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27 Maggio 2022
17:41

I cani antiveleno aiutano il nibbio reale a tornare in Aspromonte

In Aspromonte, Calabria, le unite cinofile antiveleno aiutano la reintroduzione del nibbio reale, un maestoso rapace minacciato anche dai bocconi avvelenati e che è scomparso in molte zone d'Italia.

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Tre unità cinofile antiveleno (UCA) dei Carabinieri Forestali, composte da quattro cani e tre conduttori, hanno effettuato diverse ispezioni nel Parco Nazionale dell'Aspromonte per verificare l'eventuale presenza sul territorio di bocconi avvelenati.

L'iniziativa è stata condotta nel corso dell'operazione Milvus e sarà ripetuta periodicamente grazie a un accordo che il Parco e Carabinieri forestali hanno stipulato nell'ambito del progetto LIFE MILVUS, con l'obiettivo di collaborare nella prevenzione e contrasto di bocconi avvelenati.

Il progetto LIFE MILVUS è nato per favorire la conservazione di uno dei rapaci italiani più minacciati: il nibbio reale (Milvus milvus). Quasi del tutto scomparso dai cieli della Calabria, il nibbio reale è stato reintrodotto nel Parco Nazionale dell'Aspromonte, dove si realizzano numerose azioni concrete per assicurare il suo ritorno e per favorire altre specie di uccelli.

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Una delle unità cinofile coinvolte nell’operazione

Purtroppo, ancora oggi, è molto diffusa in Italia la barbara usanza di usare bocconi e esche avvelenate che e provocano ogni anno la morte di centinaia di animali domestici e selvatici, comprese specie rare e minacciate. Il veleno viene utilizzato soprattutto per eliminare potenziali predatori come i lupi, considerati una minaccia per il bestiame incustodito o per le specie cacciabili.

L'uso di questi bocconi ha però conseguenze imprevedibili e può provocare la morte di numerosi animali: quelli che ingeriscono direttamente il veleno e quelli che si cibano di animali morti avvelenati.

Si tratta di un reato che viene punito in base a vari articoli del Codice Penale oltreché a varie leggi nazionali e regionali e ad una specifica Ordinanza del Ministero della Salute.

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Le ispezioni delle UCA si sono concentrate nella parte meridionale del Parco, nella quale tra pochi mesi avrà luogo la liberazione di giovani nibbi reali come prima tappa di un programma di reintroduzione che, nell'arco di alcuni anni, punta a riportare questo splendido rapace a volare nei cieli dell'Aspromonte.

Il nibbio reale, che non nidifica più in Calabria meridionale da molti decenni, è una specie considerata vulnerabile a livello italiano. Pur non avendo alcun impatto negativo sulle attività umane, ha subito una drammatica diminuzione nel secolo scorso principalmente a causa del bracconaggio.

Una delle minacce più gravi per la sua conservazione è però proprio l'uso di bocconi avvelenati, poiché questa specie si nutre molto spesso di carcasse e animali morti, un po' come fanno gli avvoltoi.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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