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14 Luglio 2021
15:03

Grisù, il gatto cacciato dal treno, torna a viaggiare: ecco come sta oggi

Sta bene Grisù, il gatto rosso che venne cacciato via dal treno Lecce-Torino, all’altezza di Pescara. Il micio gode d’ottima salute ed è tornato a viaggiare. E chissà se ricorda ancora l’avventura che gli è capitata a marzo scorso: mentre i suoi compagni umani dormivano, uscì dal trasportino e il controllore, vedendolo mentre vagava tra le carrozze, pensò fosse un randagio e lo cacciò via.

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Grisù, il gatto rosso che venne cacciato via dal treno Lecce-Torino, all’altezza di Pescara, gode d’ottima salute ed è tornato a viaggiare. E chissà se ricorda ancora l’avventura che gli è capitata a marzo scorso: mentre i suoi compagni umani dormivano, uscì dal trasportino e il controllore, vedendolo mentre vagava tra le carrozze, pensò fosse un randagio e lo cacciò via.

Così, venne lasciato solo nella città adriatica. Qui un tam tam tra i volontari animalisti portò a ritrovarlo nei pressi della stazione cinque giorni dopo. Il gatto era rimasto lì fino all’arrivo dell’Enpa e degli agenti della polizia ferroviaria.

Grisù ha 14 anni e sta godendo sornione queste giornate di caldo. È proprio la sede di Pescara dell’Ente nazionale protezione animali a darne notizia sulla sua pagina Facebook. «Sta bene e ha fatto un altro viaggio in treno – dicono dall’associazione – Questa volta, con un trasportino idoneo, è andato e tornato senza problemi».

Sonia Campa, consulente per la relazione uomo-gatto e membro del comitato scientifico di Kodami, aveva sottolineato: «In quanto animali stanziali, i gatti si allontanano difficilmente dal loro territorio di pertinenza. Il luogo in cui un gatto vive stabilmente è fatto da una serie di riferimenti spaziali, olfattivi, visivi, sociali, che rappresentano il suo “mondo” e all'interno del quale costruisce delle routine che infondono sicurezza e, in definitiva, gli garantiscono la sopravvivenza».

È lei, inoltre, a ricordare che in caso di gatti persi la prima regola da seguire è di cercarli, con pazienza, nei dintorni di casa, meglio se durante le prime ore del giorno o al tramonto, senza creare troppo allarme nella zona. Altra indicazione quando si è in viaggio, poi, è di usare trasportini affidabili perché altrimenti, in caso di incidente, è probabile che il gatto si dia alla fuga. Il rischio, negli itinerari lunghi, è anche quello dello sgambettamento e della sottovalutazione delle reazioni emotive che possono avere i mici in un ambiente nuovo e non noto.

Il caso del rosso micio era arrivato anche in Parlamento. La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, aveva anche presentato, lo scorso 29 marzo, un'interrogazione parlamentare con la quale ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile se è intenzione del dicastero promuovere un' iniziativa per regolamentare l'azione del personale del treno in caso di rinvenimento a bordo di animali vaganti, domestici o randagi. Inoltre, ha chiesto se a bordo dei treni, in dotazione "strumentale", ci fossero anche dispositivi di messa in sicurezza per gli animali, come il trasportino, il guinzaglio o la museruola, da utilizzare in caso di emergenza per la custodia.

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