Le barriere coralline, vere e proprie città sottomarine per la biodiversità del nostro Pianeta, sono soggette a una moltitudine di minacce, tra cui i cambiamenti climatici, l'inquinamento dell'acqua e molte attività umane. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Science Advances offre un barlume di speranza, suggerendo che gli uccelli marini, che spesso nidificano sulle piccole scogliere e isole tropicali, possono essere preziosi alleati delle barriere coralline, svolgendo un ruolo cruciale nella protezione di questi delicati ecosistemi, grazie alle loro feci.
I ricercatori dell'Università di Lancaster hanno scoperto che le feci degli uccelli marini, chiamate anche guano, agiscono come un fertilizzante naturale per i coralli, aumentandone la crescita e la resilienza alle dure condizioni ambientali e alle minacce che devono affrontare. Lo studio ha infatti dimostrato che i reef corallini vicino alle isole con colonie numerose di uccelli come gabbiani, albatros o sule,si sono ripresi dagli eventi di sbiancamento, un fenomeno distruttivo che può portare alla morte le barriere coralline, molto più rapidamente di quelli più lontani dagli uccelli.
«I nostri risultati mostrano chiaramente che i nutrienti derivati dalle feci degli uccelli stanno direttamente guidando una crescita più veloce e una ripresa più rapida dei coralli Acropora», ha affermato Casey Benkwitt, autrice principale dello studio. La ragione di questo impatto positivo risiede nella composizione ricca di nutrienti del guano. Ricco di azoto e fosforo, questi nutrienti essenziali sono fondamentali per la crescita e la salute dei coralli. Gli uccelli assimilano questi nutrienti dall'oceano aperto mangiando pesce e poi li depositano sulle isole, dove vengono lavati e portati in mare dalle onde e dalla pioggia.
Gli effetti positivi della presenza degli uccelli vanno persino oltre i reef corallini. L'aumento dell'afflusso di nutrienti stimola anche la crescita delle popolazioni di pesci, contribuendo a creare un ecosistema marino più sano, ricco e diversificato. «Le velocità di crescita dei pesci dei reef adiacenti alle isole con grandi colonie di uccelli è più rapida e la biomassa complessiva è fino al 50% maggiore rispetto ai reef adiacenti alle isole con meno uccelli per via della presenza di ratti invasivi», ha dichiarato invece Shaun Wilson, coautore dello studio.
Questa scoperta evidenzia quindi un ulteriore impatto negativo dei ratti sulle isole, dove spesso predano le uova e i pulcini di uccelli, interferendo così anche col ciclo naturale del trasferimento dei nutrienti dalle isole, al mare fino ai reef corallini. L'eradicazione dei ratti e il ripristino delle popolazioni di uccelli potrebbero quindi svolgere un ruolo cruciale non solo per la conservazione di queste specie, ma anche nel favorire la resilienza delle minacciate barriere coralline.
I risultati di questo studio hanno quindi importanti implicazioni per gli sforzi di conservazione dei reef corallini. Proteggendo le popolazioni di gabbiani, berte, sule e tanti altri uccelli marini, contenendo invece le popolazioni di ratti invasivi, possiamo ripristinare e sostenere i meccanismi naturali che contribuiscono alla salute e alla resilienza dei reef corallini. In un mondo che deve affrontare la crescente minaccia degli effetti dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale, queste soluzioni naturali offrono una nuova speranza per la conservazione di questi vitali ma delicati ecosistemi marini.
Mentre dobbiamo continuare a proteggere le bellissime e preziose barriere coralline dei nostri oceani, gli uccelli che nidificano sulle isole tropicali emergono come nuovi e preziosi alleati in questa difficile ma cruciale missione. Le loro feci, un tempo considerate perlopiù un fastidio, conservano la chiave per nutrire questi ecosistemi sottomarini e garantire la loro vitalità di fronte alle continue minacce. Favorendo la coesistenza tra colonie di uccelli e i loro habitat insulari, possiamo salvaguardare l'intricato armonia della vita marina e tutta la bellezza che i reef custodiscono per noi e per il nostro Pianeta.