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20 Giugno 2024
19:00

Granchi, polpi, pesci e tanti altri nuovi animali fluorescenti fotografati per la prima volta

Negli ultimi tre anni, un team internazionale di zoologi e biologi marini ha fotografato 27 nuove specie marine fluorescenti, tra cui polpi, granchi, spugne, pesci e tanti altri.

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In alto il pesce Scorpaenopsis possi. In basso la sogliola Scorpaenopsis possi. Foto da Poding et al., 2024

Negli ultimi tre anni, un team internazionale di zoologi e biologi marini ha portato alla luce un fenomeno biologico sorprendente e ancora poco conosciuto: la fluorescenza degli animali, da oggi osservata e descritta per la prima volta in 27 nuove specie marine tra cui polpi, granchi, spugne, pesci e tanti altri. Questo straordinario risultato è frutto di una serie di spedizioni scientifiche che hanno avuto luogo nel mar Rosso, in Egitto, e nel mar di Banda, in Indonesia. La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista PLOS ONE.

La bioluminescenza, ovvero la capacità di alcuni organismi di produrre luce propria, è un fenomeno noto e ormai studiato da tempo. Tuttavia, la fluorescenza, un processo che invece permette ad alcuni organismi di brillare più intensamente quando sono illuminati da particolari tipi di luce, è ancora in gran parte inesplorata, sebbene si stata osservata in diversi gruppi animali, tra cui rane, coralli, meduse e perfino nell'ornitorinco e tanti altri mammiferi. Utilizzando particolari e sofisticate sorgenti luminose, i ricercatori hanno così scoperto tante altre nuove specie fluorescenti rimaste sconosciute.

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La fluorescenza in polpi e altri molluschi. Foto da Poding et al., 2024

Tra queste, ci sono spugne, coralli, granchi, polpi, lumache, nudibranchi, vermi, ascidie e pesci per un totale di 27 nuove specie. La fluorescenza in questi animali si verifica quando alcune particolari molecole assorbono luce a determinate lunghezze d'onda e la riemettono poi a lunghezze d'onda ancora più lunghe. Questo fenomeno potrebbe essere utilizzato dagli animali marini per comunicare e riprodursi più facilmente, poiché consente di assorbire la luce limitata delle profondità marine e di riemetterla in modo da essere più visibili per un potenziale partner.

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La luce fluorescente dei pesci rana, in alto, e i pesci ago, in basso. Foto da Poding et al., 2024

Particolarmente affascinanti sono state le osservazioni di alcune specie, come il granchio pugile (Lybia tessellata), il pesce ago Corythoichthys intestinalis e soprattutto il pesce rana Abantennarius coccineus, che mostra una fluorescenza verde su tutto il corpo con macchie arancioni sparse in modo casuale, un vero e proprio spettacolo. Questa scoperta non solo amplia la nostra comprensione sulla fluorescenza animale e la biodiversità marina, ma apre anche nuove prospettive sulla funzione ecologica di questo fenomeno all'interno degli ambienti marini.

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Varie specie di coralli fluorescenti. Foto da Poding et al., 2024

Continuare a esplorare e documentare questi processi potrebbe svelare ancora ulteriori e inaspettati segreti nascosti neo nostri oceani e contribuire alla conservazione di questi affascinanti e delicati ecosistemi. E possiamo farlo solo grazie ai ricercatori e alle spedizioni come questa, che ci ricorda quanto ancora ci sia da scoprire nel vasto e misterioso mondo sottomarino e nella comunicazione luminosa degli animali, un fenomeno sorprendente che abbiamo iniziato a scoprire a malapena da qualche anno.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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