Sono riusciti perfettamente gli interventi di riduzione delle fratture sui cavalli Abbasantesa e Antine Day, coinvolti ieri in un incidente durante la corsa del Palio di Siena. Dopo la competizione gli animali sono stati trasportati alla Clinica veterinaria Il Ceppo dove sono stati curati.
«I cavalli hanno reagito in modo positivo alle cure e hanno già iniziato il periodo di degenza», ha fatto sapere il Comune di Siena. La fase successiva del recupero degli animali si svolgerà all'interno del Pensionario, la struttura che dal 1991 accoglie i cavalli impiegati nel Palio divenuti troppo anziani per correre oppure soggetti a infortunio.
Il Pensionario si trova a Radicondoli, e nasce da una convenzione stipulata tra il Comune di Siena e i Carabinieri del Corpo Forestale dello Stato. Qui, i cavalli del Palio continueranno il periodo di degenza post operatorio.
I cavalli infortunati sono Abbasantesa, della contrada della Giraffa, una femmina di 7 anni, e Antine Day dell’Istrice, anch'esso di 7 anni. Sono le vittime più sfortunate di un Palio che si è distinto per diversi incidenti in pista, compreso quello che ha coinvolto il fantino dell'Oca, Carlo Sanna. L'uomo infatti è caduto in curva durante la corsa lasciando il cavallo Zio Frac a tagliare il traguardo da solo. Una modalità che nel gergo del Palio viene chiamata "scossa".
Ma durante la corsa gli spettatori hanno assistito anche a fantini intenti a spronare con il frustino i loro cavalli, incitandoli a correre più veloci e colpendoli sul posteriore e sul collo. Amara è la considerazione delle maggiori associazioni di tutela animale davanti a questo spettacolo: «C’è chi difende queste manifestazioni anacronistiche perché fanno parte delle tradizioni del nostro Paese, ma questa non può essere sempre una giustificazione – ha commentato la presidente Piera Rosati della Lndc Animal Protection – Non è più accettabile dire “si è sempre fatto”, quando il prezzo più alto lo pagano delle creature innocenti. Se avessimo applicato questo tipo di ragionamento a tutti i campi, oggi avremmo ancora la schiavitù ma per fortuna siamo stati in grado di evolverci. Ora dobbiamo fare un passo avanti nell’evoluzione e abbandonare tutto ciò che prevede sfruttamento e sofferenza di altri esseri viventi per il nostro divertimento. Sono retaggi di una cultura che nel 21° secolo non ha più ragione di esistere. Sappiamo che gli animali sono esseri senzienti, hanno emozioni e sentimenti proprio come i nostri ed è ora che vengano trattati con dignità».