La storia dei cavalli di Arsiè (Belluno), destinati al macello dopo che sono andati all’asta, avranno un’altra vita. Il sindaco del Comune, Luca Strappazzon, si è infatti impegnato a darli alla persona che se li è aggiudicati solo quando avranno i documenti in ordine con una modifica fin troppo chiara. Deve esserci scritto, infatti, che non devono essere destinati alla produzione alimentare.
Per raggiungere questo risultato ci vorrà un po' di tempo in più, ma si tratta dell’attesa di passaggi burocratici necessari per modificare i passaporti dei veterinari e, quindi, tali da assicurare che non vadano al macello. Questa è stata l’intenzione del Primo cittadino già durante l’asta dei cavalli sequestrati che si è tenuta lo scorso 25 marzo a Torri di Quartesolo, in Provincia di Vicenza e che dunque lui stesso ha espresso pubblicamente.
In totale, lo scorso autunno, erano stati sequestrati gli animali, tra cavalli e asini. I Carabinieri forestali li avevano notati a Monte Norvegno mentre stavano pascolando liberamente senza alcun controllo. Così, dopo averli sottratti alla precedente persona, sono andati all’asta. A presiedere la bando (che si è tenuto nell’azienda Rossetto Stefano) è stato l’impiegato comunale del Comune d’Arsiè, Giuseppe Busnardo. L’acquisto ha portato nelle casse comunali di Arsiè 12 mila euro, grazie a un rialzo di 4 mila euro rispetto a quanto definito prima del bando.
Nel lotto ci sono 5 cavalli maschi, 3 femmine e due puledri, tutti di razza meticcia. Balzak, Adone, Masawdr e Rabina, secondo il bando che ha portato alla vendita, erano destinati ad essere uccisi. Olga è la cavalla più vecchia: ha 23 anni. Ma c’è anche Feroce, un asino del 2008. Il vecchio proprietario usava i cavalli per le passeggiate turistiche. Oggi ha modificato il suo allevamento. In pratica, ha cambiato vita e mantiene una trentina di bovini.
Come lui, oggi la stessa sorte tocca agli animali che aveva: avranno un destino nuovo. E, per fortuna, senza morire.