Non ci ha pensato due volte e quando poche ore prima di Capodanno il suo cane ha preso in bocca da terra un petardo acceso si è subito fiondato per estrarlo. Nel farlo però, Ferdinando Girone ha pagato un prezzo carissimo, perdendo tre dita della propria mano in seguito all'esplosione. Si è trattato dell'ennesimo, tragico incidente legato ai botti e che ha sconvolto per sempre la vita del quarantenne residente a Napoli e della sua cagna, l'Amstaff Masha.
«È stato un calvario, ma piano piano ci stiamo riprendendo – racconta a Kodami Ferdinando Girone – Stiamo lottando insieme e lentamente ci rimetteremo di nuovo in piedi».
La loro terribile esperienza e il coraggio mostrato da Girone ci lasciano purtroppo ancora una volta una dolorosa testimonianza sugli effetti devastati di botti e altri esplosivi per la vita delle persone e degli altri animali. Sia Girone che Masha sono ancora alle prese con un lungo e delicato percorso di guarigione: operazioni chirurgiche, camera iperbarica e segni e ferite sui corpi e nelle loro menti che non andranno più via ma che di certo non fermeranno né Girone né Masha, pronti a ripartire insieme più forti di prima.
«Anche lei è stata ricoverata in una clinica per dieci giorni – racconta ancora Girone – Purtroppo ha perso parte dell’udito e forse della vista, anche se fortunatamente segue le ombre e grazie al tatto e all'olfatto riesce a riconoscerci. Hanno dovuto ricucirla sul fianco, alla mascella e sul naso e ora stiamo seguendo un percorso di riabilitazione graduale pure per lei, perché ogni tanto ha ancora delle crisi. Ma ritornerà più forte di prima».
L'episodio si è verificato la sera del 31 dicembre, mentre Girone passeggiava per i Quartieri Spagnoli, non lontano dalla sua abitazione. «Era poco prima di cena, intorno alle 21:00, quando pensavo sarebbe stato sicuro passeggiare insieme vicino casa ben prima della mezzanotte – ricorda Ferdinando – Masha, istintivamente, si è lanciata su quell'oggetto che avevo intuito immediatamente fosse un petardo. Ho cercato di estrarlo velocemente dalla sua bocca ma, nel momento in cui l'ho afferrato, è esploso».
Girone è stato poi subito ricoverato all'ospedale Vecchio Pellegrini e anche ora, nonostante tutto, non ci penserebbe due volte a ripetere quel gesto che ha salvato al vita della sua Masha. «Non è stata certamente una bella esperienza, ma lo rifarei anche altre centomila volte senza esitare un secondo, perché i cani sono come dei figli – sottolinea con forza – Anche Masha è stata molto forte e ha mostrato tanto coraggio, ha resistito bene perché è un Amstaff. Avendo una stazza grossa e robusta ha resistito meglio all'esplosione, anche grazie al suo carattere forte. In fin dei conti, tutto sommato, ci è andata anche bene. Poteva finire molto peggio».
«Ho deciso di raccontare tutto quello che ci è accaduto per lanciare un messaggio chiaro e preciso. Mi piacerebbe far capire a tutti che i botti di Capodanno, sparati in maniera illegale e fuorilegge, possono essere davvero molto pericolosi per tutti: dobbiamo evitare che ci possano essere altre vittime, il mio cane ed io stiamo pagando un prezzo molto alto», conclude Ferdinando Girone.
Anche noi di Kodami non ci stancheremo mai di ribadire con forza che bisogna dire basta all'utilizzo di botti, petardi e fuochi d'artificio. I rischi per la vita delle persone degli altri animali sono troppo alti per continuare a permettere abitudini e festeggiamenti dannosi e pericolosi per tutti. Noi continueremo a sostenere con vigore le persone e le associazioni che ogni anno si impegnano per sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazioni affinché si dica una volta per tutte stop ai botti. E lo faremo anche attraverso campagne e video di sensibilizzazione, come quello in cui vi abbiamo fatto sentire per davvero cosa prova un cane, un gatto o a un qualsiasi altro animale nella "trincea di Capodanno", ma anche e soprattutto amplificando le voci e le storie come quelle di Ferdinando Girone e Masha.