«A metà novembre sono spariti 3 randagi che seguivamo e il 2 dicembre ne abbiamo trovato un altro morto. Si tratta di cani che erano stati presi di mira da alcune persone del vicinato». A segnalare a Kodami la situazione di Morano Calabro è Teresa Marranghello, presidente della Federazione italiana Appennini (Fia).
Non è la prima volta che Marranghello segnala la situazione di abbandono in cui versano i cani del piccolo Comune della provincia di Cosenza. Questa estate il sindaco Niccolò De Bartolo si era impegnato per i cani liberi di Morano che rischiavano il canile a vita, promettendo di seguire la reimmissione sul territorio di quelli ingiustamente segnalati all'Asp e accalappiati. Non solo non c'è stata alcune reimmissione, ma la situazione appare ancora più difficile.
«Dal Comune tante parole ma pochi fatti. Abbiamo preso noi in carico i cani, ma non c'è stato alcun ritorno sul territorio – rileva Marranghello – Aspettiamo un incontro che non arriva mai. Chiediamo di fare il punto con l'amministrazione per evitare ai cani di finire in canile, un luogo che soprattutto per quelli nati liberi è un inferno. E contemporaneamente vogliamo che ci aiuti a fare luce sulle sparizioni di quelli che seguivamo».
Secondo la testimonianza dei volontari di zona il Comune ha chiesto alla Fia di togliere la gabbia-trappola allestita per catturare le cagne inselvatichite allo scopo di sterilizzarle. «Ora nasceranno altri cuccioli – spiega Marranghello – C'è una grande quantità di cani vaganti e per questo è necessario sterilizzare le cagne di passaggio. Purtroppo all'aumentare dei cani non corrisponde un aumento di sensibilità da parte delle persone, e il Sindaco tenendosi ai margini della questione non fa che peggiorare il problema».
Tutti i cani liberi, per essere reimmessi sul territorio necessitano di sterilizzazione e dell'iscrizione in anagrafe canina a nome del Primo cittadino. I cani liberi vengono seguiti dai volontari, di strada o affiliati ad associazioni, e diventano a tutti gli effetti componenti della comunità di cui è responsabile il Sindaco. Un'amministrazione che rifiuta tale ruolo oltre a influire sul benessere della popolazione canina provoca anche un danno alle casse comunali.
Al momento, il Comune di Morano si appoggia al canile di Cassano allo Ionio. Qui si trovano i 35 cani accalappiati sul territorio, un numero che senza adeguate politiche di sterilizzazione è destinato a crescere sempre di più.
Si aggiunge poi al danno economico il problema sociale. «Il Comune non dà segnali per far cambiare la mentalità di quei cittadini che non capiscono la presenza dei cani liberi sul territorio – sottolinea la presidente della Fia – Senza adeguate campagne di sensibilizzazioni, unite ad azioni concrete, continueranno a sparire nel nulla sempre più animali».
Marranghello e i suoi volontari lanciano al sindaco De Bartolo un appello: «Il Comune inizi a interessarsi ai cani liberi, e ai cani che si trovano in canile. Siamo disposti a elaborare soluzioni che evitino ulteriori costi all'amministrazione e contemporaneamente favoriscano il benessere degli animali». Tra le proposte c'è quella di creare una piccola oasi per i cani accalappiati «per evitare il transito in canile e permettere ai cani che non possono essere liberati di trovare un'adozione».