Questa mattina all'alba i cinghiali della Maggiolina della Spezia sono stati prelevati dal parco e portati in un'area verde recintata a Riccò del Golfo ma la Regione non ha rivelato l'esatta collocazione. Gli ungulati sono stati trasferiti dalle guardie zoofile regionali dopo essere stati visitati dal veterinario dell'Asl5, sotto la supervisione di un referente della Lav. Purtroppo, durante le operazioni, una cucciola è morta ed è stata disposta l'autopsia per capire le cause del decesso.
Per molti attivisti la disavventura di Perla, Amara e delle loro figlie non si è conclusa però con il lieto fine, sia perché non è stata accolta la richiesta di trasferirli in un rifugio, sia perchè la morte della piccola è stata comunicata a margine di una nota stampa della Lav. Kodami ha contattato il responsabile della Lav Area animali selvatici Massimo Vitturi che questa mattina ha seguito il trasferimento e ha chiarito alcuni punti: «Il luogo non è stato comunicato per tutelare gli animali da eventuali allevatori o persone maleintenzionate, ma sarà rivelato in seguito. Al momento le due mamme e i cuccioli si trovano in un recinto più piccolo per la fase di adattamento e quando arriveranno i risultati degli esami sulla peste suina, in caso di negatività, saranno rilasciati nel recinto più ampio». Perché non è stata accolta la richiesta di del presidio di portarli nel rifugio dell'etologo Francesco De Giorgio: «Non era possibile perchè quel terreno rientra nell'area rossa della peste suina nel genovesato – spiega Vitturi – in quello che abbiamo individuato noi i cinghiali saranno comunque curati dal proprietario del bosco, dai volontari Lav e dalle guardie regionali. Vigileremo costantemente sulla loro salute e informeremo i cittadini sulla vita futura e sicura di questi animali».
Chiarezza anche sul cucciolo morto: «Era il più debole della cucciolota ed è mancato improvvisamente durante le operazioni di spostamento, sarà l'autopsia a stabilire la causa del decesso ma i veterinari sospettano che avesse problemi circolatori e che abbia avuto un malore».
Dopo le critiche da parte del mondo animalista in seguito al primo comunicato, in cui non si parlava nè della morte di un cucciolo nè si diceva dove fossero stati portati le due famiglie di cinghiali, anche Regione Liguria alle 13.30 ha fornito alcune informazioni in più. «Si è concluso il trasferimento dei cinghiali dal parco della Maggiolina della Spezia alla zona individuata come loro destinazione, a Riccò del Golfo – si legge nell'aggiornamento su Facebook – Si tratta di un’area privata boschiva di 2380 metri quadrati, recintata, adibita in passato all’addestramento dei cani. Lì gli ungulati saranno monitorati da personale della Asl5, in attesa dell’esito delle analisi per escludere il contagio da peste suina o la presenza di altre malattie». La Regione ha anche precisato che il cucciolo deceduto non era stato sottoposto a sedazione, come nessun'altro dei sei piccoli.
«Tutte le operazioni si sono svolte sotto lo stretto controllo della Regione Liguria e della Asl5», aveva dichiarato in mattinata il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «L’operazione è stata il frutto di una collaborazione tra tutti gli enti ed è stata resa possibile dal fatto che lo spezzino non rientra in alcuna delle zone oggetto di restrizioni per l'emergenza peste suina – ha aggiunto il governatore ligure – In questo modo abbiamo sia restituito il parco della Maggiolina agli spezzini, sia tutelato la salute degli animali».
Sulla riapertura del parco al pubblico si è espresso il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: «Dobbiamo aspettare l’esito di tutte le analisi sugli animali e poi procedere alla bonifica – ha comunicato il Primo cittadino – Ancora un po’ di pazienza per la sicurezza di tutti, non dimenticando nessuno, in primis il gestore del Parco a cui staremo sempre al fianco». Il Sindaco ha poi ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di recupero e le associazioni presenti.
Durante gli ultimi giorni (sedici in tutto) di presidio alla Spezia è arrivata la Lav che dal tavolo istituzionale dello scorso mercoledì con il presidente Toti, il commissario Ferrari, sindaco e guardie ha iniziato ad inviare comunicati stampa, l'ultimo questa mattina e ancora una volta ha spiazzato il mondo animalista. In apertura si parla del successo della collobarazione tra enti e associazione e soltanto in fondo del cucciolo morto e della location di trasferimento sconosciuto: «Siamo molto felici di questo risultato – ha dichiarato tramite nota stampa Massimo Vitturi – che abbiamo raggiunto grazie all’impegno di tutti, istituzioni, associazioni, ma anche singoli cittadini che fin dal primo momento hanno manifestato grande preoccupazione per la sorte degli animali».
La Lega antivivisezione ha ricordato, poi, che questa operazione è stata necessaria per mettere in sicurezza degli animali che sono stati attratti in ambito urbano a causa di comportamenti scorretti da parte degli umani. «Gli animali selvatici, infatti, non hanno alcun motivo per frequentare le aree urbane, che non rappresentano certo il loro habitat ideale – continua Vitturi – Sono invece i nostri comportamenti a determinarne l’avvicinamento; ad esempio lasciare del cibo a loro disposizione è un comportamento da evitare sempre perché contribuisce ad alterarne profondamente il comportamento, rendendoli meno diffidenti all’essere umano e per questo quasi sempre destinati ad essere uccisi».
Spente, invece, le voci dal presidio che risulta ufficialmente sciolto e che salvo novità non intende più rilasciare dichiarazioni. Secondo quanto appreso da Kodami, il fronte animalista si è ancora una volta spezzato tra chi avrebbe voluto continuare ad agire da soli e chi ha accolto l'arrivo di Lav che è diventata poi di fatto l'unico interlocutore della Regione.
Lav: «Polemiche inutili e prive di fondamento. Gli animali sono salvi e al sicuro»
Poco dopo le 16 è arrivata la replica di Lav alle critiche da parte del mondo animalista e alle preoccupazione dei cittadini. «Lav è felice per l’operazione di salvataggio dei cinghiali del parco della Maggiolina e chi oggi vuole gettare fango su questo risultato di vita per gli animali mira solo a fare sterili polemiche ed attacchi strumentali».
Poi la rassicurazione sull'idoneità della nuova location: «Gli animali sono stati salvati e trasferiti in un luogo che oggi abbiamo potuto vedere e appurare essere un luogo sicuro e idoneo per gli animali e questo è il risultato importante per cui ci siamo battuti insieme a cittadini e volontari presenti alla Spezia. Il luogo, scelto dalla Regione, dove vivono ora i cinghiali è recintato e interdetto a qualsiasi attività di caccia o connessa all’attività venatoria, nè si tratta, ovviamente, di un allevamento».
La Lega antivivisezione spiega poi che in quella zona non esiste alcuna Zac (zona addestramento cani) ed essendo completamente recintata si esclude automaticamente una possibile attività venatoria, come disposto dalla Legge 157/92. Sarà Lav a pagare il sostentamento e le cure dei cinghiali della Maggiolina e diffida chi – a suo dire – sta spargendo informazioni false e tendenziose, invitanto i cittadini a segnalare autori e autrici.