È stato ampiamente dimostrato dalla scienza che i cani imitano le nostre azioni e ora un nuovo studio ci mostra che possono replicare ciò che facciamo anche solo guardandoci su uno schermo.
Le capacità cognitive dei cani sono sempre più sorprendenti e la loro abilità di elaborare e replicare le azioni osservate nelle proiezioni video che i ricercatori del Dipartimento di Etologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest, in Ungheria, gli hanno mostrato sono in linea con le loro esperienze di osservazione quotidiana con gli esseri umani.
Lo studio, da poco pubblicato su Biologia Futura, si è basato sul metodo chiamato "Do as I Do" ("fai come faccio io") creato da una delle autrici, la dottoressa Claudia Fugazza. Si basa sul mostrare appunto al cane alcune azioni e chiedergli di replicarle grazie alla sua capacità di apprendimento sociale e non in base a una visione meccanicistica dell'animale. Il senso è dunque che i cani osservano e decidono poi autonomamente se fare ciò che gli stiamo chiedendo e, soprattutto, come farlo (usando la zampa? il muso?) e dunque elaborando le informazioni ricevute.
«I cani addestrati con il metodo Do as I Do – scrivono gli esperti nell'articolo scientifico – possono imitare le azioni umane su richiesta, ma la loro capacità di riprodurre azioni osservate da diverse prospettive rimane sconosciuta. L'uso di stimoli video 2D può consentire ai ricercatori di manipolare sistematicamente la prospettiva da cui vengono osservate le dimostrazioni, ampliando così la gamma di metodi disponibili per studiare le abilità cognitive legate all'imitazione».
Per «video 2d» si intende l'uso di uno schermo (che sia un monitor o una Tv per capirci) in cui il cane osserva un essere umano fare delle azioni e chiedergli, appunto, di replicarle ma quello che volevano comprendere gli esperti è anche l'aspetto della bi e della tridimensionalità. «In questo studio, esploriamo la possibilità di utilizzare stimoli 2D per testare l'abbinamento delle azioni nei cani, anche quando le dimostrazioni sono viste da diverse prospettive – continuano i ricercatori – Abbiamo esaminato le prestazioni imitative di due cani utilizzando video proiettati su uno schermo».
I due cani che hanno partecipato sono Tara, un maschio di Golden Retriever, e Franc, una femmina di Labrador Retriever. L'installazione prevedeva proiezioni video a grandezza naturale trasmesse in streaming tramite un software per conferenze online, consentendo l'interazione in tempo reale tra i cani e i loro umani di riferimento che si trovavano in remoto. Nel video in alto si vede quello che è accaduto ad esempio, quando uno dei pet mate gira in cerchio davanti alla telecamera del suo dispositivo e dice: «Fallo anche tu». Il cane, dopo aver osservato, doveva quindi replicare la stessa azione e Franc e Tara hanno risposto positivamente a diverse richieste.
«I risultati hanno rivelato che entrambi i cani corrispondevano alle azioni dimostrate dal punto di vista frontale e, in particolare, anche da quello laterale, almeno in una certa misura, in linea con la familiarità delle loro interazioni quotidiane con gli esseri umani – precisano gli esperti – Tuttavia, l’abbinamento delle azioni da una prospettiva superiore presentava delle sfide, indicando la potenziale influenza dell’esperienza osservativa ed evidenziando l’importanza della manipolazione della prospettiva quando si studiano le capacità di imitazione. Questi risultati mostrano che è possibile utilizzare video 2D per testare l’imitazione nei cani, ampliando così le potenziali metodologie per studiare l’imitazione e altre abilità cognitive correlate».