Uccelli, dinosauri e coccodrilli fanno tutti parte del clade Archosauria, insieme agli ormai completamente estinti pterosauri, un gruppo di animali formalmente apparso all’inizio del Triassico, circa 245 milioni di anni fa. Oggi gli unici arcosauri ancora presenti sono coccodrilli e uccelli, che discendono rispettivamente dagli pseudosuchi e dai dinosauri teropodi. In termini evolutivi gli arcosauri si dividono infatti in due gruppi principali: gli pseudosuchi (conosciuti anche come crurotarsi secondo la vecchia terminologia), il gruppo che comprende non solo i moderni coccodrilli semiacquatici, ma anche altre specie terrestri ormai estinte, e gli ornitodiri, che includono pterosauri, i celebri “rettili volanti”, e dinosauri, di cui il ramo dei teropodi darà vita anche ai moderni uccelli. Questi ultimi, infatti, sono dinosauri a tutti gli effetti, comparsi prima di molte specie famose come Tyrannosaurus, e sopravvissuti alle devastanti conseguenze dell’impatto del meteorite di 66 milioni di anni fa, che ha spazzato via quasi tutta la fauna dell’era mesozoica.
L’evoluzione degli uccelli dai dinosauri
Nonostante la comunità scientifica lo abbia confermato da tempo, per molti è ancora una sorpresa leggere che gli uccelli siano dinosauri a tutti gli effetti, probabilmente per l’immagine “mostruosa” radicata nella nostra cultura che i film su questi rettili del passato continuano a proporre. Gli uccelli sono, infatti, l’unico gruppo di dinosauri sopravvissuto all'estinzione, appartenenti al clade dei teropodi, ovvero il ramo di carnivori bipedi come i celebri Velociraptor e Tyrannosaurus, che – a detta dei paleontologi – non erano grosse lucertole squamose assetate di sangue ma animali normali, con interazioni complesse e strategie predatorie, e che, nonostante fossero coperti di piume, potevano risultare ugualmente spaventosi.
Infatti, spesso si ironizza su come i temibili tirannosauri si siano improvvisamente trasformati in piccoli e innocui polli, ma questa è chiaramente una bufala: gli uccelli si sono evoluti parallelamente ai possenti predatori del Mesozoico, in rami ben distinti ma appartenenti allo stesso gruppo. Infatti, Tyrannosaurus rex è stata una delle ultime specie di dinosauri non aviani – cioè non uccelli – ad essere comparsa, all’incirca 71 milioni di anni fa, ed estinta successivamente all’impatto del meteorite 66 milioni di anni fa, mentre i primi uccelli sono ben più vecchi di questo temibile predatore preistorico e sono poi risultati più adatti a sopravvivere all’evento catastrofico di estinzione per via delle dimensioni ridotte e del minor bisogno di risorse per poter vivere.
I primi fossili di uccelli veri e propri risalgono al medio Cretaceo, cioè circa 100 milioni di anni fa, ma esistono fossili di alcuni loro parenti primitivi, come il celebre Archaeopteryx, che risalgono al Giurassico, datati anche oltre i 150 milioni di anni fa. Questi reperti, rinvenuti per la prima volta nel 1861, non lasciavano dubbi sull’origine degli uccelli, in quanto presentavano tracce inconfondibili di piume fossili. Tuttavia, essendo Archaeopteryx provvisto di coda ossea e privo di becco, veniva considerato una forma intermedia tra rettili e uccelli, seguendo i vecchi concetti dell’anello mancante, ormai superati dalla biologia moderna.
Alcuni dei tratti ancestrali presenti nei primi dinosauri aviani (il gruppo di cui fanno parte gli uccelli), come i denti o la lunga coda, sono andati persi nell’evoluzione, mentre altri, come la presenza di dita sulle ali, sono ancora presenti in alcuni animali moderni come gli hoatzin (Opisthocomus hoazin). I pulcini di questo bizzarro uccello del Sud America, infatti, nascono con delle dita artigliate sulle ali, usate per aggrapparsi ai rami, che vengono perse con la maturità. Le informazioni genetiche dei tratti in comune con gli altri dinosauri restano nel codice genetico degli uccelli moderni e oggi, grazie al progresso tecnologico, sarebbe addirittura possibile far riapparire alcune fattezze arcaiche come la lunga coda tramite l'ingegneria genetica. Secondo le teorie del “breeding back”, localizzando i geni responsabili dell’espressione di un preciso tratto, sarebbe possibile farlo ricomparire.
Invece, molti tratti che consideriamo propri degli uccelli moderni, come le piume o le ossa cave, erano già presenti nell’intero ramo di dinosauri teropodi, e sono poi state ereditate dai sopravvissuti all’estinzione. In particolare le piume sembrano essere un tratto comune non solo a tutti i dinosauri ma anche agli pterosauri, nate come filamenti derivati dalle squame, utili per la regolazione termica e usate solo successivamente per la comunicazione e infine per il volo. Ad oggi però non sappiamo ancora con certezza se tutti i gruppi di dinosauri avessero delle piume, se queste fossero state perse in alcuni rami o se si siano sviluppate indipendentemente più volte. La moderna classificazione degli uccelli all’interno del gruppo dei dinosauri, però, ha acceso un dibattito tutt’oggi aperto circa un'eventuale unificazione delle classi di uccelli e rettili.
L’evoluzione dei coccodrilli dagli pseudosuchi
Il gruppo degli pseudosuchi (o Crurotarsi a seconda della classificazione di riferimento) è comparso agli inizi del Triassico, poco meno di 250 milioni di anni fa, e questi animali occuparono quasi immediatamente le nicchie di predatori all'apice degli ecosistemi terrestri che abitavano. Infatti, per quanto siamo abituati ad associare i moderni coccodrilli e alligatori ad ambienti acquatici, questi animali hanno un'origine completamente terrestre. Quando comparvero i primi dinosauri, circa 230 milioni di anni fa, gli pseudosuchi dominavano il pianeta con numerose forme diverse, tra cui i rauisuchi, i più grandi predatori del Triassico come Postosuchus, i corazzati aetosauri dalla dieta erbivora, e i piccoli e agili sfenosuchi.
Alla fine del Triassico, in seguito ad un evento di estinzione di massa, la maggior parte degli pseudosuchi si estinse, ad eccezione di alcune specie del clade Crocodylomorpha, antenati dei moderni coccodrilli. Esattamente come i mammiferi sostituirono i dinosauri dopo la loro estinzione, questi ultimi presero il posto proprio degli pseudosuchi come predatori terrestri ed erbivori dominanti. Durante il regno dei dinosauri del Mesozoico, l’evoluzione diede vita a forme più simili a quelle moderne, poiché, mentre i dinosauri erano gli animali dominanti sulla terra, i coccodrilli occuparono i fiumi, le paludi e gli oceani, sviluppando numerose forme semiacquatiche.
Alcuni coccodrilli riuscirono poi a sopravvivere all'estinzione di dinosauri non aviani alla fine del Cretaceo, senza, però, essere mai più in grado di raggiungere la diversità del passato. Oggi i coccodrilli, gli alligatori e i gaviali sono gli ultimi rappresentanti dell’intera linea degli pseudosuchi, e, insieme agli uccelli, gli unici arcosauri sopravvissuti fino ai giorni nostri.