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12 Gennaio 2024
9:44

I cani si sono evoluti dai lupi, da cosa si sono evoluti i gatti?

Nonostante sia i cani che i gatti siano mammiferi appartenenti all’ordine Carnivora che hanno subito un processo di domesticazione da parte dell’uomo, presentano alcune differenze nella loro storia evolutiva. E se i cani derivano dai lupi, i gatti, invece, derivano da… i gatti!

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Cani e gatti sono spesso posti agli antipodi come se fossero due animali completamente opposti ma, in realtà, hanno diverse cose in comune: entrambi, infatti, sono mammiferi appartenente all’ordine Carnivora, il gruppo che oltre a loro comprende anche orsi, iene, lupi, pantere, lontre, procioni, manguste, foche ed altri. Si tratta di un ordine estremamente vario che, però, deriva da un unico antenato comune apparso durante il Paleocene, tra i 65 e i 55 milioni di anni fa, ovvero poco dopo l'estinzione dei dinosauri al termine del Cretaceo.

Nonostante il nome “Carnivora” non tutti i membri del gruppo seguono una dieta strettamente a base di carne: canidi, ursidi e procionidi sono infatti onnivori, mentre panda e cercoletti sono erbivori. Qui iniziano le prime differenze: i cani appartengono al sottordine Caniformia e alla famiglia Canidae, separatasi circa 40 milioni di anni fa, e seguono una dieta varia; i gatti appartengono al sottordine Feliformia e alla famiglia Felidae, apparsa, invece, circa 30 milioni di anni fa, e sono strettamente carnivori.

Sia i cani (Canis lupus familiaris) che i gatti (Felis catus) sono oggi delle specie domestiche, modificatesi in seguito alla convivenza con gli esseri umani, che ne hanno selezionato determinate caratteristiche, dando vita a numerose razze a partire da dei progenitori selvatici.

L’origine e l'evoluzione dei cani

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Un lupo grigio (Canis lupus), il progenitore selvatico dei cani domestici

Circa 30.000 anni fa la storia del cane si incrocia con quella dell’uomo per non separarsi mai più. Gli studi genetici a supporto dei reperti paleontologici riconoscono il lupo grigio (Canis lupus) come progenitore del cane domestico, classificato come una sua sottospecie (Canis lupus familiaris). Tuttavia, è ancora incerto in che modalità sia avvenuto il processo di domesticazione.

Si suppone che gli individui più docili di lupi, al tempo, si siano avvicinati all’uomo dando vita a un percorso di coevoluzione, in cui ciascuna delle due le specie traeva beneficio dalla presenza dell’altra: inizialmente l’uomo veniva aiutato dagli antenati del cane nella caccia e nella protezione del territorio, mentre i nuovi compagni dell’essere umano potevano nutrirsi dei loro scarti.

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Petroglifi preistorici nel deserto del Sahara libico raffiguranti l’ausilio dei cani durante la caccia

Con il passare del tempo alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati effettivamente adottati dalle comunità umane, divenendo cani del villaggio, ancora presenti in alcune società. La selezione effettuata sulle attitudini caratteriali degli esemplari più docili ha inevitabilmente provocato la comparsa – inizialmente involontaria – di numerosi mutamenti fisici, come la riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei denti e la modificazione del mantello e della forma delle code.

L’animale che conosciamo oggi è, infatti, un mammifero con il pelo più o meno folto e di vari colori, dimensioni e caratteristiche decisamente varie, dovute ad una successiva selezione artificiale, avvenuta in tempi storici per fissare – stavolta in maniera volontaria – determinati caratteri estetici e comportamentali, che ha portato alla creazione di numerosissime razze diverse, alcune davvero lontane dall’aspetto dei loro antenati selvatici.

L’origine e l'evoluzione dei gatti

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Un gatto selvatico africano (Felis lybica)

Simile per certi aspetti ma ancora più incerta è invece l’origine del gatto domestico. Esistono almeno 5 specie di gatto selvatico e sappiamo che i primi gatti domestici derivano da una di queste: la teoria ad oggi più accreditata è che durante il Neolitico, circa 10.000 anni fa, in Medio Oriente, alcuni esemplari di Felis lybica, il gatto selvatico africano, abbiano iniziato ad avvicinarsi ai primi villaggi umani in maniera simile a come avvenuto per i cani. Questo ha poi avviato una trasformazione lenta e graduale da animale elusivo, solitario e territoriale, in quello che oggi viene battezzato l’angelo della casa, Felis catus.

A lungo si è però creduto che la specie d’origine non fosse Felis lybica ma Felis silvestris, il gatto selvatico europeo, che ancora abita i boschi del continente, ed era possibile vedere il gatto domestico classificato come una sua sottospecie con il nome di Felis silvestris catus. Secondo altri, invece, la specie domestica deriverebbe sì da F. lybica, ma questa sarebbe a sua volta una sottospecie di F. silvestris, ovvero Felis silvestris lybica. Il dibattito quindi non è ancora concluso, l’unica certezza che abbiamo è che l'antenato ancestrale del gatto di casa fosse a sua volta una specie di gatto.

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Un gatto selvatico europeo (Felis silvestris)

Infatti, a differenza dei cani, i gatti domestici hanno mantenuto un aspetto generalmente più simile a quello dei loro antenati, un carattere più indipendente e hanno dato luogo a un numero decisamente inferiore di razze. Questo potrebbe essere dovuto in parte ad una minore variabilità genetica dovuta ad una diversa evoluzione dei gatti rispetto ai cani, che ha portato questi felini ad avere meno possibilità di sviluppare caratteri marcatamente differenti dai loro antenati.

Tuttavia esistono delle differenze tra gatto domestico e gatto selvatico, specialmente comportamentali: le specie selvatiche, infatti, rifuggono l’uomo e considerano i propri simili dei competitori, o al più dei partner sessuali, e difficilmente convive con altri individui al di là del primo anno di vita. Un domestico che però non sperimenti una relazione sociale positiva con l’uomo nelle prime settimane di vita, può sviluppare delle attitudini e una visione del mondo sociale assimilabile a quella di un gatto selvatico. Sarebbe proprio questa precarietà del profilo sociale che dimostrerebbe quindi una sola parzialità del processo di domesticazione di questi animali.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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