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3 Aprile 2023
16:47

I bisonti si prendono cura dei loro compagni leccandosi a vicenda le ferite

Con questa scoperta, i bisonti entrano di diritto all'interno della breve lista delle specie in grado di prendersi cura dei propri feriti, utilizzando la propria saliva come agente antibatterico e soluzione temporanea contro le infezioni.

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I bisonti americani (Bison bison) hanno dimostrato di essere in grado di preoccuparsi della salute dei loro parenti e degli altri componenti del branco leccandosi le ferite a vicenda. Per quanto nel corso degli anni sono stati osservati diverse specie di animali guidati da comportamenti empatici, questa è la prima volta che gli scienziati dimostrano come questa specie riesca a prendersi cura dei feriti.

Gli animali infatti maggiormente studiati in questo campo, oltre ai cetacei, sono i canidi e i primati, che adottano diverse strategie di comportamento per rallentare le infezioni di altri individui, pulendo ad esempio i bordi dell'escoriazioni. Un nuovo articolo recentemente  pubblicato sulla prestigiosa rivista Ethology, però, ha segnalato inaspettatamente un comportamento di questo tipo anche all'interno di una famiglia di bisonti. Lo studio ha avuto come autori principali Thomas S. Jung, dell'Università di Alberta in Canada, Caley Thacker e Christopher J.Lewis, che invece lavorano per il Ministero dell'ambiente e della gestione delle risorse della British Columbia.

In pratica, i tre ricercatori hanno notato che se questi bovini selvatici presentano delle lesioni sanguinanti sulla pelle, dei componenti del proprio branco accorrono e prestano soccorso, ripulendo le ferite tramite poderose leccate o strofinandogli contro il loro umido muso. La strategia funziona in particolar modo per le lesioni di piccola e media taglia, anche grazie a enzimi come il lisozima che danneggiano le pareti cellulari di molti batteri e che sono presenti all'interno della saliva di molti animali, compreso l'uomo.

I bisonti, animali notoriamente sociali, un tempo formavano mandrie composte da migliaia di individui. Purtroppo, a seguito della caccia perpetrata dai coloni americani, nel corso dell'Ottocento il loro numero si è notevolmente ridotto, tanto che già nel 1880 se ne contavano solo poco più di mille esemplari e già a partire dall'inizio del Novecento si era resa necessaria la tutela. Ed è proprio tra le popolazioni di bisonti canadesi nate a seguito di un progetto di reintroduzione che gli scienziati sono riusciti ad individuare questo nuovo comportamento altruistico, che permette agli animali di sopravvivere all'estreme condizioni ambientali.

Per ragioni legate al monitoraggio della specie, i tre scienziati si erano dati appuntamento all'inizio di questo inverno nei pressi della British Columbia canadese, poco lontano dall‘Alaska, per seguire una mandria che presenta attualmente due femmine da poco diventate adulte. Il loro scopo era applicargli dei sensori e prenderne le misure ed è stato in questo frangente che è stato possibile osservare l'evento. Mentre gli scienziati li seguivano, infatti, le due femmine avevano subito dei piccoli danni superficiali, che gli producevano dei fastidi. Delle lesioni poco profonde, per fortuna, che però portavano ad un costante sanguinamento che avrebbe potuto attirare i predatori.

Nei tre giorni successivi dalla prima osservazione, gli scienziati hanno notato che le due femmine si leccavano a vicenda le ferite, così da disinfettare la pelle esposta e bloccare la perdita di sangue. In media ogni processo di pulizia durava 10 minuti e dopo che le femmine interessate smettevano di leccarsi, erano gli altri bisonti a darsi il cambio nelle cure, affinché tutti gli appartenenti del gruppo dessero un contributo, dando modo alle femmine di rifornirsi di cibo. La preoccupazione maggiore infatti per gli altri animali del gruppo era che le due femmine, nel tentativo di arrestare ripetutamente il sanguinamento, trascurassero sé stesse non avendo tempo sufficiente per la ricerca del cibo, mentre con la collaborazione dell'intera mandria questo pericolo è stato arginato.

Dopo tre giorni i segni della lacerazione erano completamente spariti, hanno dichiarato i ricercatori. Appare quindi chiaro, secondo gli scienziati, che i vantaggi del leccarsi le ferite vicendevolmente permetta ai bisonti di tutelare la propria salute, ottenendo ricompense di natura non solo fisica ma anche in gran parte sociale. Tuttavia, seppur è normale immaginare che questo comportamento possa essersi evoluto anche come adattamento ai numerosi scontri che intercorrono fra questi animali, soprattutto nella stagione degli amori, i ricercatori ritengono che sia necessario effettuare ulteriori studi su di un numero maggiori di individui, per comprendere appieno la natura del fenomeno, quale sia la frequenza e quali siano i costi e i benefici del leccarsi le ferite all'interno di un gruppo.

Quello che però rende davvero importante la vicenda è che questo fenomeno non è mai stato osservato nei bisonti in cattività. Ciò avvicina molto questi animali ad altre specie capaci di effettuare comportamenti prosociali, come gli scimpanzé che ad esempio in natura applicano persino della terra e degli insetti sulle ferite superficiali dei propri cari. I comportamenti prosociali sono quei comportamenti individuale o di gruppo mirati ad ottenere effetti positivi e benefici su altri esemplari e l'intero gruppo e per questo sono molto importanti per le specie che formano delle comunità.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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