Confusione, scarsità di fonti affidabili, e fake news. È a questi problemi che l'avvocato Salvatore Cappai ha voluto dare una risposta con il suo libro "Diritti a 4 zampe", edito da Sperling & Kupfer, in cui spiega norme, avvertenze e soluzioni in una guida pratica alla convivenza tra noi e gli animali familiari.
Il libro è acquistabile a partire da oggi, 4 ottobre 2022, sia in libreria che sulle principali piattaforme di ebook, in significativa concomitanza con la Giornata mondiale degli animali, che quest'anno Kodami ha voluto dedicare proprio alla scoperta dei loro diritti.
A offrire una panoramica tutta italiana su questo argomento è l'avvocato 37enne, Salvatore Cappai, originario di Bonarcado, provincia di Oristano e che esercita la sua attività professionale a Sassari. Avvocato civilista ed esperto di riferimento del team di Kodami, Cappai ha scelto di parlare della genesi del suo nuovo progetto, nato per fare chiarezza su tutte le norme che regolano la nostra vita con cani, gatti e gli altri animali familiari.
Come nasce l'idea del libro?
Dall'insieme della mia esperienza personale e professionale. Tutto è cominciato quando è entrata nella mia vita Gaia, una simil Jack Russell. Nella mia famiglia era già presente una certa sensibilità nei confronti degli animali, ma prima di Gaia non mi ero mai soffermato concretamente a riflettere sulla relazione tra noi e gli animali familiari. Complice gli studi in giurisprudenza che stavo ultimando, ho iniziato a interessarmi di questo tema anche nell'ambito del diritto. Quando poi sono diventato avvocato e ho aperto la mia pagina Facebook ho iniziato a divulgare anche su questo. L'incontro con Gaia nell'agosto del 2013 mi ha fatto sviluppare un interesse che prima non avevo e che da quel momento mi accompagna sempre.
Quanto sono informate le persone sui diritti degli animali?
In generale le persone sono molto appassionate ma hanno una conoscenza confusa e informazioni frammentarie che non coincidono con ciò che è realmente la normativa. Nel libro, tra le tante bufale, affronto un esempio che conosce bene chi si occupa di animali vaganti: la “minaccia” secondo cui chi dà da mangiare ai cani o gatti di strada ne diventa responsabile. Non è vero, ma viene ripetuto spesso e in molti casi per evitare che gli animali vengano nutriti e accuditi. Purtroppo in taluni casi anche le istituzioni perpetrano questa credenza errata. Sono tanti i casi di queste fake giuridiche, diffuse a volte per ignoranza, in altri per una precisa volontà. In entrambi i casi però il libro può aiutare a fare chiarezza. Ho studiato le sentenze e la normativa vigente e spero di trasmettere questa conoscenza in modo semplice e chiaro.
Quali sono i casi più interessanti che le sono capitati?
Ormai mi capita di seguire casi assai diversi in questo campo. Per fare qualche esempio, sono sempre più frequenti le trattative tra coniugi o coppie di conviventi che si separano e devono stabilire le modalità di custodia dei propri animali. Non sempre, come spiego, il cane o il gatto seguono l’intestatario in anagrafe. Un’altra disciplina interessata è quella del risarcimento del danno. Essendo in costante crescita il numero degli animali nelle case degli italiani, capitano sempre più spesso episodi di aggressioni (principalmente da parte di cani lasciati liberi) a persone o altri animali.
Questo è un caso di diritti degli umani, ma invece dei diritti proprio dei nostri compagni?
Ho parlato di tutte le norme che tutelano gli animali domestici, richiamando diversi casi realmente accaduti. Parlando del reato di uccisione di animali, ho fatto l’esempio del triste caso che ha visto vittima Angelo, il cane di quartiere colpito con un’arma da fuoco e investito a Cisternino. Una vicenda molto nota, da cui è stato tratto anche un film, che rende bene l'idea dello stato dei maltrattamenti e dell'uccisione di animali ancora presente in Italia.
A chi è rivolto il libro?
Il libro è rivolto proprio a tutti. Vorrei trasmettere ai lettori sensibilizzazione ed empatia nei confronti degli animali, oltre allo scopo informativo. Mi piacerebbe che fosse un primo passo verso un'informazione più completa e che sia da stimolo: quante più persone sono sensibili al rispetto verso gli animali tanto più le leggi diventeranno eque. Nel libro faccio l’esempio di come la legge quadro sul randagismo del 1991 abbia eliminato l’uccisione sistematica dei randagi accalappiati e non reclamati in breve tempo dal proprietario. Prima del ‘91 questo era possibile. Oggi ci sarebbero proteste di piazza e scoppierebbe il caos se una simile pratica venisse reintrodotta.