Gli insetti foglia, noti alla scienza come fasmidi, sono fra gli animali che esprimono meglio il concetto di mimetismo. Il loro intero corpo si è infatti adattato per simulare le forme e i colori delle foglie e anche i loro movimenti – molto lenti – sono un adattamento per impedire ai predatori d'identificarli, fra le fronde degli alberi o il suolo. Per via della loro morfologia, i fasmidi in genere sono però anche molto difficili da studiare, perché gli esperti devono stare molto attenti quando vanno alla loro ricerca nelle foreste del sud est asiatico. La scoperta recente di ben sette specie nuove, trovate tra le Filippine, il Vietnam, l'Indonesia e l'India, è stata quindi accolta molto positivamente da tutti gli appassionati di entomologia.
La notizia dell'identificazione delle nuove specie è stata pubblicata sulla rivista Zookeys e contiene il lavoro svolto da diversi team di ricerca che negli ultimi anni si erano riuniti proprio per coprire un territorio più ampio e raggiungere alcune località tra le più isolate del mondo.
Il lavoro richiesto per dare un nome ai nuovi insetti è stato lungo e complesso. E uno dei problemi principali che ha afflitto non di poco le ultime missioni zoologiche esplorative, hanno dichiarato gli scienziati, è stata la somiglianza superficiale di molte specie che ha alterato la percezione stessa degli entomologi in campo.
«Gli individui di diverse specie vengono infatti spesso considerati per errore appartenenti allo stesso gruppo in base al loro aspetto – ha affermato la dottoressa Sarah Bank-Aubin dell'Università di Göttingen che ha partecipato ad uno dei team di ricerca – Una condizione molto comune tra le specie criptiche: sono organismi così simili fra loro da non essere distinguibili. Siamo stati però in grado di superare questo ostacolo, identificando alcune delle nuove specie in base alle loro caratteristiche genetiche».
Le nuove specie di insetti foglia sono: Phyllium iyadaon, Phyllium samarense, Phyllium ortizi, provenienti da diverse isole delle Filippine; Pulchriphyllium heracles che è stata scovata in alcuni boschi del Vietnam; Pulchriphyllium delislei e Pulchriphyllium bhaskarai, provenienti dall'Indonesia, e Pulchriphyllium anangu, che è stata scoperta all'interno delle foreste dell'India sudoccidentale.
Come è possibile vedere dalle foto diffuse dagli stessi ricercatori, alcuni degli insetti hanno notevoli dimensioni e possono raggiungere anche quella di una mano umana aperta. Phyllium iyadaon potrebbe tra l'altro rivelarsi anche tra i fasmidi più grandi del mondo visto che sono stati osservati in natura solo degli esemplari non ancora completamente sviluppati.
La maggioranza delle specie scoperte presenta colori vividi, di un verde sgargiante, frutto di un mimetismo che li ha adattati a confondersi fra le fronde degli alberi, mentre altre sono invece di colore scuro poiché passano la maggior parte del loro tempo al livello del suolo, nel tappeto di foglie morte che ricopre buona parte della superficie delle foreste.
Questi animali sono molto rari: all'interno del gruppo dei fasmidi, che comprende anche gli insetti stecco, le specie che ricordano le foglie sono infatti solo 100, delle 3.500 descritte. Molte rischiano inoltre l'estinzione per colpa del disboscamento e del traffico illegale degli esemplari selvatici. «Sebbene costituiscano solo una piccola parte di questa variegata famiglia di insetti, il loro aspetto spettacolare e inaspettato li rende infatti unici – ha commentato il dottor Sven Bradler, anche lui dell'Università di Göttingen. – Una caratteristica che li rende particolarmente appetibili al mercato nero».
Considerando come alcune specie loro parenti sono risultate già vittima dei bracconieri e degli allevamenti intensivi di animali esotici, gli scienziati a questo punto della ricerca hanno così deciso d'iniziare le pratiche necessarie per inserire questi animali fra le specie protette dei rispettivi paesi, per garantirgli una più serena sopravvivenza, che li possa portare a prosperare anche in futuro.