Proprio come gli esseri umani, anche i cani sognano. E anche a loro capita quindi di fare degli incubi, sogni spiacevoli che li portano a guaire, lamentarsi e avere contrazioni muscolari mentre sono nel pieno della fase rem, profondamente addormentati. Solitamente si tratta di manifestazioni che durano pochi minuti e che non devono preoccupare, ma riconoscerle come tali e comprenderle aiuta ad affrontare al meglio la situazione.
Cosa sognano i cani quando fanno gli incubi?
È difficile dire che cosa sognano i cani quando fanno gli incubi. In linea di massima, proprio come gli esseri umani, durante il sonno rielaborano emozioni ed esperienze vissute durante la giornata. È altamente probabile, insomma, che il cane sogni di passeggiare, giocare o mangiare, o ancora il suo umano di riferimento. Allo stesso modo, se hanno vissuto un’esperienza particolarmente stressante o che ha generato emozioni negative, è possibile che questo si riproponga durante il sonno e si rifletta in un incubo.
Come capire se un cane fa un incubo?
I cani hanno un ciclo del sonno simile a quello degli esseri umani, scivolando con il passare del tempo in un sonno via via sempre più profondo in cui il cervello è poco attivo e il tono muscolare diminuisce. La fase REM (Rapid Eye Movement) è quella più profonda, ed è caratterizzata da un’attività cerebrale intensa con muscoli completamente rilassati. Questa è la fase in cui nell’uomo si verificano i sogni vividi, quelli, cioè, ricchi di forme, oggetti, colori ed emozioni. Nei cani, dopo circa 20 minuti di sonno REM, possono registrarsi movimenti rapidi e involontari: è qui che possiamo vederli strizzare gli occhi, gemere, trottare nel vuoto, respirare velocemente. Se il cane in questa fase guaisce, trema o emette lamenti o pianti, è possibile che stia facendo un incubo e che stia rivivendo un incontro spiacevole o un’esperienza non gratificante.
Cosa fare quando un cane fa un incubo?
La fase REM solitamente è breve: nella maggioranza dei casi si può lasciare tranquillo il cane e aspettare che si risvegli da solo. Se lo si vede troppo angosciato, però, si può provare a svegliarlo molto delicatamente, con un tono di voce pacato, assolutamente senza scuoterlo o urlare per non traumatizzarlo ancora di più. Una volta risvegliato lo si può tranquillizzare, parlandogli con un tono di voce basso e dolce, e poi coinvolgerlo in attività per lui tranquillizzanti o gratificanti: una passeggiata, un gioco, una sessione di carezze.