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31 Agosto 2023
17:38

I cani cadono in depressione?

Anche i cani possono soffrire di depressione. Non è sempre facile averne conferma, perché non possiamo parlare con loro, ma alcuni segnali ci permettono di capire se un cane è depresso. La depressione può essere dovuta a diverse cause, intervenire subito è fondamentale per la guarigione.

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Medico Veterinario
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Sì: i cani possono soffrire di depressione. Non è sempre facile averne conferma poiché non potendo parlare con loro, non possiamo ascoltare il loro punto di vista, ma nella pratica clinica ci sono alcune situazioni in cui questa è l'unica spiegazione, sia nelle fasi acute che croniche.

Come capire se un cane è depresso

I sintomi della depressione nei cani variano a seconda del singolo cane, dell'età e della gravità del problema. I cani generalmente tendono a chiudersi in se stessi, diventano più pigri, apatici, con delle alterazioni a carico delle abitudini alimentari e del sonno. Si mostrano molto meno interessati anche alle attività che un tempo li motivava molto. Un campanello d'allarme molto rilevante è un cambiamento nel comportamento abituale del nostro amico a quattro zampe.

La depressione da involuzione del cane anziano

I cani anziani possono andare incontro ad un tipo di depressione cronica, definita da involuzione. In questo caso presentano una alterazione emozionale  molto profonda, una perdita sempre più marcata delle conoscenze comportamentali acquisite: il comportamento esplorativo diventa completamente disorganizzato, in quanto il cane non reagisce agli stimoli di intensità normale, ma in concomitanza di forti rumori improvvisi può avere vere e proprie crisi di panico. A ciò, si associano i disturbi del sonno e la perdita delle abitudini eliminatorie (l'anziano di casa fa i bisogni là dove si trova)- particolarmente gravi -, che spesso rappresentano i sintomi che più preoccupano il pet mate e lo inducono a far visitare il proprio amico non umano.

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La depressione nell'adulto: tra acuto e cronico

Anche gli adulti possono soffrire di una forma di depressione definita reattiva: si tratta di uno stato depressivo acuto caratterizzato dalla anoressia, ipersonnia ossia l'aumento del 50-60% delle ore destinate al sonno nell'arco di una giornata. Questa forma clinica di depressione compare pochi giorni dopo un forte stress; la presentazione clinica è dominata da una perdita della mobilità volontaria, in particolare del comportamento esplorativo, con una indifferenza a tutti gli stimoli esterni, anche a quelli che prima scatenavano comportamenti organizzati (ad esempio, il gioco, il lavoro). Insomma, un vero e proprio stato di apatia. In questa fase ci può essere una guarigione spontanea, oppure un aggravamento verso la forma cronica.

Lo stato depressivo cronico può instaurarsi in seguito ad un evento traumatico, un cambiamento del gruppo sociale, la presenza di uno stato ansioso non curato, o per condizioni mediche. I pet mate notano che il loro cane presenta alterazioni alimentari – alternanza di anoressia e bulimia -, insonnia, apatia agli stimoli quotidiani mentre reazioni emozionali improvvise e violente in risposta a stimoli di forte entità.

La depressione reattiva nel cucciolo

Questa condizione morbosa può interessare anche i cuccioli, sebbene si sia portati a credere che l'infanzia sia contraddistinta da gioia ed entusiasmo. I cuccioli colpiti presentano un quadro clinico caratterizzato da uno stato di inibizione generalizzato. Sono immobili, apatici, non giocano più e bevono poco o niente.  Qualsiasi stress intenso è in grado di provocare questo stato, come ad esempio un incidente, una punizione violenta inflitta da un umano o da un cane, stimoli dolorosi o l'abbandono. Quando la situazione stressante è legata proprio alla sfera delle relazioni sociali, lo stato depressivo può svilupparsi rapidamente.

Lo stato depressivo in corso di sindrome da privazione sensoriale

Ma anche un cane giovane può presentare un assetto depressivo, ad esempio nello stadio 3 della privazione sensoriale (stato depressivo). Questo stadio della patologia è largamente dominato dalla scomparsa del comportamento esplorativo e del gioco: il più delle volte il cane è sdraiato ma non dorme, rimane prostrato in un angolo ed esce solo di notte, momento in cui tende a mangiare.

Il comportamento di eliminazione è scarsamente controllato e può essere osservato nell'area vicina al luogo di  luogo di riposo, anche nella cuccia stessa dove riposa. Si può riscontrare in quei soggetti che hanno trascorso molti anni all'interno di un box di canile, in condizioni di notevole ipostimolazione. Questi segni clinici, sebbene non siano esclusivi di questa patologia, sono tipici di una depressione in giovane età, che avrà la prognosi migliore se il medico interviene precocemente.

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Infatti, la scelta da fare senza rimuginarci troppo è proprio quella di condurre il cane in visita presso il medico veterinario curante: questi sintomi possono anche nascondere un problema medico, quindi la prima linea d'azione dovrebbe sempre essere un controllo completo e solo in seconda battuta una visita specialistica sul piano comportamentale.

Cause della depressione nei cani

I cambiamenti nella vita di un cane possono portare a periodi di depressione.  Ad esempio, il trasloco in una nuova casa, l'arrivo di un nuovo coniuge, di un bambino o l'aggiunta di un altro animale domestico nel gruppo famiglia. Anche un cambiamento nella routine del cane, come nel caso di un pet mate che dallo smart working ritorna a  lavorare in ufficio, sono motivi di disagio in una specie così sociale come il cane.

In generale, si tende a dare molta rilevanza ai traumi e agli eventi luttuosi: la perdita di compagno non umano o del pet mate. Ad esempio, quando due cani vivono insieme e uno dei due muore, quello che sopravvive prova dolore e sofferenza paragonabile al lutto.

Ma possono anche esserci motivi medici alla base di questo disturbo: i deficit neurologici (i tumori al cervello oppure gli adenomi ipofisari), le malattie metaboliche (sindrome di Cushing), le malattie infettive (l'Ehrlichiosi e la Rickettsiosi, trasmesse dalle zecche), le lesioni, gli abusi o lo stress a lungo termine possono essere causa di depressione nel cane. Inoltre, un animale domestico che si deprime e non vuole più fare le sue abituali passeggiate potrebbe semplicemente soffrire di un dolore non ancora diagnosticato, come nel caso dei soggetti affetti da artrite. Un dolore acuto può infatti determinare uno stato di depressione acuta, mentre un dolore cronico indurre uno stato di depressione cronica.

Il veterinario come diagnostica la depressione nel cane?

La diagnosi viene formulata dopo una valutazione clinica per l'individuazione di segni e sintomi di patologie sottostanti ed una attenta anamnesi, grazie al colloquio con il pet mate.  L'iter diagnostico richiede di escludere anche altre patologie che presentano sintomi analoghi, passando in rassegna delle diagnosi differenziali: per questo motivo è sempre necessario un esame clinico, ematobiochimico, tiroideo quando si valuta un problema comportamentale.

Come comportarsi con un cane depresso

È importante che i pet mate riconoscano i segni di uno stato depressivo alle prime avvisaglie, per evitare che il problema si cronicizzi e renda il trattamento più complicato. Non è infrequente che in visita comportamentale arrivino pazienti che stanno male già da mesi, e pertanto  risultano più difficili da gestire. Infatti, la depressione può essere trattata con maggiore successo nelle fasi iniziali grazie alla modifica del comportamento e all'arricchimento dell'ambiente, mentre nei casi più complicati c'è bisogno di ricorrere a farmaci che aiutino a ridurre la sofferenza del cane. Questi farmaci non vanno visti come sedativi, anzi, hanno lo scopo di migliorare l'umore del paziente, permettendogli di avere nuova linfa vitale, nuovi slanci motivazionali.

L'intervento del medico veterinario esperto in comportamento animale,  in collaborazione con l'istruttore cinofilo riabilitatore, può rappresentare la strategia più funzionale in questi casi,  nel tentativo di ridare colore alla vita in bianco e nero di un cane che soffre di depressione.

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Luigi Sacchettino
Medico Veterinario
Sono un medico veterinario, specialista in etologia applicata e benessere animale, ed esperto cinofilo nell'area comportamentale. Ho iniziato la formazione come educatore con approccio cognitivo zooantropologico e ho proseguito nell’ambito della riabilitazione comportamentale. Lavorare insieme ai cani ha incrementato la mia passione, per questo frequento un dottorato in medicina veterinaria con focus sul rapporto tra il microbiota  intestinale e il comportamento del cane, la terapia del dolore e la fitoterapia veterinaria. Mi piace molto ascoltare le persone, gli animali e studiare nuove lingue.
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