I cetacei sono i mammiferi che meglio di tutti si sono adattati al ritorno in acqua e rappresentano perciò uno dei "prodotti" più sbalorditivi e sorprendenti dell'evoluzione. In passato venivano raggruppati in un ordine a parte (Cetacea) ma oggi, grazie a studi più approfonditi basati prevalentemente sul DNA, sappiamo che sono in realtà un sottogruppo degli artiodattili, gli ungulati con dita pari delle zampe (2 o 4) come cervi, bovidi, cammelli, giraffe e ippopotami, i parenti viventi più vicini ai cetacei.
Questa parentela apparentemente controintuitiva, ha spinto alcuni studiosi a suggerire un cambio di nome dell'ordine per includere tutti questi animali, che da artiodattili (Artiodactyla) diventano quindi cetartiodattili (Cetartiodactyla). Nel corso dell'evoluzione i cetacei, tornando in acqua, hanno sviluppato un forma del corpo snella e idrodinamica molto simile a quella dei pesci. Questo processo biologico viene chiamato convergenza evolutiva e porta gruppi diversi tra loro (come pesci e mammiferi), ma che vivono nello stesso ambiente e sono sottoposti alle stesse pressioni selettive, a sviluppare strutture e caratteri molto simili.
Gli arti anteriori si sono così trasformati in pinne, quelli posteriori si sono completamente persi e la coda è diventata piatta e larga, formata da due lobi che, come una pagaia, muovendosi su e giù permette a questi grossi animali di muoversi all'interno dell'acqua. La quasi totalità dei cetacei è dotata inoltre di una pinna dorsale simile a quella di squali e altri pesci, hanno perso completamente i peli e non possiedono orecchie esterne.
A seconda dei tipi di classificazione, si conoscono oggi circa 89 specie, tutte suddivise in due grossi gruppi: i misticeti dotati di fanoni (balene, balenottere e megattere) e gli odontoceti dotati invece di veri denti (delfini, focene, orche, capodogli). I cetacei sono tra i mammiferi di maggior successo al mondo e sono diffusi tra le acque marine, salmastre e in certi casi dolci, praticamente di tutto il globo.
Evoluzione e classificazione
La linea evolutiva che ha poi portato ai cetacei, si è staccata dagli altri artiodattili circa 49 milioni di anni fa. Analisi molecolari suggeriscono che gli ippopotami siano i parenti viventi più stretti di balene e delfini, con cui condividono alcune caratteristiche scheletriche e dei denti. Gli antenati diretti dei cetacei moderni erano probabilmente la famiglia Dorudontidae, il cui membro più famoso è Dorudon, che insieme al Basilosaurus possedeva già molte caratteristiche anatomiche tipiche dei cetacei di oggi.
Il passaggio definitivo dalla terraferma all'acqua, avvenne però a partire da animali probabilmente molto simili all'Ambulocetus trovato in Pakistan. Si trattava di un mammifero dal muso sottile lungo circa 3 m e che conservava ancora tutti e quattro gli arti. Si tratta del primo cetaceo scoperto a possedere però già una serie di adattamenti legati alla vita anfibia e secondo alcuni studiosi è probabile che fosse completamente acquatico.
Col passare del tempo, i cetacei si sono poi adattati sempre più rapidamente alla vita in acqua, diventato già 45 milioni di anni fa anatomicamente molto simili alle balene attuali. Successivamente, tra i 28 e 33 milioni di anni fa, c'è stata poi la separazione nei due grossi gruppi che ha portato alla differenziazione dei misticeti da un lato e degli odontoceti dall'altro.
I misticeti sono i cetacei privi di denti, che sono stati sostituiti da strutture simili a una spazzola chiamati fanoni. I fanoni consentono di filtrare l'acqua per raccogliere i minuscoli organismi di cui si nutrono questi mammiferi: soprattutto krill e zooplancton. Appartengono ai misticeti balene e balenottere, compreso l'animale più grosso del Pianeta: la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus), che può raggiungere i 30 metri di lunghezza e pesare oltre 150 tonnellate.
Gli odontoceti sono invece i cetacei provvisti di denti veri e propri. Sono predatori straordinari e incredibilmente agili. Predano soprattutto pesci, calamari, polpi ma anche altri mammiferi o cetacei, come fanno le orche (Orcinus orca), tra i predatori sociali più incredibili del pianeta. Fanno parte degli odontoceti delfini, focene, zifi, orche e il capodoglio.
Caratteristiche
Tra le caratteristiche principali troviamo, ovviamente, lo stile di vita completamente acquatico. Ciò ha quindi portato a una serie di adattamenti specifici e quasi interamente legati all'ambiente di vita. La forma del corpo snella e idrodinamica, gli arti trasformati in pinne, le dimensioni spesso enormi e una dieta esclusivamente carnivora.
I cetacei si muovono attraverso l'acqua grazie a un potente movimento verticale della coda (oscillazione caudale), che termina con due grossi lobi orizzontali che formano una sorta di pagaia. Essendo mammiferi, e quindi dotati di polmoni, anche i cetacei devono periodicamente riemergere per respirare aria. A tal proposito sono equipaggiati con comode narici poste sulla parte superiore del capo da far emergere quando nuotano in superficie. Questo incredibile adattamento alla vita acquatica prende il nome di sfiatatoio.
Possono rimanere sott'acqua senza respirare per periodi incredibilmente lunghi. Il record appartiene al capodoglio (Physeter macrocephalus), che è in grado di restare immerso e trattenere il fiato fino a 140 minuti. Sono inoltre animali incredibilmente intelligenti e dalle spiccate capacità cognitive. Possono vivere in gruppi complessi, si tramandano conoscenze per via culturale e possiedono dialetti e usanze locali. Il principale strumento di comunicazione dei cetacei è composto da suoni.
Per quanto riguarda invece i due principali gruppi, gli odontoceti tendono a essere generalmente più piccoli delle balene, e alcune specie possono vivere in gruppi sociali incredibilmente complessi e numerosi. Soprattutto i delfini, che possono formare gruppi fino a 1000 individui. Vivono nei mari di tutto il mondo e alcune specie, i delfini di fiume, hanno colonizzato persino le acque dolci.
Gli odontoceti sono inoltri dotati di un sofisticato sistema per rilevare gli oggetti in mare chiamato ecolocalizzazione. Proprio come un sonar di un sottomarino riescono a emettere suoni che rimbalzando nell'ambiente e sono in grado di restituire forma, dimensione e caratteristiche degli oggetti circostanti, comprese le prede.
Le balene vere e proprie, i misticeti, vivono soprattutto nelle acque fredde, ma sono in grado di compiere spostamenti e migrazioni straordinarie. La balena grigia (Eschrichtius robustus), per esempio, compie la migrazione più lunga mai registrata per un mammifero, spostandosi per 23.000 chilometri dal Mare di Okhotsk, tra Russia e Giappone, alla penisola di Baja, in California.
Elenco specie
Tra i cetacei troviamo animali straordinari e dalle capacità uniche, ognuno con le proprio caratteristiche peculiari nell'aspetto e nel comportamento. Molte specie sono purtroppo anche a rischio estinzione, minacciata soprattutto dalla caccia, l'inquinamento da plastica, le catture accidentali nelle reti e il disturbo causata dal traffico marino. Vediamo però più da vicino alcuni dei misticeti e degli odontoceti più carismatici e iconici.
La balenottera azzurra
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale conosciuto vissuto sulla Terra, se non si considerano i sauropodi giganti, e si suddivide in tre sottospecie che vivono nell'Oceano Indiano, Pacifico e Atlantico È di colore grigio-blu sul dorso, mentre il ventre presenta una colorazione chiara. Si nutre quasi esclusivamente di krill ed è classificata dalla IUCN come "In pericolo" in quanto la popolazione è stata ridotta dell'89%-97% a causa principalmente della caccia alla balena che iniziò nell'Atlantico settentrionale nel 1868. Dal 1966 sono poi state legalmente protette in tutto il mondo, ma la caccia illegale è continuata, soprattutto ad opera dell'ex URSS fino al 1972. Un'altra minaccia è rappresentata dal traffico navale che provoca contusioni con questi animali che spesso vengono ritrovati spiaggiati sulle coste.
La balena della Groenlandia
La balena della Groenlandia (Balaena mysticetus) è l'unico membro vivente del genere Balaena ed è endemica delle acque artiche e subartiche. È famosa per la sua bocca davvero gigante, la più grande di qualsiasi altro animale, che occupa quasi un terzo della lunghezza del corpo. Ma non è l'unico asso che hanno nella manica: è anche tra i mammiferi più longevi, potendo vivere fino a più di 200 anni. La popolazione mondiale della balena della Groenlandia è classificata come "A minor preoccupazione" dalla IUCN, ma le diverse sottopopolazioni sono valutate diversamente, di cui tre "In pericolo", una "Vulnerabile" e una "A basso rischio, dipendente dalla conservazione". La principale minaccia è rappresentata dalla caccia, che ne provocò un forte calo della popolazione fino agli anni '30 in cui è stata vietata grazie a diverse convenzioni internazionali.
La megattera
Il nome megattera (Megaptera novaeangliae) deriva dai termini greci "méga" e "pterón", ovvero "grande ala". Vive in quasi tutti i mari e gli oceani del mondo e compie lunghe migrazioni per spostarsi dalla zona in cui si cibano, nelle regioni polari, a quelle in cui si accoppiano e partoriscono, nelle acque subtropicali o tropicali. Si cibano principalmente di krill e piccoli pesci, che cacciano con tecniche particolari come il bubble feeding. Le loro dimensioni raggiungono al massimo i 17 metri di lunghezza e il dimorfismo sessuale porta le femmine ad essere in media 1 metro e mezzo più corte rispetto ai maschi. Questi grandi cetacei possono raggiungere anche le 40 tonnellate, guadagnandosi così la nomea di uno dei più grandi mammiferi al mondo e sono famosi per i loro melodiosi canti sottomarini.
Il capodoglio
Il capodoglio (Physeter macrocephalus) appartiene agli odontoceti, il gruppo di cetacei provvisti di veri e propri denti. Le sue dimensioni sono davvero gigantesche: i maschi infatti possono raggiungere addirittura i 20,7 metri di lunghezza. La parte del corpo più distintiva però è la testa: è lunga infatti fino a 1/3 del corpo rendendo quest'animale un vero e proprio "testone". Questa specie detiene inoltre il record per la capacità di riuscire a trattenere il fiato sott'acqua per ben 140 minuti, più di qualsiasi altro cetaceo. È una specie cosmopolita, la cui popolazione Mediterranea è purtroppo in declino e classificata come "In pericolo" dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature). Le principali minacce alla sua sopravvivenza sono dovute principalmente alle attività antropiche come l'intenso traffico marittimo, la cattura nelle reti da pesca e l'impatto con le imbarcazioni.
Il beluga
Il beluga (Delphinapterus leucas) è l'unico rappresentante del genere Delphinapterus e assume una colorazione totalmente bianca, o bianco-grigiastra, verso i sette-nove anni. Una caratteristica distintiva è la presenza di una protuberanza bulbosa posta nella parte anteriore della testa che contiene un organo deputato all'ecolocalizzazione, ossia alla localizzazione degli oggetti tramite gli echi di ritorno dei suoni emessi, importante soprattutto per trovare buchi sotto il ghiaccio dove poter respirare. È una specie migratrice e socievole, che si riunisce in gruppi composti da una decina di esemplari, e vive nell'Oceano Artico e nei mari che circondano il Nord America, la Russia e la Groenlandia. È classificato dalla IUCN come "a minor preoccupazione" in quanto è ampiamente distribuito, e si stima che la popolazione sia superiore ai 200.000 individui. La sottopolazione di beluga che vive nella baia di Cook è però valutata in maniera separata come "In pericolo critico". Le minacce a cui va incontro la specie sono, come per il narvalo, la perdita del ghiaccio marino, le attività antropiche, l'inquinamento, le malattie, ma anche il cambiamento climatico e la caccia per il consumo umano.
Il narvalo
Il narvalo (Monodon monoceros) è un animale così affascinante che è spesso riportato in diverse fiabe per il suo aspetto misterioso e particolare. La sua caratteristica principale è la presenza di una lunga zanna, che deriva dalla protrusione di un canino, che presentano solo i maschi di questa specie. Vive nelle acque artiche che circondano la Groenlandia, il Canada e la Russia e, oltre al beluga (Delphinapterus leucas), è l'unico rappresentante vivente della famiglia Monodontidae. È un predatore, che si ciba di pesce, e vive in gruppi composti da cinque-dieci, fino a un massimo di 20 individui d'inverno. Dal 2008 è classificato dalla IUCN come "a minor preoccupazione", in quanto le diverse sottopopolazioni hanno un'ampia distribuzione. Le principali minacce a cui va incontro sono la perdita del ghiaccio marino, le attività antropiche, l' inquinamento e le malattie. La specie viene inoltre tutt'ora cacciata da alcune comunità indigene di Canada e Groenlandia per l'avorio e il consumo umano.
L'orca
Anche le orche (Orcinus orca), il membro più grande della famiglia dei delfinidi, sono straordinari predatori sociali. Vivono praticamente nelle acque di tutto il globo e le loro prede, con relative strategie di caccia, cambiano da regione a regione e vengono tramandate culturalmente alle generazioni successive. Alcune si sono specializzate nella cattura dei pesci, altre nei pinguini, altre ancora cacciano altri mammiferi marini o addirittura altri cetacei. Le orche argentine, per esempio, si spiaggiano volontariamente per catturare i giovani leoni marini sulla battigia. Quelle antartiche, invece, generano onde per far scivolare le foche dalle lastre di ghiaccio rimaste isolate in mare.
L'inia o delfino rosa
È delfino di fiume o inia (Inia geoffrensis) che vive nel Rio delle Amazzoni e dalle grosse dimensioni: i maschi possono addirittura arrivare a pesare 185 chilogrammi. È chiamato anche "delfino rosa" perché il corpo degli adulti vira verso questo colore, particolarmente evidente nei maschi. Uno studio del 2008 pubblicato su Biology Letters rivela che il corteggiamento in questa specie potrebbe includere un'esibizione socio-sessuale del maschio: è stato osservato infatti che alcuni maschi adulti trasportano ciuffetti di vegetazioni, ramoscelli o pezzi di argilla, al contrario delle femmine e dei giovani, che lo fanno raramente.
Il tursiope
Il delfino tursiope (Tursiops truncatus) è un animale sociale che vive in gruppi composti anche da 20 individui e usa principalmente il suono per comunicare con i suoi simili, essendo l’udito il senso più sviluppato. Distribuito in tutti gli oceani e mari tropicali e temperati del mondo, il tursiope è una specie molto socievole e anche per questo si avvicina spesso all’uomo. Si tratta del delfino più conosciuto al mondo e purtroppo anche della specie maggiormente utilizzata nei delfinari. Essendo una specie costiera, questi animali sono spesso in contatto con le nostre attività e con tutti i maggiori pericoli causati dall'uomo. Ma il pericolo più grande per questi mammiferi è rappresentato dalla pesca, spesso incontrollata.
Il globicefalo
I globicefali (Globicephala melas) sono cetacei odontoceti lunghi fino 6 metri per 2 tonnellate e si riconoscono per le pinne dorsali arcuate all'indietro, tipo l’onda, e il comportamento spiccatamente curioso e socievole. Chiamato anche delfino o balena pilota, sono tristemente passati alla cronache per la barbara tradizione in uso alle isole Faroe in Danimarca dove, proprio per la curiosità e la fiducia che questi cetacei mostrano nei confronti dell’uomo, vengono uccisi brutalmente a migliaia.
La vaquita
La vaquita (Phocoena sinus) è un piccola focena endemica del golfo della California è ormai a un soffio dall'estinzione. Si tratta del cetaceo più piccolo in assoluto e purtroppo ne rimangono circa una decina di esemplari, minacciati principalmente dalle catture accidentali della pesca illegale al totoaba (Totoaba macdonaldi), una specie di pesce anch'essa criticamente minacciata di estinzione. Per molte popolazioni animali questi numeri sarebbero una condanna genetica, tuttavia secondo un recente studio la popolazione non sarebbe del tutto spacciata.