L'American Ornithological Society, l'organizzazione responsabile della standardizzazione dei nomi in inglese degli uccelli americani, ha annunciato che rinominerà tutte le specie oggi dedicate a persone o figure storiche del passato. La decisione, per certi versi senza precedenti, si inserisce all'interno di un dibattito molto più ampio e parecchio accesso su quanto sia oggi giusto conservare nomi con riferimenti considerati offensivi o dispregiativi, oppure legati a personaggi storici controversi, se non addirittura sostenitori o protagonisti di ideologie razziste, schiavistiche o eticamente inaccettabili.
Uccelli come la berta di Audubon, il colibrì di Anna, l'oriolo di Bullock o la ghiandaia di Steller – che anche in italiano conservano nel nome la dedica a scienziati e figure storiche – avranno quindi nuovi nomi più descrittivi degli habitat in cui vivono o con riferimenti alle caratteristiche del loro piumaggio o delle loro abitudini. I nomi degli uccelli con riferimenti a persone, ha affermato la società ornitologica in una nota, possono infatti essere offensivi e poco inclusivi, distogliendo l'attenzione dalle caratteristiche e dalla bellezza degli uccelli stessi.
Il processo inizierà il prossimo anno e si concentrerà inizialmente su circa 70-80 specie di uccelli che vivono principalmente negli Stati Uniti e in Canada, per poi col tempo passare anche alle specie che vivono in America centrale e meridionale, coinvolgendo chiaramente anche ornitologi e organizzazioni locali. Verrà istituito un comitato apposito che supervisionerà la scelta dei nuovi nomi e che sarà composto da figure con esperienza nelle scienze sociali, nella comunicazione, nell'ornitologia e nella tassonomia, la disciplina che si occupa della classificazione di tutti gli esseri viventi.
Da qualche anno le pressioni da parte di ornitologi e birdwatcher che ritengono giusto cambiare nomi che sono un chiaro riferimento a un passato razzista o coloniale sono aumentate considerevolmente. L'oriolo di Scott, per esempio, porta con sé il pesante nome del generale, Winfield Scott (1786-1866), che supervisionò la deportazione forzata delle popolazioni native nel 1838, evento conosciuto oggi come il Sentiero delle Lacrime (Trail of Tears). Persino il grande artista e ornitologo franco-statunitense John James Audubon (1785-1851) è stato pesantemente rimesso in discussione di recente e con lui molti nomi di uccelli.
Audubon è considerato da sempre genio indiscusso e padre dell'ornitologia americana. Col suo lavoro da artista e ornitologo ha contribuito in maniera enorme alla conoscenza degli uccelli nordamericani, tanto che parchi, associazioni e persino la principale organizzazione americana dedicata allo studio e alla conservazione degli uccelli porta ancora il suo nome: la National Audubon Society. Audubon era però un personaggio piuttosto controverso e di dubbio moralità, già al suo tempo, ed era anche stato uno schiavista convinto che finanziava le sue spedizioni ornitologiche anche grazie ai soldi guadagnati sulla pelle degli schiavi nelle piantagioni di famiglia nei Caraibi.
Nel 2020, in seguito a un episodio di razzismo nei confronti di un birwatcher afroamericano avvenuto al Central Park, venne poi lanciata una petizione e nacque anche il movimento Bird Names For Birds che chiedeva a gran forza questo cambiamento considerato da molti epocale. Questo percorso sembra ormai quindi inevitabile e del resto non coinvolge solamente gli uccelli. Nel 2021, per esempio, la Entomological Society of America ha annunciato che non userà più i nomi comuni considerati razzisti per due piccoli insetti gipsy: la falena Lymantria dispar e la formica Aphaenogaster araneoides, chiamate appunto "zingare" in inglese, nomi considerati oggi inappropriati e offensivi nei confronti delle popolazioni rom.
Questi cambi di nomenclatura fanno parte del più ampio progetto di revisione chiamato Better Common Names Project, che punta a sostituire buona parte dei nomi comuni irrispettosi, soprattutto quelli legati a specie invasive o considerate dannose. Per il momento, però, non cambieranno i nomi scientifici in latino, poiché seguono regole piuttosto rigide che oggi non ammettono in alcun modo cambiamenti, nonostante esista un dibattito anche su questo aspetto per l'esistenza di specie che portano il nome di personaggi come Adolf Hitler, a cui è stato dedicato il coleottero Anophthalmus hitleri.
«C'è potere in un nome, e alcuni nomi di uccelli inglesi hanno legami con il passato che continuano ad essere non inclusivi e offensivi oggi – ha dichiarato la presidente dell'American Ornithological Society Colleen Handel – Abbiamo bisogno di un processo scientifico molto più inclusivo e coinvolgente che concentri l’attenzione sulle caratteristiche uniche e sulla bellezza degli uccelli stessi. Tutti coloro che amano e che si prendono cura degli uccelli dovrebbero poter goderne e studiarli liberamente, e gli uccelli hanno bisogno del nostro aiuto ora più che mai».
Per chi sostiene che sia necessario questo cambiamento, nomi più inclusivi, descrittivi e incentrati sugli animali e non sulle persone, serviranno anche ad attirare maggiore attenzione sulla vita e la conservazione delle specie, avvicinando molto più persone anche ad attività come il birdwatching.
«Come scienziati, lavoriamo per eliminare i pregiudizi nella scienza. E purtroppo c'è stato un pregiudizio storico nel modo in cui sono stati nominati gli uccelli e su chi avrebbe dovuto meritare una specie in suo onore – ha detto invece la direttrice esecutiva e CEO della AOS Judith Scarl – Le convenzioni di denominazione sviluppate nel 1800, offuscate dal razzismo e dalla misoginia, non funzionano per noi oggi, ed è giunto il momento di trasformare questo processo e reindirizzare l’attenzione sugli uccelli. Sono orgogliosa di far parte di questa nuova visione e sono entusiasta di lavorare in collaborazione con una vasta gamma di esperti e amanti degli uccelli per creare una struttura di denominazione più inclusiva».