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28 Ottobre 2021
9:50

Holly e Dario: come adottare un levriero ti stravolge e migliora la vita

«Da otto mesi mi sono catapultato in questa avventura bellissima. Sono Dario, ho 29 anni e ho adottato una levriera!». Dario ci racconta la storia della sua Holly, una greyhound usata come cane da corsa in Irlanda, con un passato difficile alle spalle, che ha dovuto imparare a essere di nuovo "solo un cane".

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«Io sono innamorato dei levrieri, quei cani che corrono velocissimi, un po' come sto facendo io con la mia vita. "Vai forte, sei forte!". Molti di questi levrieri arrivano da posti come l'Irlanda e la Spagna dove vengono barbaramente maltrattati e sfruttati. Meriterebbero una vita migliore».

Comincia così il lungo messaggio che un nostro lettore, Dario, ha deciso di inviarci per raccontarci la sua storia. Una storia di resilienza, prima di tutto, ma anche di adattamento, di amore, di pazienza, di vita di coppia, di impegno e tanta voglia di cambiare le cose.

«Da otto mesi mi sono catapultato in questa avventura bellissima. Sono Dario, ho 29 anni e ho adottato una levriera». Ma partiamo dal principio: Dario non aveva mai avuto cani, nemmeno in famiglia. Certo, gli erano sempre piaciuti, tuttavia c'è voluto tempo prima che decidesse di adottarne uno. Già da cinque anni era venuto a conoscenza dell'Associazione  SOS Levrieri e da quel momento non aveva più smesso di seguirli, di leggere le loro storie, di informarsi: «Dolci, eleganti, tanto atletici
quanto fragili, con un passato alle spalle difficile, molto da imparare ma soprattutto tanto da dare».

Eppure, nemmeno gli occhioni dolci di tutti quei cani avevano portato Dario a decidere d'impulso. La cosa più importante era sentirsi pronti, adottare consapevolmente: «Ho partecipato a diversi incontri di adozione – racconta – dove sono stato ancora di più sensibilizzato sul tema e mi sono confrontato con i responsabili dell’associazione e gli altri adottanti».

Un percorso informato quello di Dario, tanto che a dicembre dello scorso anno si è deciso: «Voglio farmi stravolgere la vita!».

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A febbraio del 2021 è arrivata Holly, una Greyhound tigrata di due anni. Microchippata, sterilizzata e con Passaporto EU.

«Non conosco quasi nulla del suo passato – spiega Dario – So solo che ha i codici delle corse tatuati all’interno delle orecchie. Arriva dall’Irlanda, dove faceva coursing (uno sport di velocità in cui si simula l'inseguimento della preda come nella caccia, ndr)».

«Probabilmente, vista la sua giovane età e l'arrivo della pandemia con conseguente sospensione delle corse – continua Dario – Holly sarà riuscita a cavarsela con poche competizioni, anche se la vita tra la gabbia e gli allenamenti sarà stata comunque traumatica».

A dimostrarlo, infatti, è stato il comportamento di Holly una volta raggiunto il suo nuovo compagno umano: «Ha una motivazione predatoria molto, molto alta – spiega ancora Dario – Il fisico è quello di una Greyhound ex corritrice, ma caratterialmente appena arrivata era molto impaurita, spaventata da tutto. I primi mesi sono stati difficili e impegnativi. In tutta la sua vita forse aveva solo corso con i suoi simili e cacciato lepri e gatti, per cui tutto il resto era totalmente nuovo. Holly aveva paura delle foglie secche per terra, dei tombini, del rumore delle macchine, dei bambini, della palla da gioco, non sapeva neppure fare le scale. Per poter fare una passeggiata di 100 metri impiegavamo un'ora, si impuntava, e non c’era verso di farla muovere».

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Ma qual è stato il segreto per far sì che Holly imparasse di nuovo a essere "solo un cane"? Ebbene, Dario ha impiegato tanta, tanta pazienza e le attenzioni nei riguardi della sua nuova compagna sono state la chiave per poterle infondere quella fiducia necessaria a fare tutto quello che fa adesso. Oggi Holly è cambiata.

«Ricordo la prima settimana con lei, quando il veterinario mi disse che sarebbero passati anni prima di poter fare gite in montagna insieme. Mi aveva un po’ spaventato, anche perché sono un'amante delle Dolomiti dove ogni anno passo le mie vacanze. E invece le cose sono andate diversamente. In questi mesi abbiamo sperimentato un sacco di esperienze. Siamo stati al mare (odia essere bagnata), in montagna (abbiamo raggiunto una decina di rifugi e cime), abbiamo visitato tutte le città dell’Umbria (provate a nominarne una!). Mai mi sarei immaginato che avremmo potuto fare tutte queste cose dopo aver trascorso così poco tempo insieme. Questo dimostra quanto il suo carattere sia forte e quanto Holly sia resiliente».

Per il resto, Dario e Holly non si fermano mai e Dario cerca sempre nuove esperienze da condividere con la sua compagna a quattro zampe: «Va d’accordo con tutti i cani, maschi e femmine – racconta il ragazzo – Non ha mai dimostrato segni di aggressività, anzi è la prima a voler andare a conoscerli. Non gioca con tutti, ma da poco ha iniziato a giocare in area cani con qualche suo simile, prima non sapeva nemmeno come si facesse. Holly ha anche partecipato a qualche corso di socializzazione e problem solving, dopo due mesi dal suo arrivo. Quando ci sono state situazioni di aggressività di altri cani, lei ha dimostrato di saper fare un po’ da “paciere”: in diverse occasioni si è buttata nella mischia ed è andata a dividere i cani che stavano litigando. Dal punto di vista dell’agility è ancora un po’ bloccata. Le manca ancora la consapevolezza dei suoi mezzi. Ha bisogno di sapere di essere un cane forte e atletico, perché ne ha tutte le capacità».

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«Oggi Holly ha imparato ad apprezzare le coccole e le piace molto stare in compagnia. È La mia ombra! Passiamo quasi tutta la giornata insieme, ma ha sperimentato anche giornate in cui rimane da sola per 5/6 ore, mentre sono al lavoro. L'ho anche spiata con la webcam: è tranquilla e se la dorme sul divano. In questi 6 mesi è cambiata tantissimo e ne sono molto felice. Mi sono documentato tanto in questi mesi per poter capire come aiutarla ad ambientarsi e ad essere felice, così mi sono anche iscritto a un corso per educatori cinofili. Mi sto appassionando al linguaggio canino, Holly è tanto espressiva e con il tempo sto imparando a capirla meglio, e spero quest’anno di raggiungere bei risultati insieme a lei, e di poter diventare grandi amici».

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Fonte | Dario Reolon

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