Sembra un ragno e con la sua bocca simile a una pinza è il terrore dei piccoli invertebrati del Nord Africa e del Medio Oriente, temuto anche dagli esseri umani per il suo morso doloroso. Parliamo del "ragno cammello", un aracnide dell'ordine dei solifugi che, a dispetto del nome con il quale è conosciuto, non è un vero e proprio ragno. Possiede infatti caratteristiche intermedie tra ragni e scorpioni.
Il ragno cammello è caratterizzato da un aspetto piuttosto imponente e da un paio di cheliceri robusti e potenti che ricordano delle pinze. Questi cheliceri non sono solo strumenti di difesa, ma anche strumenti di predazione, utilizzati per afferrare, lacerare e triturare le prede.
Il suo corpo è lungo e segmentato, caratteristica che anche visivamente lo distingue dai ragni che non hanno segmenti evidenti. È coperto da una peluria fine che può variare di colore dal giallo al marrone, adattandosi perfettamente agli ambienti desertici in cui vive. È distribuito principalmente nelle regioni aride e semiaride del mondo, comprese le aree desertiche del Nord Africa, del Medio Oriente e di parti dell'America Settentrionale e Centrale. Predilige ambienti caldi e secchi, dove la vegetazione è scarsa e il terreno è sabbioso o roccioso. Sono circa 1.000 le specie di solifugi, divise a loro volta in 12 famiglie e circa 140 generi. Alcune infatti sono presente anche in Italia, nell'isola di Lampedusa.
Le zampe di questo aracnide sono lunghe e snelle, e proprio come si può notare nel video gli permettono movimenti rapidi e agili, rendendolo un cacciatore estremamente efficace. Il nome "solifugi" deriva dal latino e significa all'incirca "che rifugge la luce", ma in alcune regioni dell'Africa meridionale sono noti anche come "tagliacapelli", in ragione delle formidabili mascelle.
Sebbene siano dotati di cheliceri imponenti e possano infliggere morsi dolorosi, i ragni cammello non sono velenosi. Il loro morso può causare irritazione e dolore a causa della forza meccanica delle pinze, ma non rappresenta una minaccia significativa per la salute umana. La loro natura schiva li porta a evitare il contatto con gli esseri umani, e gli incontri sono rari.
Il ragno cammello, nonostante l'aspetto spaventoso, è un esempio affascinante di adattamento evolutivo. La sua vita notturna, le abitudini predatorie e la capacità di sopravvivere in ambienti estremi lo rendono un soggetto di studio interessante per gli aracnologi e un essere vivente degno di rispetto per chi vive nelle regioni che popola. La sua presenza è un segno della biodiversità complessa e resiliente delle zone aride del pianeta.