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10 Settembre 2024
19:00

I cani che crescono con i gatti si comportano come loro?

Fido potrà assumere comportamenti tipici del "fratello" felino, soprattutto se "abbinati" in età giovanile e introducendo un cucciolo di cane in una famiglia dove c'è già un gatto. Lo dice anche la scienza, attraverso un recente studio.

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Osservando i cani e i gatti ci si può facilmente accorgere che il loro etogramma di specie, cioè l’insieme dei comportamenti naturali esibiti in generale o in specifiche situazioni, presenta grandi differenze.

Tuttavia un cane cresciuto sin da cucciolo a stretto contatto con uno o più gatti può assumerne dei comportamenti tipici come infilarsi in spazi stretti, arrampicarsi su mobili o finestre o leccarsi per pulirsi alla maniera dei mici.

A sfatare il mito di una convivenza impossibile tra le due specie ci sono infatti diversi studi scientifici tra cui uno pubblicato su Research Gate i cui risultati hanno rivelato quanto segue: «Cani e gatti hanno mostrato una capacità simile di stabilire una relazione relativamente amichevole con le altre specie. il sesso degli animali ha avuto poca influenza sulla natura della loro interrelazione e l'adozione del gatto prima del cane sembra condurre a stabilire una relazione amichevole, così come il loro primo incontro avvenuto in tenera età (fino a 6 mesi di età nei gatti e fino a 1 anno nei cani)».

Gli autori dello studio, ricercatori dell' "Animal Behaviour, Cognition and Welfare Group" della scuola di Scienze naturali dell'Università di Lincoln nel Regno Unito, suggeriscono anche che «la maggior parte dei cani e gatti studiati ha compreso il particolare linguaggio del corpo mostrato dall’altro animale che ha un significato opposto per la specie di appartenenza e che più precoce è l'età del primo incontro tra i due, migliore è questa comprensione».

Tenendo sempre conto che ogni individuo è a sé e ci sono razze di cani più o meno predisposte, si può concludere che una convivenza pacifica tra cani e gatti è possibile specialmente se esposti all’altra specie in tenera età e se ad essere adottato per primo è il gatto.

Cani che si comportano come gatti: è possibile?

Appurato dunque che, quando le condizioni sono corrette, entrambe le specie sono in grado di esprimersi amichevolmente l’una nei confronti dell’altra e che l’esposizione in tenera età facilita l’apprendimento del linguaggio del corpo reciproco, cerchiamo di capire se è possibile che un cane assuma dei comportamenti felini.

La risposta è sì, soprattutto se per facilitare la convivenza si abbina un cucciolo/cucciolone di cane ad un gatto già presente in famiglia: tra le due specie è sicuramente il cane la più duttile e adattabile al contesto. I cani in generale infatti tendono ad amalgamarsi al contesto in cui vivono e ad apprendere dagli altri individui, assumendone – ove possibile e nei limiti specie specifici – anche le sembianze. Sarà quindi Fido che avrà, rispetto a micio, maggiore possibilità di assumerne determinati comportamenti.

Tuttavia solo alcuni degli atteggiamenti tipici dei gatti possono venire assorbiti, infatti difficilmente un cane proverà a fare le fusa o a muoversi in maniera furtiva e silenziosa.

Potrete invece incontrare cani che cercano di “verticalizzare” come i gatti, arrampicandosi sui mobili per guardare dall’alto, saltando sulle finestre per vedere fuori o utilizzare le zampe in maniera simile a come fanno i gatti per dare colpetti o afferrare un oggetto. Altri comportamenti che il vostro compagno a quattro zampe potrebbe assumere dal gatto è quello di leccarsi per pulirsi utilizzando gli stessi movimenti, intensità e finalità del loro convivente felino, oppure potrebbe rannicchiarsi (o tentare di farlo) in spazi angusti e ristretti come uno scatolone.

Generalmente i risultati ottenuti, bisogna dirlo, per come li osserviamo noi umani risultano alquanto goffi e divertenti.

Perché succede?

I cani sono per natura facilmente influenzabili, curiosi e adattabili. Possono avere profonda stima e provare affetto per il loro “fratello” gatto e volerlo imitare o voler partecipare in maniera attiva alle sue azioni, replicandone i comportamenti.

In particolare se un cane vive sin da cucciolo con più gatti, con loro avrà le sue interazioni principali. In questo modo apprenderà naturalmente il loro linguaggio del corpo ed è possibile che farà suoi dei comportamenti tipici dei conviventi felini perché è ciò che conosce maggiormente.

Questo non vuol dire che Fido pensa di essere un gatto: non è una questione di identificazione nell’altra specie, infatti, ma solo la conformità e l’impatto dovuto alla stretta convivenza che può influenzare alcuni dei suoi comportamenti.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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