Venivano utilizzati per attirare l’attenzione dei turisti e guadagnare qualcosa, facendo scattare delle foto ricordo con loro. Per questo motivo erano stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo CITES nel mese di luglio.
Adesso, finalmente, i due barbagianni sono in mani sicure. I due volatili finalmente, come disposto dalla procura, da Venezia dove è avvenuto il sequestro sono stati affidati al CRAS, Centro Fauna Selvatica ,“Il Pettirosso” di Modena, una struttura specializzata nella cura, recupero e gestione della fauna autoctona.
Qui, gli animali troveranno uno spazio adatto a rispondere a tutte le loro esigenze etologiche, oltre ad una attenzione costante da parte del personale del Centro che si prenderà cura della loro salute.
La vicenda ha il suo inizio nel luglio di quest’anno. È sotto il caldo di questa ultima torrida estate che i militari forestali del capoluogo veneto ricevettero una segnalazione molto dettagliata dalla Associazione zoofila dei Rangers d’Italia a cui non era sfuggita la scena di queste tre persone che in giro per la città attiravano i turisti con i due volatili.
I Carabinieri, senza perdere tempo, iniziarono a passare in rassegna il centro storico della città lagunare, focalizzandosi in particolare sulle zone più gettonate per lo scatto di fotografie.
Le tre persone vennero quindi intercettate proprio nei dintorni del Ponte degli Scalzi, nel tardo pomeriggio. I militari videro i tre arrivare con una borsa in spalla da dove tirarono fuori i due bellissimi rapaci notturni che dopo aver sistemato in bella mostra sul braccio, venivano offerti ai turisti per lo scatto di foto ricordo.
A quel punto, senza aspettare oltre, i Carabinieri intervenirono per mettere in sicurezza gli animali, chiamando anche in supporto i veterinari della ULSS3 Serenissima che confermarono il sospetto degli investigatori, accertando uno stato di forte stress fisico degli animali, causato dal trasporto, dalle alte temperature e dalle attività di esposizione e manipolazione dei turisti, situazioni totalmente in contrasto con la loro natura.
Nel frattempo, si mosse anche il coordinatore della sezione Enpa di Venezia, che era riuscito ad allestire un ricovero temporaneo per i due rapaci, per prestate le prime cure. Al termine di tutte le indagini dovute, la Procura ha poi disposto il trasferimento dei due barbagianni al CRAS “Il pettirosso” di Modena.