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11 Maggio 2022
12:41

Greenpeace blocca un carico di soia destinato a diventare mangime per gli allevamenti intensivi

In Olanda nuova protesta di Greenpeace contro il commercio di soia: questa pianta è infatti tra le più sfruttate come mangime all'interno degli allevamenti intensivi in tutta Europa.

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protesta green peace
Un’immagine della protesta di GreenPeace

Attivisti di 16 Paesi, volontari di Greenpeace Nederland, hanno bloccato una mega-nave in arrivo nei Paesi Bassi con 60 milioni di chili di soia dal Brasile destinati all'alimentazione animale all'interno degli allevamenti intensivi.

«I Paesi Bassi sono la porta d'ingresso in Europa per l'importazione di prodotti come l'olio di palma, la carne e la soia per l'alimentazione animale, spesso legati alla distruzione della natura e alle violazioni dei diritti umani – hanno fatto sapere gli attivisti – La soia contenuta in navi come queste lascia una scia di distruzione ambientale in Brasile e non dovrebbe essere accolta a braccia aperte nei porti europei».

Greenpeace ha chiesto «una legge europea forte per impedire che i prodotti responsabili della distruzione dell'ecosistema e delle violazioni dei diritti umani finiscano nei nostri piatti».

La nave mercantile bloccata dalla protesta degli attivisti è la “Crimson Ace”, grande ben 225 metri, e giunta nella notte nel porto di Amsterdam. Dalla barca a vela di Greenpeace “Beluga” hanno preso parte all'iniziativa anche alcuni leader dei popoli indigeni brasiliani, le comunità più esposte allo sfruttamento ambientale messo in atto dal presidente Jair Bolsonaro.

La questione dello sfruttamento dell’Amazzonia, oggetto di uno scontro a distanza tra l'attore Leonardo Di Caprio e Bolsonaro, sarà un tema cruciale per la rielezione del presidente di estrema destra nell'ambito delle elezioni che si terranno a ottobre 2022; ma fa discutere anche l'Europa, destinataria di gran parte delle risorse strappate alle comunità animali e umane dell'Amazzonia.

«Dopo Olanda, Spagna e Germania, l’Italia è il principale importatore europeo di soia. Nel 2021 il nostro Paese ha importato il 10% della soia arrivata nell’Unione europea: oltre 4 milioni di tonnellate. E nonostante i gravi attacchi all’ambiente e ai diritti umani perpetrati dal governo di Jair Bolsonaro, quest’anno il nostro import di soia brasiliana è persino aumentato rispetto al 2020», hanno ricordato gli attivisti.

Prima di Amsterdam, infatti, è stata proprio una città italiana, Ravenna, ad essere interessata da un blitz spettacolare di Greenpeace.

greenpeace
La protesta di Greenpeace a Ravenna

Nel novembre 2021 gli attivisti si sono arrampicati sui silos del porto di Ravenna per appendere uno striscione che mostra un giaguaro e un'ara scarlatta nell'atto di fuggire dalla deforestazione causata dalle coltivazioni di soia distrugge milioni di ettari di Foresta Amazzonica.

La coltivazione intensiva di soia distrugge ettari di foresta amazzonica, uno dei luoghi più ricchi di diversità a livello globale e considerato il "polmone verde del pianeta". Questa politica estremamente aggressiva nei confronti dell'ambiente mette a rischio anche tutte le specie che vivono nella foresta, soprattutto i grandi predatori amazzonici.

Una volta giunta in Europa la soia foraggia l'industria degli allevamenti intensivi, essendo l'elemento principale dei mangimi per gli animali destinati al macello e alla produzione di latticini.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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