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15 Giugno 2023
11:30

Gufo ferito salvato in strada dal personale ANAS a Careggio

Un gufo comune è stato salvato dal personale dell'ANAS in provincia di Reggio Emilia. Il rapace è stato poi consegnato al Centro di Recupero Animali Selvatici Rifugio Matildico per ricevere tutte le cure necessarie.

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Durante le consuete attività di controllo stradale, il personale ANAS Emilia-Romagna si è imbattuto in un gufo comune (Asio otus) in difficoltà recuperato lungo la Strada Statale 468 di Correggio. Fabrizio Cima, Capo Cantoniere Sorvegliante, ha immediatamente allertato gli enti competenti, e il rapace è stato immediatamente consegnato al Centro di Recupero Animali Selvatici Rifugio Matildico, in provincia di Reggio Emilia, per ricevere tutte le cure del caso.

Non è ancora chiaro il motivo per cui il gufo si trovava a bordo strada, ma molto probabilmente potrebbe essere stato investito da un'auto. Spesso tendiamo a sottovalutare questa minaccia per gli uccelli che, tuttavia può essere molto impattante soprattutto per i rapaci diurni e notturni come questo gufo. Solamente negli Stati Uniti, per esempio, sono tra i 50 e i 100 milioni gli uccelli che muoiono ogni anno a causa dell'impatto con i veicoli, un fenomeno di enorme portata, chiamato Road Kill dagli esperti, che coinvolge ovviamente anche ungulati, piccoli mammiferi e tanti altri animali.

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Un gufo comune

I rapaci in particolare, restando tra gli uccelli, finiscono vittime della strada poiché molto spesso vengono attirati proprio dalle carcasse dei piccoli animali già investiti, un pasto apparentemente facile ma che talvolta può risultare fatale. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli impatti con autoveicoli risultano mortali per gli uccelli e anche in caso di recupero, come accaduto con questo gufo, non è sempre possibile salvarli.

Un'ala o una zampa rotta, difficilmente riesce a guarire completamente e in molte circostante i veterinari sono perciò costretti a praticare l'eutanasia o tenere in cattività gli animali per il resto della loro vita. Le specie più colpite sono ovviamente sinatropiche, ovvero quelle che vivono più a stretto contatto con gli esseri umani anche in ambiente urbano, come barbagianni, civette e appunto gufi comuni.

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I rapaci notturni sono spesso vittime di incidenti stradali

Ci sono però delle piccole accortezze che permettono, quando si è alla guida, di salvare la vita di molti uccelli. Ridurre la velocità è, ovviamente, la prima cosa a cui stare attenti: la maggior parte degli animali riesce a evitare un auto che procede lentamente. Dobbiamo farlo anche e soprattutto quando usciamo dai centri abitati, il traffico è ridotto oppure se ci sono boschi, campi e alberi nelle vicinanze. In questi ambienti ci vivono molti più animali, circolano meno veicoli ed è perciò più facile avvistarli sulla strada. Se succede, occorre quindi rallentare fino a fermarsi se è possibile farlo in sicurezza e il tipo di strada lo consente.

Non dobbiamo dare per scontato che un animale riconosca un'auto come un pericolo e che quindi fugga via, anzi. Spesso proprio le luci dei fanali spingono gli animali a restare immobili al centro della strada, per cui siamo noi a doverci fermare per dare loro modo di allontanarsi. Per gli uccelli in particolare, bisogna essere vigili soprattutto nelle prime ore del mattino e poco prima del tramonto, i momenti della giornata in cui la maggior parte delle specie è più attiva e si sposta di più.

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I rapaci talvolta vengono attirati dalle strade per la presenza di altri piccoli animali già investiti

Inoltre, se avvistiamo un gruppo di piccoli uccelli a bordo strada (come passeri o fringuelli), aspettiamo che tutti si siano allontanati in sicurezza. I primi a scappare di solito si alzano in volo molto presto, tuttavia c'è sempre qualche esemplare che resta indietro e si alza in volo in ritardo seguendo gli altri, che magari hanno deciso proprio di attraversare la strada. Prima di ripartire, quindi, attendiamo qualche secondo e assicuriamoci che non sia rimasto indietro nessuno.

Tutti questi accorgimenti e consigli, ovviamente, devono essere applicato esclusivamente quando le circostanze lo consentono e garantendo in primis la sicurezza di tutte le persone a bordo e di quelle degli altri veicoli nelle vicinanze.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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