Può un animale restare nei cuori di tanti umani anche a distanza di tempo della sua morte? E, soprattutto, può farlo un cane di quartiere, cresciuto per strada e abituato a essere uno spirito libero? Una storia vissuta a Bari, al quartiere San Girolamo, ci dice di sì.
La vicenda è quella di Henry, un Pastore Maremmano che aveva legato inscindibilmente la sua vita a quella del lungomare del capoluogo pugliese. A luglio del 2022 questo cagnolone dal carattere buono ha attraversato il ponte dell’arcobaleno, suscitando un sentimento di grande commozione che ha colpito tutto lo Stivale. Il nome di Henry da oggi impresso oltre che nei cuori resterà impresso per sempre anche sulla pietra della città pugliese.
Henry aveva una decina di anni e amava stazionare in riva al mare. In tanti gli volevano bene, anche chi era solo di passaggio da quella zona residenziale della città. Gli scattavano una foto con quello sfondo da cartolina offerto dall’orizzonte, la pubblicavano sui social con la stessa soddisfazione di chi si è fatto un selfie con una celebrità. E del resto anche oggi, a distanza di quasi un anno dalla sua scomparsa, l’affetto per questo gigante dal pelo soffice non smette di farsi sentire.
Il gruppo Facebook “Henry, il cane del quartiere” continua a restare vivo in ricordo del grande Maremmano. Ad oggi conta quasi 2500 iscritti che periodicamente continuano a postare foto, video, pensieri su di lui. tra i tanti c’è Katya, una delle persone che più si preoccupavano di Henry, provvedendo a tutte le incombenze che comunque derivavano dalla presenza del cane nel quartiere: dalla registrazione del microchip alle cure veterinarie. Un compito che, come si fa per un amico caro e a cui si vuole bene, questa persona ha portato avanti sino all’ultimo giorno su questa terra di Henry.
Il ricordo di questo cane è, però, un bene comune. E infatti in tanti continuano a rivolgergli un pensiero: «Le tracce che hai lasciato nei nostri cuori sono orme di giganti – scrive Carmen – non vanno via ma restano». «Quanti sentimenti positivi che possono smuovere i non umani – aggiunge Paolo – con la loro semplicità e lealtà ci danno molto più di quello che spesso meritiamo». Poco prima che Henry morisse, un artista legato al territorio, Giuseppe d’Asta, supportato da un gruppo di ragazzi del quartiere, aveva iniziato un grande dipinto murale raffigurante il Pastore Maremmano a bordo di un gozzo, una di quelle barchette usate dai pescatori tradizionalmente legate all’immagine della città. L’opera era giunta a compimento solo nelle settimane successive alla scomparsa di Henry.
Anche il Sindaco di Bari Antonio Decaro aveva scritto di voler inserire una pietra d’inciampo in ricordo di Henry, facendo sue le richieste provenienti da una buona parte della comunità di quartiere. In attesa di vedere realizzata quest’opera simbolica, un altro segnale è arrivato dal Vicepresidente del Municipio Filippo Colonna, che ha fatto realizzare una zampa in pietra con impressa la scritta “Quando il domani inizierà senza di me, non pensare che saremo lontani per sempre. Pensami, io sarò sempre nel tuo cuore”. Un piccolo oggetto che sarà inserito in una delle aiuole dove Henry amava stazionare guardando il mare.
Qualche giorno fa Colonna ha incontrato un gruppo di persone tra quelle che maggiormente si prendevano cura del cane, per consegnare loro l’oggetto. Un’occasione per iniziare a pensare anche ad un evento per l’anniversario della morte ma anche per sorridere, pensando a quanto questo animale sia stato un collante per tanti gruppi di persone che altrimenti, forse, non si sarebbero mai incontrate pur abitando nello stesso quartiere: «L’amore per gli animali è una cosa condivisa – spiega a Kodami il Vicepresidente – io non ho un cane ma Henry si faceva voler bene. Era microchippato e ben tenuto, era diventato amico di tutti. Tutto questo ci ha portato ad apprezzarlo di più nel tempo. La sua presenza non è svanita e rimarrà per sempre».
Ultimamente sono molte le storie di cani di quartiere che in qualche modo sono riusciti a lasciare un bel ricordo di sé. È stato il caso di Willy, sempre a Bari ma al quartiere Sant’Anna, o quello di Tobia, a Capurso. L’affetto per loro, come per Henry, resterà un esempio meraviglioso dell’amicizia tra uomo e animale. Un rapporto che può andare ben oltre il vincolo di proprietà e ogni altra sovrastruttura legale creata dal nostro sistema sociale.