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26 Febbraio 2023
11:00

Gli aracnidi senza coda visti in Harry Potter esistono davvero: chi sono gli amblipigi

Gli amblipigi sono un ordine di aracnidi senza coda divenuto famoso per essere comparso in un film di Harry Potter. Ma chi sono davvero? Sono pericolosi?

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Gli amblipigi sono un ordine di artropodi chelicerati aracnidi che comprende 5 famiglie. Il loro nome viene dal greco e significa "coda smussata", un riferimento alla mancanza di questo organo nella parte finale dell'addome. Sicuramente gli appassionati di di Harry Potter li avranno riconosciuti nel film "Harry Potter e il calice di fuoco" quando il professore Alastor Moody insegna alla giovane classe di maghi e streghe le maledizioni senza perdono.

Nel 2016 sono state scoperte e descritte 5 famiglie che comprendono 17 generi e circa 155 specie. Si trovano nelle regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo, preferendo ambienti caldi e umidi. I loro habitat prediletti in particolare sono composti da luoghi difficilmente accessibili e protetti come grotte o nicchie scavate negli alberi e alcune specie sono sotterranee, motivo per cui solitamente preferiscono trascorrere gran parte del loro tempo in delle buche. Tutte le specie sono notturne e i più antichi esemplari ritrovati di amblipigi fossili risalgono al periodo Carbonifero.

Dunque, è vero: le apparenze ingannano. Possono sembrare animali pericolosi, simili per aspetto agli scorpioni, ma non è affatto così. Difficilmente possono ferire e le loro caratteristiche anatomiche sono completamente diverse da quelle di scorpioni e ragni.Fra gli strumenti di difesa che possiedono c'è la possibilità di spruzzare a diversi centimetri una sostanza acquosa con un forte contenuto di acido acetico prodotta da alcune ghiandole nella parte finale dell'addome, una caratteristica presente però solo in alcune specie e condivisa anche con altri aracnidi.

Chi sono gli amblipigi?

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Damon variegata

La grandezza di questi animali varia da 5 a 16 centimetri a seconda delle specie. I loro corpi sono ampi e molto appiattiti e possiedono un solido carapace e un addome segmentato, detto anche opistosoma. La maggior parte delle specie ha otto occhi tra cui una coppia di occhi mediani nella parte anteriore del carapace, sopra i cheliceri ovvero le parti dell'apparato boccale di diversi organismi che contraddistinguono proprio il subphylum Chelicerata, e due gruppi più piccoli di tre occhi su ciascun lato.

Gli amblipigi hanno delle appendici vicino all'apparato boccale chiamate pedipalpi e sono modificati per afferrare e trattenere le prede, proprio come le zampe di una mantide. Un recente studio suggerisce che i pedipalpi mostrino dimorfismo sessuale nelle loro dimensioni e forma. Inoltre, il primo paio di zampe funge da organi sensoriali e non viene utilizzato per camminare. Queste sono molto sottili, allungate, con numerosi recettori sensoriali e possono essere anche molto più lunghi del corpo.

Le principali differenze con gli scorpioni sono evidenti: innanzitutto la coda che è assente e poi i pedipalpi modificati a forma di tenaglia, mentre quelli degli amblipigi, sebbene abbiano lo stesso scopo nella predazione, presentano morfologie evidentemente differenti.

Dove vivono gli amblipigi

Questi aracnidi si trovano principalmente in regioni calde e aride del mondo, come il Medio Oriente, l'Africa e l'Australia e diverse parti dell'Asia. In queste zone gli ambipligi vivono principalmente in ambienti sabbiosi o rocciosi, come deserti, steppe e savane.

In particolare, alcune specie di ambipigi possono essere trovate in paesi come l'Egitto, l'Arabia Saudita, l'Iran, il Pakistan, l'India, il Sud Africa e l'Australia. In Europa, invece, gli ambipigi sono presenti solo in alcune regioni del Mediterraneo.

Gli ambipigi preferiscono vivere in ambienti dove possono nascondersi durante il giorno, come tane nel suolo, crepe nelle rocce o tra le radici degli alberi. Tuttavia, durante la notte, escono alla ricerca di prede.

Alimentazione e riproduzione degli amblipigi

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Come detto in precedenza, le zampe anteriori degli amblipigi sono modificate per essere utilizzate come una sorta di antenne sensoriali fatte di molti piccoli segmenti. Quando una preda viene captata da queste strutture l'animale scatta per afferrare la sua vittima che trafigge con le grandi spine dei pedipalpi, immobilizzandola. A questo punto entrano in azione i cheliceri a tenaglia che lavorano per sminuzzare e masticare la preda prima di ingerirla. Curiosamente un amblipigio può rimanere digiuno anche per più di un mese, un adattamento alla scarsità di cibo tipica degli aspri ambienti nel quale ha vissuto per milioni di anni.

Nel corteggiamento, invece, il maschio deposita delle spermatofore peduncolate, ovvero delle capsule che riuniscono una massa di spermatozoi, al suolo. L'animale poi usa i suoi pedipalpi per guidare la femmina su di esse che la raccoglie e la depone sotto il suo addome per fecondare le uova. Quando nasceranno i piccoli questi si arrampicano sulla schiena della madre in una forma piuttosto avanzata di cura parentale.

Interessante anche come alcune specie, in particolare Phrynus marginemaculatus e Damon diadema, possono essere tra i pochi esempi di aracnidi che mostrano un comportamento sociale. Una ricerca condotta alla Cornell University suggerisce che gli ambliogidi femmine comunicano con i loro piccoli con le zampe anteriori antenniformi, e la prole ricambia le interazioni sia con la madre che con i fratelli, tuttavia la funzione ultima di questo comportamento sociale rimane ancora sconosciuta.

La dieta di un amblipigio consiste principalmente di altri artropodi. Spesso sono predatori opportunisti e sono stati osservati anche nutrirsi di vertebrati.

Gli amblipigi sono pericolosi?

A differenza di molti altri aracnidi più famosi non possiedono ghiandole della seta o zanne velenose e raramente mordono se minacciati, ma possono afferrare le dita con i loro pedipalpi, causando ferite da puntura simili a quelle che possono infliggere delle spine.

Possono espellere una sostanza acquosa prodotta da alcune ghiandole sulla parte terminale dell'addome, ma questa è composta principalmente da acido acetico, innocuo per l'uomo, misto ad alcuni composti chimici repellenti per i suoi predatori.

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