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15 Luglio 2021
17:00

Poco sonno e tanto stress: così vivono i cani in canile rispetto a quelli in famiglia

Uno studio pubblicato recentemente su Applied Animal Behavior Science ha dimostrato che l'attività notturna dei cani può essere un buon indice di valutazione del loro benessere, rivelando che i cani del rifugio dormono meno e provano maggiore stress rispetto a quelli che vivono in famiglia, soprattutto i primi giorni.

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Sono tantissimi i cani che purtroppo finiscono ogni anno in canile e il cambiamento repentino di ambiente e di routine possono sottoporre l'animale a forte stress. Come poter valutare l'adattabilità dell'animale a questo nuovo e sconosciuto ambiente? Uno studio pubblicato recentemente su Applied Animal Behavior Science ha dimostrato che l'attività notturna dei cani può essere un buon indice di valutazione del loro benessere, rivelando che i primi giorni in rifugio gli animali non riposano bene e mostrano livelli di cortisolo nelle urine maggiore rispetto ai cani che vivono in famiglia.

I cani del canile: perdono peso e riposano poco

I ricercatori hanno misurato l'attività notturna, attraverso un accelerometro e delle osservazioni comportamentali, e due fattori relativi allo stress fisiologico di 29 cani abbandonati o randagi nel più grande rifugio dei Paesi Bassi, l'Animal Shelter DOA ad Amsterdam: il rapporto cortisolo urinario/creatinina e il peso corporeo. Le misurazioni sono state fatte due giorni dopo l'arrivo degli animali in rifugio e ripetute al dodicesimo giorno e sei settimane successive all'adozione. I dati sono stati poi comparati con 29 cani che vivevano invece in famiglia e comparabili per età, sesso e criteri di razza. I risultati hanno mostrato un'attività notturna molto più alta le prime due notti nel rifugio rispetto alla dodicesima notte. I ricercatori suggeriscono che questa differenza di risposta è dovuta all'assefuazione, ossia al fatto che i cani abbiano appreso che gli stimoli che arrecavano loro fastidio e li facevano svegliare non avevano conseguenze. Inoltre i primi giorni si sono registrati livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, più alti rispetto al dodicesimo giorno. La maggior parte dei cani ha infine perso circa il 5% del peso corporeo durante la permanenza nel rifugio, probabilmente a causa dello stress. Questi risultati suggeriscono che con il tempo i cani del canile si adattano, almeno in parte, al nuovo ambiente.

Il confronto con i cani che vivono in famiglia

Rispetto ai cani che vivevano in famiglia quelli del rifugio hanno mostrato una maggiore attività notturna, soprattutto i primi due giorni e un numero più frequente di periodi di riposo, fattori che indicano uno stato di irrequietezza. In poche parole, i cani dei rifugi riposano meno tempo rispetto ai cani da compagnia. Il livello di cortisolo dei cani dei rifugi è risultato anch'esso più alto rispetto ai cani di famiglia e questa differenza si è annullata solo dopo l'adozione. Il cortisolo è risultato particolarmente elevato per i cani di taglia piccola: i ricercatori suggeriscono che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le razze più piccole sono meno socializzate, riscontrando così maggiori difficoltà nell'incontro con altri cani e quindi potrebbero essere sottoposti a maggiore stress. In conclusione i cani del rifugio dormono meno e provano maggiore stress rispetto a quelli che vivono in famiglia e questo "effetto" diminuisce con la permanenza all'interno del canile come adattamento all'ambiente. Questo studio è il primo a monitorare l'attività notturna dei cani che arrivano in canile e potrebbe diventare uno strumento per valutare l'adattamento dell'animale al rifugio e aiutarlo a riposare meglio contribuendo così al suo benessere.

La piaga dell'abbandono

Purtroppo, soprattutto durante il periodo estivo, è ancora molto frequente il malcostume dell'abbandono degli animali. In Italia, come in altri paesi occidentali, è infatti proprio in prossimità delle partenze per le vacanze che si concentra il maggior numero di abbandoni di cani, gatti e altri animali da compagnia. Questo fenomeno è dovuto alla totale inconsapevolezza e incoscienza nell'adozione di un cane con cui si dovrebbe condividere la vita. Adottare un animale vuol dire assumersi delle responsabilità verso un altro essere senziente, capace di provare emozioni e sentimenti. Un impegno e che richiede tempo e costanza per sviluppare una relazione e un'amicizia sana che può rendere la nostra vita particolarmente ricca. È infatti dall'incontro tra due specie diverse che si possono imparare cose che non fanno parte del nostro repertorio abituale e che ci insegnano il rispetto e la bellezza della diversità. Abbandonare un animale è un gesto davvero crudele: i cani che finiscono in canile spesso arrivano in strutture sovraffollate, con poca considerazione della qualità della vita dei cani residenti e con ripercussioni sulla salute psico-fisica dei soggetti, molti dei quali saranno costretti a vivere tutta la vita rinchiusi in quei luoghi a queste condizioni. Per questo Kodami ha deciso di lanciare la campagna di informazione e sensibilizzazione #VacanzaBestiale contro la piaga dell’abbandono.

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