Immagina di essere un predatore affamato, pronto a scovare la tua prossima vittima tra il fitto della foresta tropicale centroamericana. Ora, immagina di trovare un piccolo insetto apparentemente indifeso che però, tutto a un tratto, comincia a sventolare due vistose bandiere rosse attaccate alle sue zampe posteriori. Ti fermi, esitante e confuso. Cosa potrebbe significare questo strano comportamento? Questo è esattamente ciò che si sono chiesti un gruppo di ricercatori nel pittoresco paese di Gamboa, vicino al Canale di Panama, attraverso uno studio appena pubblicato su Behavioural Ecology.
E per scoprirlo hanno intrapreso un esperimento molto curioso: attaccare delle piccole bandiere rosse sulle zampe dei grilli per osservare da vicino come reagivano gli uccelli. Queste bandiere sgargianti sono state prese in prestito dal cosiddetto "matador bug" (Anisoscelis alipes), un insetto simile a una cimice noto per le sue vistose bandierine colorati sulle sue zampe posteriori. Questa caratteristica ha affascinato per anni i ricercatori, soprattutto considerando l'abitudine dell'insetto di sventolarle con vigore. La domanda però è rimasta a lungo senza risposta: perché lo fa?
Uno studio precedente, guidato da Ummat Somjee dello Smithsonian Tropical Research Institute, ha suggerito una teoria sorprendente: il movimento elaborato delle zampe probabilmente non è un'esibizione legata al corteggiamento. Alcuni dei tratti più vistosi, appariscenti e colorati negli animali vengono spesso utilizzati per attirare i partner e sono presenti soprattutto nei maschi. Tuttavia, in Anisoscelis alipes, sia maschi che femmine possiedono le loro piccole bandierine rosse. Inoltre, il comportamento di agitare le zampe non sembrava essere condizionato dalla presenza di propri simili.
Questo ha spinto i ricercatori a cercare spiegazioni alternative: il comportamento di agitare le zampe, potrebbe essere utile per spaventare, confondere o allontanare un potenziale predatore? Oppure, serve magari ad attirare proprio su quella parte del corpo le attenzioni per poi scappare via con una zampa in meno, ma incolumi? Queste erano le domande che si sono posti Juliette Rubin e colleghi dello stesso gruppo di ricerca di Somjee, che hanno studiato per anni come farfalle e falene utilizzano caratteristiche elaborate sulle loro ali per eludere gli attacchi dei predatori.
Dopo aver attaccato le bandierine sulle zampe dei grilli, li hanno quindi messi di fronte ad alcuni uccelli predatori tipici delle foreste panamensi, ovvero il motmot dei Caraibi (Momotus subrufescens) e il motmot beccolargo (Electron platyrhynchum), colorati uccelli insettivori dotati di lunghe code iridescenti. Insieme ai grilli, hanno presentato ai predatori anche dei veri matador bug, così da osservare il comportamento e le reazioni degli uccelli di fronte a entrambi insetti "sbandieratori". E come andata?
L'esperimento ha svelato che gli attacchi degli uccelli non erano focalizzati verso le bandierine colorate, screditando così l'ipotesi della distrazione. Tuttavia, i risultati hanno invece supportato la teoria che le bandiere servano proprio a scoraggiare i predatori. Gli uccelli mangiavano infatti regolarmente tutti i grilli senza bandiere sulle zampe, ma quelli invece dotati di questa caratteristica appariscente venivano attaccati molto meno. Allo stesso tempo, i "matador bug", venivano invece completamente ignorati dagli uccelli.
Per avvalorare ulteriormente l'ipotesi che i "matador" bug siano prede sgradevoli, i ricercatori li hanno offerti anche ad alcuni pulli che non avevano mai visto prima queste potenziali prede. E ancora una volta, hanno scoperto che insetti sembravano avvisare in un certo senso i predatori di stare alla larga. Quando però i piccoli uccelli provavano a mangiare gli insetti, scuotevano la testa e non consumavano il loro pasto. I risultati sono piuttosto convincenti: le bandierine rosse di Anisoscelis alipes sono un segnale di avvertimento aposematico che avvisa gli uccelli della tossicità o del cattivo sapore degli insetti.
I matatador sventolano quindi le loro bandiere colorate per dire agli uccelli "non mangiarmi"e funzionano talmente bene che i predatori non ci provano nemmeno. Anche se focalizzato su una singola specie di insetto, questo studio rappresenta un significativo passo in avanti nello studio sull'evoluzione dei segnali d'avvertimento e delle caratteristiche animali più vistose presenti in natura, che trova sempre nuovi e spettacolari modi per assolvere al più importante degli imperativi: sopravvivere.