Un gruppo di studenti inglesi ha deciso di fare un esperimento molto interessante mettendo a confronto mais OGM e biologico. I giudici? Gli scoiattoli. Il test è molto semplice ma eloquente: i ragazzi hanno posizionato quattro pannocchie di mais, due OGM e due non OGM, in un parco dove vivono numerosi scoiattoli e hanno lasciato a loro la libertà di scelta. Il verdetto è stato piuttosto schiacciante, le pannocchie OGM sono rimaste quasi completamente integre, mentre quelle coltivate secondo i metodi dell'agricoltura biologica sono state completamente divorate dai roditori. A riportarlo è la pagina Facebook Die Kraft Der Natur.
Continua quindi l'eterno dilemma tra OGM e coltivazioni tradizionali o biologiche, che sembra davvero non avere mai fine. Gli organismi geneticamente modificati per aumentare la resa e la resistenza, permettono una maggiore produzione riducendo il consumo di suolo ma a discapito della qualità e della salute, almeno secondo i sostenitori dell'agricoltura biologica, che ritengono l'ancestrale e collaudato istinto animale come il più insindacabile e affidabile dei giudizi.
Gli scoiattoli quindi preferiscono di gran lunga mangiare il mais biologico a quello geneticamente modificato. Chiaramente non si tratta di un solido esperimento scientifico in grado di provare la pericolosità per la salute degli OGM, ma resta comunque un dato su cui riflettere. Se la fauna selvatica evita deliberatamente prodotti geneticamente modificati allora vale la pena approfondire il perché. Molte altre prove aneddotiche suggeriscono che le specie animali selvatiche, non solo scoiattoli, spesso prediligono i prodotti tradizionali a quelli OGM e gli esperimenti in tal senso stanno diventano sempre più numerosi.
L'esperimento di citizen science promosso da Biology Fortifield
Non è la prima volta, infatti, che viene effettuato il test della pannocchia. Molte persone hanno replicato l'esperimento nel proprio orto e ci sono persino gruppi di ricerca che distribuiscono kit su larga scala per raccogliere quanti più dati possibili attraverso la citizen science, la scienza partecipata dai comuni cittadini. Uno di questi è stato lanciato a partire dal 2015 da Biology Fortified, un'organizzazione no-profit che punta a migliorare la discussione pubblica sulle biotecnologie e sugli studi riguardo il settore alimentare e agricolo, che grazie a una importante raccolta fondi è riuscita a coinvolgere tantissime persone. Il progetto statunitense ha concluso la fase sperimentale da tempo ed è entrato in quella finale. Presto conosceremo i risultati nel dettaglio e capiremo davvero se, e soprattutto perché, scoiattoli, topi e latri animali preferiscono non mangiare prodotti OGM.