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7 Agosto 2023
11:13

Gli squali elefante sono pesci a sangue caldo: la scoperta che ha sorpreso gli scienziati

I pesci sono animali a sangue freddo. Un nuovo studio, però, ha dimostrato che gli squali elefante presentano la cosiddetta endotermia regionale e sono quindi parzialmente a sangue caldo.

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Una delle differenze fondamentali tra le specie riguarda la regolazione della temperatura corporea. Molti animali, tra cui i pesci, sono comunemente noti come "a sangue freddo", ovvero non sono in grado di autoregolare la loro temperatura corporea e quindi subiscono le variazioni dell'ambiente esterno (eterotermia). Tuttavia, una nuova e sorprendente ricerca ha portato a scoprire un'eccezione a questa regola. Gli squali elefante (Cetorhinus maximus), secondi per dimensioni solo allo squalo balena (Rhincodon typus), sono parzialmente "a sangue caldo". I risultati dello studio sono stati pubblicati su Endangered Species Research.

Questa scoperta ha gettato una luce completamente nuova sulla fisiologia di questi maestosi pesci. «Il fatto che gli squali elefante mostrino temperature corporee elevate mentre nuotano è come scoprire che le mucche hanno le ali», afferma il biologo marino Nicholas Payne del Trinity College di Dublino, in Irlanda. Tuttavia, è importante sottolineare che, sebbene sorprendente, questa non è la prima volta che viene documentato il caso di pesci a sangue caldo: circa 50 anni fa gli esperti si sono accorti che alcune specie, come il grande squalo bianco o il tonno rosso, non hanno la stessa temperatura delle acque nelle quali nuotano, bensì sono più caldi, caratteristica che prende il nome di "endotermia regionale". Una volta appresa questa informazione, gli studiosi hanno supposto che, trattandosi di pesci all'apice della catena alimentare, necessitassero di un sistema circolatorio più evoluto che gli permettessi di mantenere il loro ruolo da superpredatori. Lo squalo elefante, però, si nutre di plancton, quindi questa teoria ha iniziato a vacillare.

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Un team di ricercatori è venuto a conoscenza di tale caratteristica dopo aver posizionato su alcuni individui dei dispositivi elettronici capaci di rilevare la temperatura corporea. Hanno scoperto, così, che la temperatura del tessuto sottocutaneo degli squali elefante era più elevata dal previsto. «Ora abbiamo individuato una specie che pascola sul minuscolo plancton ma presenta un'insolita endotermia regionale, quindi potremmo dover adeguare le nostre ipotesi sui vantaggi di tali innovazioni fisiologiche per questi animali». Sezionando due esemplari di squalo elefante trovati morti, i ricercatori  hanno notato un'insolita quantità di muscoli compatti attorno ai loro cuori. Ciò suggerisce che gli squali elefante sono in grado di mantenere una pressione e un flusso sanguigno più elevati rispetto alla maggior parte degli altri pesci, facilitando il riscaldamento dei muscoli e forse consentendo loro di migrare e nutrirsi in modo più efficiente nelle acque più fredde. Evidentemente tale adattamento non è utile per la caccia, ma non dipende nemmeno dalle enormi dimensioni dello squalo elefante. Lo squalo balena, infatti, può raggiungere anche i 20 m di lunghezza ed è il pesce più grande del mondo, ma nonostante questo la sua percentuale di muscolo cardiaco è 15 volte inferiore rispetto a quella del più piccolo squalo elefante.

La domanda a quanto punto è: perché lo squalo elefante è così eccezionalmente caldo? Questi pesci normalmente si muovono molto lentamente, ma sono noti per accelerare all'improvviso quando si nutrono. Studi precedenti, inoltre, hanno dimostrato che i pesci a sangue caldo sono capaci di nuotare 1,6 volte più velocemente rispetto alle loro controparti a sangue freddo, suggerendo che il sistema circolatorio unico dei pesci a sangue caldo potrebbe conferire loro un vantaggio evolutivo. Ad oggi non si ha una risposta certa e questo ci fa riflettere su quanto sia minimo ciò che conosciamo sullo squalo balena e sugli quali in generale. «Il fatto che ci siano ancora così tante cose da sapere sul secondo pesce più grande del mondo mette in evidenza la sfida che i ricercatori devono affrontare per scoprire il più possibile sulle specie per contribuire a strategie di conservazione efficaci», afferma la zoologa Haley Dolton. In conclusione, la scoperta dell'endotermia regionale negli squali elefante ci spinge ad ammirare la meravigliosa complessità del regno marino e ci ricorda l'importanza di continuare a esplorare e comprendere meglio le specie che abitano gli oceani.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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