Palermo continua ad essere vittima degli incendi, ma con l'abbassamento delle temperature e il trascorrere delle ore la situazione va lentamente migliorando per quanto i roghi abbiano continuato a distruggere i quartieri periferici della città. Tra blackout, interruzioni della corrente e disturbi alla linea telefonica, una delle situazioni più gravi ha colpito sicuramente Pizzo Sella, uno dei promontori nord occidentali del capoluogo. Questa montagna si trova in continuità naturale con la Riserva di Capo Gallo e sovrasta il quartiere di Partanna-Mondello e la periferia più povera d'Italia: lo ZEN.
Su Pizzo Sella l'incendio ha minacciato direttamente le case e alcune ville abusive che sono state costruite sopra al promontorio. E non sono state poche le famiglie che hanno scelto di sgomberare l'area, colpite dalle dense coltri di fumo che hanno reso l'aria irrespirabile.
Ora la situazione sembra essere sotto controllo ma tra le strutture che hanno subito il maggior numero di danni in questa zona c'è il rifugio per animali di Rosi Anzalone, animalista che da anni si prende cura di cani e gatti maltrattati e dei randagi del quartiere. Le ultime giornate per lei e per i diversi volontari che l'hanno assistita sono stati tremendi: il fumo sprigionato dalle fiamme prima e successivamente la violenza dell'incendio hanno messo in serio pericolo la sopravvivenza degli animali divorando il rifugio.
Con l'aiuto però di tanti volenterosi palermitani e dei Carabinieri di Partanna Mondello, Rosi Anzalone è riuscita a trarre in salvo i suoi animali da quell'inferno di fuoco e a garantirgli un minimo comfort, grazie alle donazioni. «Devo ringraziare loro se adesso gli animali sono salvi. Io e mio marito da soli infatti non saremmo riusciti a portare in salvo tutti gli animali. Loro invece ci hanno aiutati e si sono pure presi i morsi, per quanto i gatti erano spaventati», ha sottolineato la volontaria sui social.
Gli animali attualmente sono al sicuro, all'interno di un magazzino in zona Partanna Mondello. In un primo momento il caldo ha tuttavia continuato a non dare tregua: nella giornata di ieri Palermo ha sfiorato i 54 gradi percepiti all'interno della struttura. Grazie però all'intervento dell'Enpa e di altri volontari il magazzino è stato reso più vivibile con l'acquisto di alcuni condizionatori e refrigeratori che hanno permesso ai cani e ai gatti di godere di un po' di fresco.
«Alla fine, dopo che i Carabinieri ci hanno aiutato a trarre in salvo i gatti, è arrivata una mia amica con dei trasportini grandi – ha aggiunto Anzalone – Siamo riusciti così a portare via tutti i cani e molti dei 36 gatti verso la nuova struttura, mentre altri sono scappati, circa una decina. Non potevamo fare altrimenti».
Gli animali sono stati anche riforniti di cibo da alcuni abitanti del centro storico che hanno comprato alimenti umidi e secchi. «Adesso si deve cercare di recuperare i pochi gatti scappati durante lo sgombero e risistemare di nuovo il nostro rifugio, visto che purtroppo molte cose sono andate distrutte o bruciate – ha concluso l'animalista – Se ripenso ad ogni singolo sacrificio fatto per costruirlo vederlo andare in fiamme è stato terribile, ma devo avere la forza di rimboccarmi le maniche, con l'aiuto di molti di voi che mi avete promesso di non lasciarmi da sola».
Sfortunatamente anche nel corso di questa giornata le fiamme continuano ad imperversare sopra le montagne di Palermo, liberando diossina e altre sostanze inquinanti, che sono costantemente sotto osservazione dell'Arpa, visto che possono portare a vari problemi di salute a uomini e animali.