I cani, come noi umani, hanno un senso del tempo. O almeno questo ci dice sia l'osservazione empirica del modo che hanno di rapportarsi allo scorrere delle lancette dell'orologio che la scienza.
Quest'ultima da tempo si interroga sulla domanda se i cani pensano al passato, se ricordano gli eventi e le emozioni vissute oppure no. In merito uno degli studi più noti è stato fatto nel 2020 e si intitola "Rappresentazione mentale e memoria di tipo episodico delle proprie azioni nei cani" da cui è emerso che «l’evidenza combinata della rappresentazione delle proprie azioni e dell’uso della memoria di tipo episodico per ricordarle suggerisce una rappresentazione molto più complessa di una caratteristica chiave del sé rispetto a quella precedentemente attribuita ai cani».
Sicuramente ciò che conta per un cane e che lo differenzia da noi è che l'olfatto gioca un ruolo molto importante nella percezione del passare delle ore e delle emozioni legate a situazioni vissute che poi si trasformano in ricordi.
Comprendere però esattamente cosa rappresenta il passato nella mente di un cane non è dato saperlo e ancora di meno è possibile rispondere con certezza se pensano a episodi accaduti, se come noi umani si lasciano andare a momenti ad esempio in cui ricordano e si lasciano andare alla malinconia o alla gioia di ripercorrere dei ricordi.
Ciò che quindi possiamo fare è solo provare a condividere delle riflessioni basate sulla vita vissuta assieme al "miglior amico dell'uomo" e appunto riferirci a studi scientifici in cui si è indagato il senso del tempo in generale per i cani.
I cani vivono solo nel presente?
Ciò che emerge quando si osserva un cane è che ha una grande capacità di essere presente a se stesso e al contesto che lo circonda. Il vivere il "qui ed ora" è un grande insegnamento che i cani ci trasmettono per dare a noi umani una visione diversa dalla nostra, come spesso abbiamo ricordato quando ad esempio si sta insieme in passeggiata: mentre noi difficilmente ci lasciamo andare finendo sempre con il pensare ad altro, il nostro cane intanto sta annusando il mondo e catturando informazioni che riguardano l'attimo stesso in cui le sta vivendo.
Ciò però non significa che un cane viva solo nel presente o, meglio, non è scientificamente provato che si limiti a vivere solo e sempre appunto in una condizione di "qui ed ora". Le due cose (vivere il presente e ricordare il passato) non sono necessariamente una escludente l'altra, come per noi probabilmente anche per il cane.
È importante infatti capire prima di tutto che abbiamo sicuramente una percezione differente del concetto di tempo rispetto agli altri animali ma con il cane possiamo ricordarci che condividiamo molti aspetti, per primo quello dell'esistenza anche in loro della capacità di avere rappresentazioni mentali e una vera e propria teoria della mente.
Un cane è un soggetto dotato di cognizioni ed emozioni che gli consentono di "unire i puntini" e ciò è dimostrato in studi come uno recente che è una pietra miliare per comprendere proprio cosa pensa Fido. La scienza aveva infatti già dimostrato che i cani a seconda delle parole che pronunciamo mettono in atto un determinato comportamento, ma i ricercatori del Laboratorio di Neuroetologia della Comunicazione del Dipartimento di Etologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest, in Ungheria, hanno scoperto che «i cani non reagiscono solo con un comportamento appreso a certe parole e non si limitano ad associare quella parola a un oggetto in base alla contiguità temporale senza comprenderne realmente il significato, ma attivano il ricordo che hanno quando ne sentono il nome».
Questo significa che hanno dunque ricordi chiari di cose accadute in passato e che mettono insieme un ragionamento prima di agire in risposta, in questo caso, a nostre richieste ma ciò dovrebbe anche togliere dubbi rispetto alla loro indipendenza cognitiva e dunque alla loro rappresentazione del quotidiano e del passato, rispondendo dunque legittimante al dubbio che ci siamo posti con un: «No, i cani non vivono solo nel presente!.
Cosa ricordano i cani del passato
Sarebbe bello poter chiedere direttamente al cane che vi è accanto se ricorda quella volta in cui da cucciolo ha divorato il telecomando perché lo avevate lasciato troppo solo a casa o se anche lui "sorride" dentro di sé pensando al momento in cui vi siete incontrati per la prima volta. Purtroppo nessun cane, almeno per ora e chissà che un giorno una IA non ci "aiuti" nel farlo, può risponderci. Ma ciò su cui dobbiamo attenerci è dunque quanto la scienza ci ha spiegato e la nostra osservazione empirica.
Ecco, per rispondere a questa domanda il modo migliore allora è ritornare al senso dell'olfatto, il più sviluppato nel cane e sottolineare subito che è attraverso il tartufo (e l'elaborazione nel cervello delle informazioni recepite) che i cani vivono la vita principalmente. Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del nostro comitato scientifico ha ricordato su Kodami un passaggio proprio sulla percezione del tempo da parte dei cani attraverso l'olfatto, scritto dalla studiosa Alexandra Horowitz nel suo libro “Una questione di naso” (ed. Sonda, 2018):
«Come ogni giorno ha un nuovo odore, anche le ore che lo compongono segnalano cambiamenti negli odori che il vostro cane può avvertire. Questi animali fiutano il tempo che passa. Il passato è sotto le zampe, gli odori di ieri si sono depositati sul terreno. Portato dal primo alito di vento del mattino o rilasciato dagli animali notturni, il messaggio è proprio sulla porta di casa insieme al quotidiano piegato. L’odore del futuro arriva da dietro l’angolo e raggiunge le narici del cane prima di arrivare ai nostri occhi. Per loro è come un elastico, che tira nel presente un po’ di passato e un po’ di futuro».
Questa descrizione in qualche modo aiuta dunque a riflettere su casa i cani ricordano e in generale vivono il tempo e, se la uniamo allo studio scientifico precedentemente citato, ci porta a concludere che i cani del passato ricordano tutto ciò che… vogliono o riescono a ricordare, un po' come del resto accade per noi umani.