Il 18 dicembre del 2020, Mariangela Zaffino, una donna di 74 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento di Grugliasco, una cittadina della periferia Ovest di Torino. Con lei si trovavano i cinque Cani Lupi Cecoslovacchi della figlia, Simona Spataro, con cui conviveva. Secondo la ricostruzione elaborata dagli inquirenti, Zaffino è morta in seguito alle lesioni provocate dai cani, ma lo scorso 6 maggio, il Giudice del Tribunale di Torino, Manuela Accurso Tagano, ha assolto Spataro, intestataria degli animali, dichiarando che «Il fatto non sussiste».
A un mese dall'assoluzione dal reato di omicidio colposo, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza che hanno portato il Giudice a prendere questa decisione: «Gli animali non erano denutriti e nemmeno stressati. La madre era una persona idonea a mantenerne la custodia, soprattutto considerando che vivevano insieme da tempo e, inoltre, i cani non avevano mai dato segni di squilibrio – e aggiunge – Il Cane Lupo Cecoslovacco non è una razza dall'indole aggressiva ma è sensibile, intelligente e vivace. Considerate le condizioni di vita, la donna non poteva sospettare che si rendessero pericolosi nei confronti della madre, ovvero un membro della famiglia con cui avevano instaurato un rapporto».
Le motivazioni del Giudice: «Venivano curati adeguatamente, il rischio non era prevedibile»
«Ciò che reputo realmente innovativo da parte del Giudice è il fatto che abbia preso atto della convivenza tra le due donne e abbia, quindi, tenuto conto della coproprietà degli animali – spiega a Kodami l'Avvocato Dante Libbra, che insieme al collega Luca Polita ha seguito le indagini – Come confermato da più parti, erano cresciuti con entrambe e non avevano mai mostrato segni di aggressività che potessero fare ipotizzare un accaduto simile».
Nella sentenza viene infatti riassunta la storia dei cinque cani, di nome Ares, Aragorn, Aylen, Apache e Artù. Secondo la ricostruzione, Simona Spataro aveva acquistato un maschio nel 2017 presso un allevatore autorizzato. Nel 2018, aveva poi comprato una femmina, che non aveva sterilizzato, e nel 2020 erano quindi nati 7 cuccioli. La pet mate era poi riuscita a trovare adozione per 4 di loro ma, a causa dell'arrivo della pandemia, non aveva avuto occasione di trovare altre famiglie adatte ad accoglierli, finendo per decidere di tenere gli altri 3 con sé. «Certo è che non potesse sopprimerli o affidarli a una struttura pubblica, in piena pandemia, per la sola ragione di non avere una casa con giardino», si legge nelle motivazioni del Giudice, che aggiunge: «Venivano portati in giro tutti i giorni e nei week end andavano in montagna».
Secondo Manuela Accurso Tagano, inoltre, le piccole dimensioni del bilocale in cui vivevano le donne non potevano in alcun modo essere valutate come elemento scatenante. «La sistemazione in un appartamento poteva forse non ritenersi ottimale, ma certo non poteva di per sé considerarsi un fattore di rischio, tanto più che i cani amavano vivere in gruppo e potevano sempre sfogarsi con lunghe passeggiate all'aperto», ha scritto la giudice.
Il destino dei cani: «Sono in ottime condizioni di salute, lavoriamo sul loro comportamento»
Nei giorni successivi alla morte di Mariangela Zaffino, i 5 Cani Lupi Cecoslovacchi erano stati presi in custodia dall'Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco, per poi essere trasferiti al di fuori del Piemonte, in seguito ad una consulenza della Procura della Repubblica di Torino.
La struttura individuata dalla magistratura, con l'intento di offrire loro un luogo in linea con le loro necessità etologiche, è il Centro cinofilo Arnaldo, situato a Sant'Egidio, in Provincia di Macerata, dove si trovano ancora oggi. «I cani stanno benissimo: seguono brevi sessioni quotidiane di lavoro con Davide Roccetti, istruttore cinofilo della struttura, e passeggiano ogni giorno, in modo da mantenerne il benessere psicologico e fisico, come richiesto dalle loro necessità etologiche. Lo spazio che hanno a disposizione da quando si trovano in questo luogo è in linea con quanto richiesto dalla legge e la struttura viene gestita da personale specializzato nella razza e nella gestione di situazioni complesse come questa – spiega Dante Libbra – Possiamo dire con certezza che non verranno abbattuti e, inoltre, assicuro personalmente che ogni dettaglio della loro gestione segue quanto dettato dalla magistratura».
Al contrario di quanto avvenuto con il gruppo di cani coinvolti nella tragedia di Satriano, che si trovano ancora chiusi in canile, quindi, secondo quanto affermato dall'avvocato, i Lupi Cecoslovacchi di Grugliasco vivono in una situazione su misura per loro.
Gli istruttori del Centro Cinofilo Arnaldo, invece, al momento non possono ancora rilasciare dichiarazioni riguardo le ipotesi per il futuro degli animali, ma confermano a Kodami quanto dichiarato da Libbra: «Sono in ottime condizioni di salute – fa sapere Davide Roccetti – Vivono in box separati, in modo da evitare conflitti e stiamo lavorando sul loro comportamento».