I soccorritori veterinari della val Nervia hanno recuperato un esemplare di gufo comune nei pressi di Bajardo, in provincia di Imperia. Il rapace notturno è stato soccorso da Igor Cassini, che lo ha trovato sul ciglio della strada con un'ala ferita, probabilmente rotta in seguito all'impatto con un veicolo di passaggio. Una volta messo in sicurezza, i volontari lo hanno consegnato alla sezione LIPU di Imperia, che lo affiderà alle cure esperte di un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) con la speranza che possa tornare presto tornare a volare.
«Gli interventi di questo tipo su animali selvatici sono purtroppo molto numerosi ogni anno – commenta a Kodami Igor Cassini – Anche se noi del soccorso veterinario della provincia di Imperia non dovremmo occuparci anche di selvatici, non essendoci centri di recupero nelle immediate vicinanze siamo sempre in prima linea per intervenire anche su questi animali per affidarli agli esperti».
Purtroppo, i rapaci notturni come questo gufo sono molto spesso vittime di incidenti stradali. Solamente negli Stati Uniti, infatti, sono dai 50 ai 100 milioni gli uccelli che muoiono ogni anno a causa del traffico stradale, un fenomeno di enorme portata che coinvolge ovviamente anche ungulati, piccoli mammiferi e tanti altri animali. I rapaci in particolare, poi, sono molto spesso attirati sulle strade proprio dalle carcasse dei piccoli animali già investiti, un pasto apparentemente facile ma che troppo spesso risulta fatale.
I rapaci vittime della strada
Nella maggior parte dei casi, infatti, gli impatti con autoveicoli risultano mortali per gli uccelli e anche in caso di recupero, come accaduto con questo gufo, non è sempre possibile salvarli. Ali o zampe rotte difficilmente riescono a guarire completamente e in molte circostante i veterinari sono quindi costretti a praticare l'eutanasia. Le specie più colpite sono quelle sinatropiche, ovvero quelle che vivono a stretto contatto con l'uomo anche in ambiente urbano, come barbagianni, civette e appunto gufi comuni.
Per i gufi comuni il periodo di maggior rischio è soprattutto l'inverno, quando gli esemplari si concentrano all'interno o nei dintorni delle città per trascorrere l'inverno. Nei parchi urbani o nei giardini possono formare anche grossi dormitori comuni sugli alberi, quelli che gli ornitologi chiamano roost. Un dormitorio comune aiuta gli uccelli a proteggersi meglio dai predatori, a scambiarsi informazioni e ad affrontare freddo e intemperie, tuttavia, la vicinanza alle strade e all'ambiente urbano li espone a maggiori pericoli.
Cosa fare alla guida per ridurre gli incidenti
Ci sono però delle piccole accortezze che permettono, quando si è alla guida, di salvare la vita di molti uccelli. Ridurre la velocità è, ovviamente, la prima cosa a cui stare attenti: la maggior parte degli animali riesce a evitare un auto che procede lentamente. Dobbiamo farlo anche e soprattutto quando usciamo dai centri abitati, il traffico è ridotto oppure se ci sono boschi, campi e alberi nelle vicinanze. In questi ambienti ci sono più animali, meno veicoli ed è più facile avvistarli sulla strada. Se succede occorre quindi rallentare fino a fermarsi.
Non dobbiamo dare per scontato che un animale riconosca l'auto come un pericolo e che fugga via, anzi. Spesso le luci spingono gli animali a restare immobili al centro della strada, per cui siamo noi a doverci fermare per dare loro modo di allontanarsi. Per gli uccelli in particolare, bisogna essere vigili soprattutto nelle prime ore del mattino e poco prima del tramonto, i momenti della giornata in cui la maggior parte delle specie è più attiva.
Inoltre, se avvistiamo un piccolo gruppo di piccoli uccelli a bordo strada (come passeri o fringuelli), aspettiamo che tutti si siano allontanati in sicurezza. I primi a scappare di solito si alzano in volo molto presto, tuttavia c'è sempre qualche esemplare che resta indietro e scappa in ritardo seguendo gli altri, che magari hanno deciso proprio di attraversare la strada. Prima di ripartire, quindi, attendiamo qualche secondo e assicuriamoci che non sia rimasto indietro nessuno.