«Oggi salutiamo un grande cane che ha sempre lavorato con coraggio». È l'addio che la Croce Rossa messicana ha tributato al cane Proteo, morto mentre prestava soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia.
Il sisma che ha colpito Turchia e nord della Siria ha provocato oltre 41mila vittime e molti altri sono ancora i feriti e i dispersi. Per salvare coloro che si trovano sotto le macerie sono arrivati da tutto il mondo soccorritori e unità cinofile specializzate. Tra loro c'era anche Proteo, parte del contingente delle forze dell'esercito messicano formato in totale da 15 cani con i loro conduttori.
«I cani da soccorso dell'esercito messicano continuano a cercare i nostri fratelli e sorelle in Turchia», hanno scritto da Sedena, l'organo pubblico che presiede l'esercito.
Proteo durante il suo operato è riuscito a salvare due persone, riuscendo a segnalare la loro presenza sotto i detriti e permettendo agli operatori di estrarle ancora vive tra le macerie. In suo onore gli sono stati tributati i saluti ufficiali sia da parte delle Forze armate del suo Paese, che dall'Onu. A dare per primo la notizia della sua morte è stato infatti proprio un membro delle Nazioni Unite.
Si tratta di Aminollah Faisal, coordinatore Onu per la ricerca scientifica, il quale in un tweet ha scritto: «Il cane da soccorso messicano Proteo è morto per sfinimento durante le attività di soccorso in Turchia. Secondo le testimonianze, ha aiutato a salvare almeno due persone».
Alle parole sono seguite le immagini di Proteo ormai privo di vita. Si tratta di foto che pur essendo accessibili in Rete non troverete su Kodami perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto, e per non mostrare la sofferenza di un animale.
Proteo durante il operato sul difficile scenario turco si sarebbe spinto oltre quelle che sono le sue forze, e durante una pausa si è accasciato senza più riprendere i sensi. Una fine particolarmente dolorosa che apre a una domanda: dove si ferma la collaborazione tra uomo e animale e inizia lo sfruttamento di quest'ultimo?
Proteo era senza dubbio un cane coraggioso ed estremamente collaborativo nei confronti della sua squadra umana, tuttavia in questo caso si apre una parentesi etica che dovrebbe fare riflettere tutti su fino a che punto è lecito l'impiego degli animali in scenari tanto complessi.
Come ha raccontato la cinofila dei Vigili del Fuoco Viviana Codazza a rischiare la vita sul campo sono tutti gli operatori, umani e animali. Un concetto espresso anche da Guglielmo Landi, il cinofilo dei Vigili del Fuoco che con la sua Labrador Sasha ha salvato un'intera famiglia ad Accumoli, dopo il terremoto del 2016. Landi aveva spiegato a Kodami che per Sasha dopo quasi 11 anni di onorata carriera era giunto il momento della pensione: «Ormai è diventata grande, vedo che il suo passo non è più fermo e deciso come un tempo. Per lei è giunto il momento di riposarsi e di stare in famiglia, anche se quando esco di casa la mattina per andare al lavoro si ferma ancora davanti alla porta per venire con me».
A volte, è il caso di riconoscere i nostri limiti e quelli degli animali che ci accompagnano, per non aggiungere ancora altre vittime innocenti a quelle di un disastro di proporzioni già tanto estese.