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2 Dicembre 2023
15:00

I cavalli da corsa sanno che stanno gareggiando?

Talvolta ci si chiede se i cavalli da corsa comprendano il significato di una gara e desiderino tagliare per primi il traguardo. La risposta a questa domanda è no, i cavalli non sanno che stanno gareggiando.

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cavalli spiaggia

Le corse di cavalli sono ancora uno sport molto popolare e che attira milioni di spettatori (e scommettitori) in tutto il mondo. E se per noi umani i concetti di competizione – inteso come gara – e vittoria sono piuttosto chiari, talvolta ci si chiede se i cavalli stessi, che amano correre per natura, comprendano il significato di una gara e desiderino tagliare per primi il traguardo. La risposta a questa domanda è no, i cavalli non sanno che stanno gareggiando.

Rispondere a una domanda basata su un concetto tipicamente umano non è però semplice e forse non ha molto senso, tuttavia in base alle conoscenze che abbiamo relative alla biologia e l'etologia in generale e in particolare a quella del cavallo, la risposta più plausibile sembra essere proprio un netto e deciso no. Le corse dei cavalli si basano, chiaramente, su un comportamento e un'indole del tutto naturale degli equini, ovvero correre, ma questo non basta.

I cavalli sono però mammiferi sociali che, per natura, tendono a restare in gruppo e sincronizzare i loro movimenti con quelli degli altri membri del branco, sia per questioni sociali e legate alle interazioni tra individui sia, più pragmaticamente, per ridurre il rischio di finire vittima di un predatore. Per un cavallo quindi, ma più in generale per qualsiasi animale, non ci sono particolari vantaggi biologici ed evolutivi nel vincere una corsa, anzi.

cavallo

Allontanarsi il più possibile dagli individui della propria specie isolandosi e rendendosi più visibili a un eventuale predatore, è un comportamento diametralmente opposto all'etologia di questo animale, anche se fantini, allenatori e scommettitori desiderano l'esatto contrario durante una corsa. Arrivare primi può sicuramente significare porre fine alla pressione, alle richieste e alle frustate del fantino, ma ciò vale per tutti gli animali, indipendentemente dalla loro posizione al termine della gara.

Se la corsa è molto combattuta, inoltre, il cavallo che alla fine prevale sugli altri potrebbe persino subire un numero maggiore di frustate nelle fasi finali rispetto a quelli rimasti più indietro, come ha dimostrato uno studio pubblicato nel 2011 sulla rivista Plos One sull'utilizzo della frusta da parte dei fantini nelle gare. Per un cavallo non c'è perciò un beneficio diretto che lo motiverebbe a galoppare più velocemente per vincere una gara, che è quindi di cruciale importanza solo per gli umani coinvolti.

In sintesi, è altamente probabile che i cavalli non padroneggino alcun concetto di "gara" e che non sappiano quindi che stanno partecipando a una "corsa" con l'obiettivo di raggiungere una certa posizione prima degli altri. La loro capacità di vincere dipende quindi solo da una combinazione di fattori come l'indole e le capacità fisiche degli equini, la sua socialità e addestrabilità e la competenza del fantino.

cavalli

Tuttavia, c'è anche chi ritiene che alcuni argomenti potrebbero essere utilizzati per sostenere invece la tesi opposta, ovvero che i cavalli siano in un certo senso consapevoli di partecipare a una gara. I cavalli sono animali estremamente intelligenti e sociali, possono anche riconoscersi allo specchio, una capacità che è spesso sinonimo di autocoscienza, un tempo considerata prerogativa esclusivamente umana.

È perciò possibile, per quanto improbabile con le conoscenze che abbiamo attualmente, che con l'addestramento e la relazione con gli esseri umani, i cavalli possano in qualche modo imparare a comprendere il significato di una gara e di cosa significhi tagliare per primi il traguardo. Sono stati osservati alcuni comportamenti, come l'accelerare quando ci si avvicinano al traguardo anche se non si è in testa, che potrebbero suggerire questa ipotesi.

In definitiva, la questione se i cavalli siano consapevoli di partecipare a una gara è estremamente complessa e non ci sono prove certe che possano supportare una risposta definitiva e inequivocabile. Sabbiamo però per certo che i cavalli da corsa, quasi sempre, vengono addestrati e vivono in condizioni ben lontane da quelle naturali tipiche delle propria specie, subendo spesso maltrattamenti fisici e psicologici che dovrebbero farci chiedere – per usare un eufemismo – se davvero abbiamo bisogno che continuino a gareggiare solo per il nostro divertimento. A prescindere da se siano consapevoli o meno di questa cosa.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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