Secondo le autorità veterinarie spagnole gli 850 vitelli che si trovano a bordo della nave Karim Allah, che da più di due mesi vagano per il Mediterraneo a causa di un focolaio di Blue Tongue, dovranno essere abbattuti. Il cargo, dopo aver tentato di attraccare in Libia e poi in Sardegna, era arrivato a Cartagena nei giorni scorsi. Qui, con questa condanna, sembra finire l'odissea degli animali.
Per i veterinari i vitelli hanno sofferto a causa del lungo viaggio avuto in nave. Alcuni di loro non erano idonei al trasporto né dentro né fuori l'Unione europea. Il report veterinario spagnolo non menziona però casi di Blue Tongue. Ciò, spiega Miguel Masramon, avvocato che cura gli interessi dall’armatore Talia Shipping Line, proprietaria della Karim Allah, «è molto sorprendente». «La mia impressione è che andranno sicuramente avanti con il massacro e la distruzione degli animali e sarà difficile per noi prevenirlo», aggiunge.
La nave è ritornata a Cartagena dopo essere partita da lì a metà dicembre, alla volta della Turchia. In Medio Oriente, però, non è mai arrivata ed ha tentato prima di far scendere il carico in Libia e poi in Sardegna.
La manifestazione davanti al porto
A Cartagena l'Animal Equality Foundation, con l'Associazione dei diritti degli animali della Regione della Murcia, ha protestato davanti al porto per chiedere al Governo spagnolo il divieto di esportazione di animali vivi verso i Paesi extra-Ue. «Ci auguriamo che lo scandalo della nave Karim Allah serva almeno a rendere visibile l'inferno che gli animali soffrono durante questi viaggi a lunga distanza», spiega Silvia Barquero, direttrice di Animal Equality in Spagna. E' la stessa organizzazione ambientalista ad aver chiesto il ritorno nella penisola iberica di un'altra nave partita con un altro focolaio di Blue Tongue, la Elbeik, che ora si trova a largo delle acque di Cipro e che ha 1776 vitelli a bordo.
In tutto il mondo, ogni anno, sono più di 2 miliardi gli animali da fattoria che percorrono lunghe distanze. Secondo Animal Equality la Spagna è il primo Paese europeo che esporta bovini vivi. Il porto di Cartagena esporta bestiame vivo dal 2010: in quell'anno furono 22.500 gli esemplari che partirono da lì. Nel 2019 il porto è arrivato a quota 654.000, specialmente verso Giordania, Arabia Saudita, Libia, Libano e Algeria.