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29 Dicembre 2022
12:18

Greta Menchi morsa al viso: «È stato un Pitbull, non volevo stigmatizzare la razza»

Greta Menchi ha dichiarato di essere stata morsa al volto da un Pitbull. All'inizio, raccontando l'episodio ai suoi 1,4 milioni di follower aveva taciuto la razza per non stigmatizzarla, tuttavia aggiungendo solo questa informazione la giovane attrice ha proprio ottenuto l'effetto contrario a quello che desiderava.

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«Il cane è un Pitbull, non vi ho comunicato questa informazione per privacy e perché non volevo stigmatizzare i Pitbull, perché può succedere con qualsiasi animale, perché lo dice appunto la parola: sono animali. È stato un incidente». Così la 27enne Greta Menchi nelle sue storie di Instagram è tornata sull'episodio del morso al volto ricevuto da un cane.

I personaggi pubblici come Menchi, youtuber e attrice da 1,4 milioni di follower su Instagram, possono influenzare l'opinione pubblica rispetto al mondo canino, e spesso non con esito positivo. È proprio ciò che è successo rispetto alla comunicazione dell'incidente che ha coinvolto Menchi e un cane che le ha morso il viso.

Nella giornata di ieri, infatti la giovane aveva lasciato vaghe sia le esatte dinamiche dell'accaduto, sia la razza del cane che l'aveva morsa: «Non vi dico di che razza fosse, vi dico solo che aveva i denti come bisturi. In un secondo mi ha tagliata e sono corsa al pronto soccorso», aveva detto ieri.

Poche ore dopo, però, è tornata sul discorso spinta dalla grande risonanza mediatica avuta dall'episodio nei giorni in cui è ancora sulle pagine dei giornali la vicenda della donna del Modenese morsa dai suoi cani e trovata morta in casa. Nonostante l'intento di fare chiarezza Menchi ha in realtà contribuito a diffondere quello stigma che desiderava scoraggiare tacendo la razza del cane.

«Ci sono dei punti che devo chiarire – ha esordito Menchi nell'aggiornamento delle sue storie – Ho lasciato vaga la dinamica delle cose per proteggere il cane e il padrone che è un mio amico, e soprattutto perché sono cazzi miei, ed ero presa da capire come ricucirmi la faccia che è il mezzo con cui lavoro e con il quale realizzo il mio sogno di fare l'attrice».

L'attrice di "Gen Z" ha continuato a non riferire nulla rispetto alle dinamiche che hanno condotto il cane a ferirla, l'unica informazione realmente nuova fornita alla curiosità dei follower e dei media è proprio la razza dell'animale.

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«È stato un incidente – ha continuato a ripetere Menchi – il padrone non era presente e io non stavo facendo nulla al cane. La cosa più importante che ci tengo che sappiate è che io il cane l'ho protetto fino alla morte, perché mi conosce e se un Pitbull mi avesse voluta sbranare non sarei stata qui a raccontarvelo». Si tratta di parole che hanno l'effetto opposto rispetto alle intenzioni dichiarate al principio del video-sfogo, perché più che evitare la diffusione dello stigma, contribuisce a mostrare il Pitbull come un animale capace di ferire senza motivo, e addirittura di "sbranare", un termine etologicamente scorretto se usato in relazione ai cani, soprattutto a cani come questi.

Kodami ha fatto chiarezza sulla storia e sui pregiudizi di cui i Pitbull sono vittima in un video con l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio e la veterinaria esperta in comportamento Elena Garoni, entrambi membri del comitato scientifico del magazine. Gli esperti mettono in luce come dietro alle azioni di questi cani non si celi un'aggressività intrinseca, ma una serie di fattori che hanno sì a che fare con la crudele selezione operata dall'uomo, ma anche con la personalità dell'individuo e il contesto ambientale.

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Se un cane morde, infatti, bisogna tenere presente che non lo fa mai senza avere un motivo. Potrà risultare un'azione incomprensibile e talvolta ingiustificata, come lascia intendere Menchi quando sottolinea che non stava facendo nulla al cane. Ciò non vuol dire che se si verifica un episodio simile sia colpa della persona che subisce il morso, ma che alla base di un simile gesto c’è quasi sempre un disagio emozionale che rende il soggetto nervoso e irritabile.

A ciò si aggiunge poi l'equazione che nell'immaginario comune lega morso e abbattimento. A un certo punto, infatti, nelle storie appare il disclaimer: «NO non verrà assolutamente soppresso!», mentre l'attrice spiega che, nonostante avesse appena ricevuto un morso, lei si sia comunque prodigata per difendere l'animale: «È stato un incidente e io l'ho difeso davanti a tutti. Ho detto "non mi dovete chiedere niente del cane", e anche al mio amico ho detto "non sfiorare il cane", non che lo possa fare, ma molte cose cambieranno dopo questo incidente».

In realtà, non basta un morso, o anche più morsi per giustificare l'uccisione di un essere vivente. Perché l'autorità pubblica dia l'assenso a questa pratica sono necessarie una serie di condizioni che molto difficilmente si verificano tutte insieme.

Non si nutrono dubbi sull'amore genuino di Menchi nei confronti del cane protagonista dell'episodio e di tutti gli alti animali, come ha detto lei stessa: «Per me la priorità è che il cane stesse bene. Una volta mi sono buttata in un fosso per salvare un cane. Prenderei una pallottola, non solo per il mio cane ma per qualsiasi animale». Tuttavia, se non comunicate bene, certe dinamiche possono essere facilmente fraintese, e parole come quelle usate nelle sue storie possono fare più male che bene al mondo canino, e in particolare a cani come i Pitbull.

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