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29 Giugno 2023
11:01

Gli oranghi possono emettere due suoni contemporaneamente, come il beatboxing umano

Gli oranghi sono in grado di emettere due suoni diversi contemporaneamente, un po' come fa chi si esibisce nel beatboxing. Lo dimostra uno studio del dipartimento di Psicologia dell'Università di Warwick, in Inghilterra.

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Gli oranghi appartengono al quel gruppo ristretto di primati di cui fanno parte anche gorilla, scimpanzé, bonobo e umani, che gli scienziati definiscono "scimmie antropomorfe". Questi primati sono morfologicamente ma anche geneticamente le specie più simili a noi esseri umani. Nessun scienziato, però, avrebbe mai immaginato fino a pochi giorni fa che questi animali potessero essere talmente simili a noi da poter, almeno in teoria, essere provetti beatboxer senza l'uso di strumenti: sono infatti in grado di emettere due suoni contemporaneamente.

Ma facciamo un passo indietro. Alcuni scienziati del dipartimento di Psicologia dell'Università di Warwick, in Inghilterra, ovvero il professor Adriano R. Lameira e la ricercatrice indipendente Madeleine E. Hardus, stavano studiando i comportamenti e le capacità di vocalizzazione degli oranghi di Sumatra e del Borneo – tra le specie a maggior rischio d'estinzione al mondo – quando ascoltando una delle tante registrazioni hanno sentito qualcosa di strano. Una vocalizzazione che non era mai stata catturata e ascoltata prima d'ora.

Quello che all'inizio sembrava essere solo un verso casuale, è diventato in seguito a un ascolto più approfondito qualcosa di molto più importante, hanno dichiarato poi i ricercatori. Così hanno iniziato a riascoltare nuovamente da capo le registrazioni su cui avevano già lavorato – circa 3.800 ore di vocalizzazione, equivalenti a 158,3 giorni di audio – insieme ai loro collaboratori e a diversi volontari, per capire meglio cosa davvero significassero quei versi strani, che sembravano molto simili a quelli di una voce umana particolarmente gutturale.

«All'inizio della più approfondita analisi di quei versi, era già però chiaro che gli oranghi potessero emettere due suoni separatamente nello stesso momento, in maniera del tutto simile agli uccelli canori e ai beatboxer umani – ha detto Adriano Lameira, intervistato dai giornalisti – Gli esseri umani usano però le labbra, la lingua e la mascella per emettere i suoni sordi delle consonanti, mentre attivano le corde vocali nella laringe con l'aria espirata per emettere i suoni aperti delle vocali. Gli oranghi invece sono in grado di produrre entrambi i tipi di suoni contemporaneamente».

Per esempio, i ricercatori affermano che i grandi oranghi maschi del Borneo riescono a produrre dei suoni che gli etologi hanno cominciato a definire come ‘chomp'. Questi di solito vengono messi in combinazione con dei frequenti borbottii che in situazioni di combattimento indicano agli altri esemplari nei paraggi una possibile minaccia legata alla presenza di un predatore. Se i chomp invece vengono prodotti senza borbottii, indicano che è l'orango stesso a essere disturbato e che minaccia di spintonare il vicino, per prendersi maggiore spazio. «Il fatto che in due popolazioni separate di oranghi (quelle del Borneo e di Sumatra n.d.r), appartenenti addirittura a due specie differenti, siano state osservate mentre effettuavano le stesse vocalizzazioni con due suoni emessi contemporaneamente è la prova che questa capacità non è una casualità ma un fenomeno biologico, appartenuta all'intero genere».

I risultati ottenuti grazie a questa ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista PNAS Nexus e da pochi giorni stanno circolando fra gli esperti e gli addetti ai lavori, facendo a loro volta molto rumore. Come infatti spiegano Hardus e Lameira è molto raro al giorno d'oggi trovare una nuova forma di vocalizzazione all'interno dello spettro comunicativo delle scimmie antropomorfe. 

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Ovviamente la natura di questo studio non deve indurre le persone a credere che gli oranghi siano capaci davvero di fare beatboxing o di articolare le parole come gli esseri umani, affermano i ricercatori. Tale loro capacità ha però sorpreso molto gli esperti impegnati nella loro salvaguardia, poiché arricchisce ulteriormente la vita e le conoscenze acquisite su questi primati tanto complessi, che rischiano di scomparire da qui ai prossimi anni per colpa dell'eccessivo disboscamento e per le coltivazioni intensive delle palme da cocco.

La seconda autrice dell'articolo Madeleine Hardus ha tra l'altro anche aggiunto che gli esseri umani raramente riescono a produrre questi suoni, tanto che sono molto pochi gli artisti grado di eseguire la beatboxing, che per chi non lo sapesse è un'esibizione vocale che imita i ritmi complessi e percussioni tipiche della musica hip hop o groove. «Il dato stesso che gli esseri umani siano anatomicamente in grado di fare beatbox, solleva interrogativi sull'origine profonda di tale capacità. Tuttavia, ora sappiamo che la risposta potrebbe risiedere nell'evoluzione dei nostri antenati e che non siamo gli unici primati in grado di emettere queste vocalizzazioni». Come mai però ci siamo accorti solo ora che gli oranghi potessero emettere versi simili?

Secondo gli autori, le ragioni principali di questa "sorpresa collettiva" sarebbero legate al fatto che la ricerca ha sottovalutato le capacità di controllo e di coordinazione vocale delle grandi scimmie per molto tempo, rispetto invece alle capacità vocali degli uccelli. Ed è molto strano, considerando la relativa importanza che diamo alle varie forme di comunicazione animale e agli studi in generale sulle grandi scimmie antropomorfe.

Forse a contribuire a questa forma di disinteresse casuale sono state anche le complessità logistiche legate all'esplorazione del Sud-est asiatico, che rispetto per esempio all'Africa centrale risulta più difficile da raggiungere, sostengono altri ricercatori. Sta di fatto che da qui in avanti potrebbero scaturire moltissime altre ricerche legate non solo agli oranghi, ma anche ai gorilla, ai bonobo o agli scimpanzé, sfruttando tutte le antiche registrazioni, che potrebbero essere state mal interpretate, nel tentativo di scovare altri "suoni strani" che potrebbero ampliare le conoscenze sull'origine evolutiva delle nostre capacità canore.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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