«I cagnolini al posto dei figli»: Papa Francesco ancora contro le famiglie con animali

Papa Francesco continua la sua personale crociata nei confronti delle famiglie con animali. Secondo il pontefice: «C'è poca natalità qui, le coppie non fanno figli. I cagnolini sono al posto dei figli».

12 Dicembre 2023
16:49
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La personale crociata di Papa Francesco nei confronti delle famiglie con animali non si ferma. Durante l'incontro con i Prefetti italiani, il pontefice ha nuovamente preso di mira gli animali domestici e le famiglie che se ne prendono cura: «C'è poca natalità qui, le coppie non fanno figli. I cagnolini sono al posto dei figli».

Si tratta di dichiarazioni che non arrivano inaspettate, ma che si ripetono costantemente durante le uscite pubbliche di Francesco. Da tempo ormai, il Papa ha individuato nella presenza di animali nelle case degli italiani il motivo della scarsa natalità del Paese. Già a gennaio 2022, durante l’udienza generale in Vaticano, aveva manifestato il timore che cani e gatti potessero «prendere il posto dei figli», e l'associazione tra culle vuote e cucce piene è continuata durante questi anni e usata come monito o come aneddoto per divertire la folla.

Addirittura, nel corso degli ultimi Stati Generali della Natalità, organizzati a maggio 2023 a Roma, il Pontefice aveva ridicolizzato una donna che a San Pietro gli aveva chiesto di benedire il proprio cane. Una richiesta alla quale il Papa ha candidamente confessato di essersi rifiutato e aver risposto: «Signora tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino».

Ma nel mirino del Papa sono finiti, pochi mesi fa, anche i professionisti che si occupano di animali, quando durante l’udienza con i membri della Federazione Italiana Medici Pediatri, aveva detto: «Oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari. E questo non è un buon segnale».

Le dichiarazioni di oggi quindi non sorprendono, e anzi appaiono in perfetta continuità con una quella che ormai è la personalissima filosofia del Vescovo di Roma. A non essere sorpresi sono anche le associazioni di tutela animale, ormai avvezze a queste uscite, anche se non rassegnate.

Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani, ha inviato il proprio messaggio a Francesco, ricordandogli la lezione di un altro, amatissimo, pontefice: «Mi occupo di difendere i più fragili dall'età di 14 anni: immigrati e barboni sono miei fratelli esattamente come lo sono gli animali, poiché seguo l’insegnamento di Papa Paolo VI: "Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel mistero di Cristo". Quindi mi creda: i più deboli tra i deboli sono gli immigrati, gli anziani, i disabili, le donne e, mi permetta, anche gli animali. Perché la violenza inizia sempre sugli animali per poi passare agli immigrati o alle donne. La sua cultura argentina non le permette di calarsi nel sangue e nel dolore degli animali».

Caporale cita poi Giovanni Paolo II, il primo ad Papa aver dichiarato di ritenere gli animali possessori di un'anima, un «soffio vitale ricevuto da dio». Il leader degli animalisti invita quindi il Papa e tutti i leader politici a «considerare il rispetto per la vita animale come parte integrante della nostra responsabilità sociale e a promuovere la comprensione e l’amore per tutte le forme di vita. Papa Francesco rettifichi, intervenga con un discorso forte, incisivo, in cui non si crei confusione e divisione sul rapporto con gli animali».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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