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7 Ottobre 2024
18:00

Grazie a un piccolo uccello tossico forse potremmo produrre nuovi farmaci contro l’antibiotico-resistenza

Lo zufolatore del reggente è un piccolo uccello tossico che ospita batteri simbiotici che potrebbero aiutare a sviluppare nuovi farmaci contro la resistenza agli antibiotici.

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Pachycephala pectoralis, specie simile allo zufolatore del reggente

Quando si parla di innovazione nel campo delle medicina e nello sviluppo di nuovi farmaci, spesso ci si dimentica che il punto di partenza sono quasi sempre piante e animali. E di certo non ci si aspetterebbe che una possibile nuova fonte tra le più promettenti possa essere un piccolo uccello tossico della Nuova Guinea. Eppure, lo zufolatore del reggente (Pachycephala schlegelii), conosciuto anche come zufolatore di Schlegel, potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro le infezioni batteriche, in particolare quelle causate da batteri resistenti agli antibiotici.

Questo piccolo passeriforme dal piumaggio giallo e nero è infatti uno dei pochi uccelli "velenosi" al mondo, grazie a una batracotossina presente nel piumaggio simile a quella delle letali rane freccia, una neurotossina potentissima che lo rende estremamente tossico al tatto. Ma c'è di più: secondo uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications, l'animale non solo ha una "miniera" di tossine difensive ma anche una "riserva" di sostanze antimicrobiche potenzialmente molto promettenti per lo sviluppo di nuovi farmaci.

Un team di ricercatori guidato Christine Beemelmanns dell'Istituto Helmholtz per la Ricerca Farmaceutica del Saarland, in Germania, ha scoperto che i batteri che vivono in simbiosi con questo uccello producono infatti potenti sostanze antimicrobiche. Questi batteri, appartenenti al genere Amycolatopsis, si trovano nell'uropigio, una ghiandola che secerne queste e altre sostanze che lo zufolatore si spalma tra le penne e le piume per difendersi da infezioni fungine e batteriche.

L'elemento promettente di questa scoperta risiede nel fatto che questi batteri producono due nuove classi di composti naturali. Questi composti, mai osservati prima d'ora, si sono rivelati particolarmente efficaci contro alcuni batteri e i funghi che attaccano la pelle e le piume. Le sostanze agiscono in maniera simile agli antibiotici, il che apre quindi nuove prospettive nella ricerca di nuove terapie contro le infezioni, specialmente in un periodo storico in cui la resistenza agli antibiotici sta diventando una delle sfide più importanti per la medicina moderna.

Questo approccio, che sfrutta i microbioti – cioè l'insieme di microorganismi che vivono in simbiosi o all'interno di altri – rappresenta una nuova frontiera per la scoperta di nuovi principi attivi naturali grazie alla biodiversità. Di recente, per esempio, si sta cercando di fare qualcosa di molto simile con un misterioso crostaceo velenoso simile a un millepiedi. Come hanno sottolineato gli stessi autori dello studio, le interazioni tra organismi, come quelle tra uccelli e i loro microbi, offrono uno straordinario potenziale per scoprire nuove molecole con proprietà potenzialmente utile per la medicina.

Questo campo di ricerca non solo espande quindi le nostre conoscenze sulle relazioni simbiotiche tra animali e batteri, ma ci avvicina anche a nuovi strumenti per combattere meglio le infezioni. In un mondo in cui i batteri resistenti agli antibiotici sono sempre più diffusi, la natura potrebbe offrirci soluzioni nuove e inaspettate, perfino tra le piume di un piccolo uccello tossico. Ed è anche per questo che dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere la biodiversità e rallentarne la crisi drammatica che sta vivendo in tutto il mondo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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