È tutta questione di ritmo per gli iraci del Capo (Procavia capensis), parenti stretti degli elefanti, che per poter corteggiare efficacemente una femmina hanno bisogno di intonare canti con una cadenza e una frequenza ben precisa.
Vocalizzazioni, ritmo e melodie. Pensavamo fossero caratteristiche dei canti di uccelli, rane e primati, e mai ci saremo aspettati dagli iraci un ruolo così importante della comunicazione acustica. A dimostrarlo uno studio comportamentale pubblicato sul Journal of Animal Ecology della British Ecological Society e condotto dal Max Plank Institute for Animal Behavior, a Konstanz in Germania.
Non serve allontanarsi da ciò che siamo abituati a vedere ogni giorno per poter comprendere come la musica e il ritmo siano caratteristiche attraenti: in molti concerti ci sono folle adoranti che farebbero di tutto per ascoltare ancora un'altra canzone dei loro musicisti preferiti. In questo caso sono gli iraci del Capo maschi le rock-star che in tutti i modi cercano di intonare canti ritmici per ammaliare le femmine.
Chi sono gli iraci?
Questi mammiferi sono presenti dalla Siria all'Africa nord orientale e in tutta l'Africa sub sahariana ed è incredibilmente soddisfacente riuscire ad individuarli da lontano nascosti fra le rocce. Se fossimo lì, fra le praterie africane, potremmo veder sbucare le loro piccole e rotonde orecchie. Non che l'animale in se sia molto grande: gli iraci possono arrivare a una grandezza massima di 50 centimetri. Una delle caratteristiche fisiche più evidenti, però, sono gli incisivi molto sviluppati e che si protendono all'esterno.
È possibili vederli spesso alle prime luci del mattino, mentre si crogiolano sotto i raggi solari per riscaldarsi. Alcune popolazioni vivono a considerevoli altitudini, per esempio sulle pendici del monte Kenya, dove le fenditure tra i massi forniscono un caldo riparo. È un animale erbivoro e le crepe tra le rocce sono spesso fonte di umidità e facilitano la crescita delle erbe di cui si ciba.
Gli iracoidei, l'ordine di questi animali, hanno una storia paleontologica misteriosa e alcuni esperti ritengono siano imparentati con gli elefanti, nonostante l'aspetto sai completamente diverso.
Il canto degli iraci
Nel momento in cui gli iraci maschi devono trovare un partner, poi, inizia lo spettacolo. Lo studio è durato circa 10 anni durante i quali gli scienziati hanno trovato diversi modelli di canzone con caratteristiche tipiche del linguaggio umano e della musica. Il loro sistema di comunicazione è talmente tanto avanzato che individui di diverse regioni possiedono dialetti differenti. Inoltre i canti partono da fraseggi semplici per diventare sempre più complessi, probabilmente per intrattenere il partner fino alla fine.
Per indagare il ruolo del ritmo nelle canzoni di corteggiamento, gli scienziati hanno osservato l'attività quotidiana mattutina delle comunità di iraci del Capo tra il 2002 e il 2013 nella riserva naturale di Ein Gedi, in Israele. Armati di microfoni e GPS hanno ascoltato i canti di moltissimi individui scoprendo che gli iraci cantano mantenendo un ritmo regolare.
A questo punto i ricercatori hanno verificato il successo degli accoppiamenti degli individui che mantenevano un ritmo costante e una frequenza di canto particolare, scoprendo che questi due fattori indicano alla femmina se si trova davanti un animale in salute e idoneo all'accoppiamento.
Sembrerebbe, dunque, che il loro canto sia un segnale definito dagli esperti "onesto" in quanto, a seconda dello stato di salute dell'animale, il canto avrà un ritmo più o meno regolare. Questo tipo di segnali sono frequentemente utilizzati nel mondo animale per mostrare al partner in maniera inequivocabile che si è la scelta giusta per procreare.
Se anche nell'uomo il canto fosse un segnale onesto, probabilmente, la storia dell'umanità dovrebbe essere completamente riscritta, affidando alla musica un ruolo molto più importante di quello che ha oggi. Sfortunatamente non è così e non ci resta che osservare gli iraci per imparare qualcosa di più su come ci si mostra per quello che si è veramente cantando.