Non vi sono dubbi ormai che la convivenza con un animale domestico apporta innumerevoli benefici a tutti i componenti della famiglia.
Proprio per questo, spesso noi umani chiediamo loro una sempre maggiore collaborazione anche in ambiente extra-familiare, come avviene durante gli Interventi Assistiti con gli Animali diretti a comunità specifiche di persone, come bambini con disturbi dello spettro cognitivo, detenuti delle carceri, disabili e anziani, solo per citarne alcuni.
Da più di 50 anni la comunità scientifica si è interessata nel dimostrare e nel pubblicare i vantaggi che derivano, sia a livello individuale che a livello comunitario e sociale, dalla convivenza con gli animali.
Facciamo insieme una carrellata di alcuni studi che ci raccontano i benefici per la salute fisica, partendo dai più classici, noti da ormai decine di anni, fino ad alcuni interessanti e curiosi calcoli economici.
Alcuni esempi di benessere fisico: benessere cardiovascolare e obesità
Chiunque di noi viva con un cane sa perfettamente che l’attività fisica aumenta di gran lunga: passeggiare con il cane almeno tre volte al giorno ci permette di mantenere attivo il corpo, generando anche poi una serie di cambi ormonali che vanno ad influenzare direttamente il buon funzionamento di numerosi organi ed il nostro umore.
Studi degli anni 90, riportano un risultato che è ormai un grande classico dei benefici apportati dagli animali: un significativo miglioramento dell’attività cardiovascolare nelle persone che vivono con un animale. Di notevole interesse è, ad esempio, il significativo aumento della sopravvivenza di circa un anno a seguito di infarto nelle persone che convivono con un cane rispetto a chi non convive con uno (Friedmann e Thomas, 1995).
Anche l’aumento dell’attività fisica relazionata alla presenza di un cane nelle nostre vite e i relativi benefici che ne susseguono sono ampiamente descritti. Una conseguenza è ad esempio la minor incidenza di obesità. La Human-Animal Bond Research Initiative (HABRI) ci spiega come l’insorgenza dell’obesità sia significativamente minore nelle persone che convivono con un cane e che escono in passeggiata con il loro compagno, mentre è di gran lunga maggiore nelle persone che non vivono con un cane o nelle persone che vivono con uno ma senza portarlo a passeggiare, come ad esempio nei casi di cani che vivono in giardino.
La diminuzione delle visite mediche
Alcuni studi, come il classico di Siegel del 1990, sono stati in grado di rilevare come la fascia di popolazione di persone anziane che vive o ha vissuto con un cane effettua significativamente meno visite mediche rispetto a chi non vive o ha vissuto con un cane.
Molto interessante e dettagliato è lo studio di Headey e Grabka svolto in Germania nel 2007. I ricercatori hanno suddiviso la popolazione oggetto di studio, di circa 12.000 persone, in 4 gruppi:
- persone che non vivevano con un animale né nel 1996 né nel 2001;
- persone che vivevano con un animale nel 1996 ma non 2001;
- persone che non vivevano con un animale nel 1996 ma sì nel 2001;
- persone che vivevano con un animale sia nel 1996 che nel 2001.
All’osservare la necessità di usufruire di visite mediche, gli studiosi hanno scoperto che entrambi i gruppi di popolazione che nel 2001 vivevano con un cane avevano subìto una diminuzione significativa di circa il 25% di visite mediche rispetto a chi non aveva un cane.
Un altro singolare studio condotto in Cina nel 2008 (Headey, Na & Zheng, 2008) ci aiuta a capire grazie ad una comparazione chiara come questi benefici possano essere evidenti su larga scala. La premessa dello studio è la proibizione degli animali da compagnia in Cina fino al 1992. A partire dall’annullamento di questa proibizione, tra il 1992 e il 2007, in questo Paese sono aumentate del 10% le famiglie che hanno scelto di vivere con un cane. Gli studiosi hanno allora osservato circa 3.000 famiglie, dividendo questa popolazione in 2 gruppi:
- famiglie senza cane nel 1992 e senza cane nel 2007;
- famiglie senza cane nel 1992 e con cane nel 2007.
I risultati parlano chiaro: nel 2007, comparando i due gruppi di studio, le persone che convivevano con cani avevano subìto una crescita significativa del 36% dell’esercizio fisico giornaliero e diminuito del 46% l’occorrenza di notti insonni.
Diminuzione dei costi di salute pubblica
Alcuni autori partendo quindi dall’ipotesi per cui gli animali, dati tutti i benefici che apportano nelle nostre vite, hanno un ruolo nel contenimento della spesa pubblica relativa alla sanità umana, hanno provato a calcolare quale sarebbe il gravo economico se gli animali da compagnia non ci fossero.
Gli stessi autori dello studio condotto in Germania (Headey e Grabka), qualche anno dopo, nel 2011, pubblicano il capitolo di un libro dove presentano una stima provvisoria riguardo all’andamento della spesa pubblica in Australia relativa alla sanità umana. Gli autori ci indicano come, se in Australia, dove il 50% delle famiglie vive con un cane o un gatto, fosse proibito vivere con una animale, la spesa di sanità pubblica aumenterebbe almeno del 7%.
Anche il rapporto prodotto dalla HABRI, il The Health Care Cost Savings of Pet Ownership, ci riporta una cifra stimata di circa 12 milioni di euro risparmiati negli Stati Uniti d’America dovuti alle minori visite effettuate presso medici pubblici e grazie alla minore insorgenza di obesità.
Insomma, cifre stratosferiche che ci danno un’idea, e sicuramente un nuovo punto di vista nuovo, rispetto ai benefici apportati dalla convivenza uomo-animale.
Bibliografia
Friedmann and Thomas, 1995. Pet ownership, social support, and one-year survival after acute myocardial infarction in the Cardiac Arrhythmia Suppression Trial (CAST). The American Journal of Cardiology, Vol. 76, No 17, 1213-1217.
Siegel, 1990. Stressful life events and use of physician services among the elderly: the moderating role of pet ownership. Journal of Personality and Social Psychology, Vol 58, No 6, 1081-1086.
Headey and Grabka, 2007. Pets and human health in Germany and Australia: national longitudinal results. Social Indicators Research Vol 80, 297–311.
Headey, Na and Zheng, 2008. Pet dogs benefit owners’ health: a ‘natural experiment’ in China. Social Indicators Research Vo 87, 481–493.
Headey and Grabka, 2011. Health correlates of pet ownership from national surveys. In P. McCardle, S. McCune, J. A. Griffin, & V. Maholmes (Eds.). How animals affect us: Examining the influences of human–animal interaction on child development and human health (pp. 153–162). American Psychological Association.