Kodami Call
rubrica
26 Gennaio 2023
13:36

Gli esseri umani riconoscono e comprendono i gesti di bonobo e scimpanzé

L'uomo riesce a comprendere buona parte dei gesti e segni fatti dalle altre grandi scimmie. Questo è l'incredibile risultato di uno studio di alcuni ricercatori britannici che ci lega ancor di più ai nostri parenti primati.

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La nostra vicinanza agli scimpanzé non è solo genetica, dato che diversi studi confermano come condividiamo con loro circa il 98,6% del DNA, ma anche culturale. Alcuni ricercatori del Regno Unito, infatti, hanno scoperto che gli esseri umani sono naturalmente in grado di comprendere molti dei segni e dei gesti che scimpanzé e i bonobo utilizzano per comunicare tra loro.

Se parliamo di cultura dei gesti noi italiani siamo sicuramente i più famosi al mondo. La nostra eccessiva gestualità nella vita quotidiana ci permette di avere spesso un tipo di comunicazione non verbale rapido, efficace e comprensibile anche al resto del mondo. Un ricchissimo repertorio di gesti e segnali non verbali è però presente anche in moltissimi altri primati non umani, dagli oranghi ai gorilla, passando per bonobo e scimpanzé. Alcuni di questi gesti sembrano essere innati e condivisi tra le diverse specie a noi più strettamente imparentate e viene perciò legittimamente da chiedersi: potremmo anche noi umani aver ereditato alcuni di questi gesti? E soprattutto, gli esseri umani sono in grado di leggerli in maniera naturale?

La risposta ci arriva proprio da alcuni studiosi della University of St Andrews, nel Regno Unito, che hanno appena pubblicato su Plos Biology uno studio a riguardo. Secondo gli scienziati la nostra specie è in grado di leggere e comprendere in maniera spontanea buona parte dei gesti delle grandi scimmie e il motivo ce lo abbiamo "impresso nel DNA". Prima di capire come hanno fatto a scoprirlo, però, facciamo un passo indietro: qual'è il ruolo dei gesti nei primati?

Il ruolo dei gesti nei primati

Partiamo dicendo che la vista nei primati è un senso fondamentale per la comunicazione. Solo con uno sguardo devono, ad esempio, percepire le microespressioni facciali, i colori dei genitali degli individui dell'altro sesso e, soprattutto, devono interpretare il ricco vocabolario di gesti che possiede la specie. Gli stessi ricercatori della University of St Andrews in un altro articolo pubblicato su PloS Biology hanno fornito un grande campionario di gesti e addirittura gli scienziati spiegano come siano condivisi in parte fra scimpanzé, bonobo e altri grandi scimmie.

Ad esempio in un video fornito dai ricercatori all'interno del progetto Great Ape Dictionary, volto a raccoglie e dare significato a tutti i gesti che è possibile osservare in questi animali, si può notare quel che viene definito "Big loud scratch", ovvero "grande grattata rumorosa". Secondo gli studiosi il gesto dovrebbe significare "Fammi il grooming", ossia la pulizia del mantello o della pelle effettuata da molti mammiferi sul proprio corpo o su quello di un individuo della stessa specie.

In un altro vide uno scimpanzé è stato ripreso mentre agita i fianchi avanti e indietro mostrando i genitali ad altri individui. Spesso è un gesto fatto da un maschio che si sente un vero e proprio "latin lover", cercando di attirare l'attenzione di un potenziale partner mostrando, ad esempio, il proprio pene eretto.

Secondo i ricercatori alcuni dei gesti delle grandi scimmie sono condivisi, anche semplicemente dal punto di vista puramente fisico e non di significato. In particolar modo la sovrapposizione dei gesti è del 60% fra scimpanzé e gorilla, dell'80% fra scimpanzé e oranghi e  dall'88-96% fra scimpanzé e bonobo. In quest ultimo caso l'elevatissima condivisione è probabilmente legata al fatto che le due specie si sono separate non più di 1 o 2 milioni di anni fa. Sulla scia dello stesso ragionamento i ricercatori hanno pensato: dato che l'uomo fa parte del gruppo delle grandi scimmie, è possibile che sappia anche lui comprendere i gesti e i segni dei suoi cugini primati?

Come l'uomo riesce a comprendere i gesti delle grandi scimmie

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Per scoprirlo i ricercatori hanno preso in esame 10 dei gesti più frequentemente utilizzati da scimpanzé e bonobo, i nostri parenti più prossimi, e li hanno mostrati a più di 5.000 partecipanti. Le persone dovevano osservare dei video online di pochi secondi in cui questi animali facevano dei gesti, cercando successivamente di dare la propria interpretazione dei comportamenti.

Il risultato è stato sbalorditivo: le persone hanno compreso il significato di quasi tutti i movimenti, facilitati solo in minima parte dal contesto in cui avvenivano. Questa è la prima volta in assoluto che uno studio conferma come noi possiamo comprendere i gesti delle grandi scimmie e non viceversa, capovolgendo completamente il nostro punto di vista, spesso troppo focalizzato nel cercare di far capire agli altri animali i nostri segnali.

Il motivo per cui questa capacità di comprensione è così fine anche in noi esseri umani è molto simile al perché i vocabolari gestuali di scimpanzé e bonobo sono così sovrapposti. Secondo gli studiosi, infatti, è tutto merito dell’ultimo antenato in comune fra il genere Homo, al quale apparteniamo noi, e Pan, del quale fanno parte gli scimpanzé, comparso sulla scena evolutiva circa 6 o 7 milioni di anni fa.

Questo ominide aveva un proprio vocabolario di gesti e quando i due generi si sono separati le diverse specie hanno costruito nel tempo i propri repertori, mantenendo però sempre un certo grado di comprensione del vocabolario degli altri. In futuri esperimenti i ricercatori vorrebbero proporre alle persone degli stimoli più puliti, privati diciamo del loro contesto ambientale che in un certo qual modo può aiutare l'osservatore a capire il significato del gesto. In ogni caso la notizia rimane comunque sorprendente, un nuovo piolo in più sulla lunga scala che collega gli esseri umani al resto del mondo animale.

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