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23 Gennaio 2024
12:02

Gli animali salvati dalla guerra in Sudan sono stati trasferiti in un posto più sicuro in attesa di un santuario

Four Paws è dovuta tornare in Sudan per mettere al sicuro la cinquantina di animali che erano stati trasferiti a fine novembre. Quindici leoni, quattro iene e altri animali selvatici sono ora a Port Sudan, in attesa di un santuario pronto ad accoglierli definitivamente.

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Un leone curato dai veterinari di Four Paws (credits:@Four Paws)

Ancora mille e quattrocento chilometri in mezzo ai pericoli di un paese devastato dalla guerra. Non c’è pace per la cinquantina di animali, tra cui 15 leoni, quattro iene e altri animali selvatici, che a novembre erano stati portati in salvo da uno zoo di Khartoum, in Sudan. La squadra di soccorso di Four Paws, guidata come sempre dal medico veterinario esperto di conflitti e di disastri ambientali Amir Khalil, è dovuta tornare nel paese che dall’aprile del 2023 è sconvolto da una guerra che ha visto susseguirsi, dal 2019 al 2023 ben tre colpi di stato e rovesciamenti di governi.

Una situazione talmente incerta da trasformare in poco tempo un’area considerata sicura come War Madani, dove erano stati inizialmente trasferiti gli animali, in una zona di conflitto aperto, facendo scattare la necessità di un immediato trasferimento.

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Una delle operazioni di trasferimento (credits:@Four Paws)

E così per gli animali, già provati da una situazione di sofferenze e privazioni, sono cominciati i giorni di un nuovo estenuante trasferimento verso Port Sudan, la più grande città costiera del paese, passando per Gadaref e poi per Kassara, attraversando innumerevoli posti di blocco e difficoltà di ogni genere.

«Non appena abbiamo saputo dei combattimenti a Wad Madani, abbiamo capito che avremmo dovuto portare fuori gli animali, in modo che avessero anche solo una possibilità di sopravvivere – spiega Khalil che, come al solito, ha condotto il trasferimento in prima persona, occupandosi della salute di tutti gli animali coinvolti –  Questi animali sono rimasti bloccati nel mezzo della zona di conflitto dallo scoppio della guerra. Sono traumatizzati e indeboliti. Questo è stato uno sforzo molto impegnativo e una delle missioni di emergenza più difficili che abbiamo mai fatto. Quando un piano diventava troppo rischioso a causa di combattimenti ed escalation, ne trovavamo un altro più sicuro».

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Uno dei leoni trasferiti (credits:@FourPaws)

Inizialmente gli animali sono stati trasferiti fuori dalla zona di conflitto su richiesta delle autorità sudanesi per la fauna selvatica e delle parti interessate responsabili di Wad Madani, poi dal momento che era troppo rischioso per il team di Four Paws entrare a Wad Madani, gli animali sono stati trasportati fuori dall'immediata zona di conflitto e a Kassala con l'approvazione di entrambe le fazioni in conflitto. Da lì, il team di Four Paws li ha portati a Port Sudan. Quasi trenta i posti di blocco superati prima di arrivare a destinazione e animali, come testimoniano le foto, esausti e impauriti al limite della sopravvivenza.

Chiusi nelle gabbie da trasporto allestite appositamente, mostravano chiari segni di ferite di disappetenza. I leoni, in particolare, appaiono di una magrezza impressionante, che non sorprende in una zona di guerra ma che lascia veramente immaginare la sofferenza di questi animali inconsapevoli di quanto gli accade intorno.

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Uno dei leoni in gabbia (credits:@Four Paws)

La buona notizia che è, vista la situazione sempre pronta a precipitare in peggio da un momento all’altro, si è deciso che gli animali lasceranno definitivamente il Sudan diretti verso santuari gestiti direttamente da Four Paws. «Trasportare gli animali fuori dal Sudan è l'unico modo per assicurarsi che possano finalmente riprendersi in pace – aggiunge ancora Khalil che sottolinea – è stato molto emozionante per tutto il team ricevere questi animali per la seconda volta, anche se li avevamo già ritenuti al sicuro. Dal momento che alcuni degli animali sono in condizioni preoccupanti, abbiamo fatto tutto il possibile per fornire loro cibo, sollievo dal dolore e cure veterinarie».

Nel momento in cui scriviamo non si è ancora deciso quale santuario potrà accoglierli: le operazioni sono ancora in corso e per motivi di sicurezza i nomi verranno rivelati solo ad operazioni concluse.

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Il dottor Khalil che segue personalmente il trasporto degli animali (credits:@Four Paws)

Anche il precedente trasferimento era stato complicato e pieno di pericoli.  l team di Four Paws aveva portato al sicuro nel Parco Nazionale di Um Barona il gruppo di animali che viveva nel Sudan Animal Rescue di Khartoum. Gatti selvatici, aquile, gazzelle, pavoni, cinque iene e quindici leoni, tra cui Leo che non ce l'aveva fatta. Le immagini del suo corpo ridotto pelle e ossa, aveva attirato l’attenzione del web e sollevato un’ondata di commenti. Il leone, malgrado le cure e tutti i tentativi dei veterinari presenti, era infatti deceduto dopo essere stato salvato in una situazione già fortemente compromessa.

«La situazione in Sudan evidenzia l'enorme imprevedibilità delle zone di conflitto – spiega il presidente e CEO di Four Paws Josef Pfabigan. Che non dimentica come il conflitto si stia rivelando drammatico per tutti, a partire dagli abitanti dell’area. – Un'area che oggi è considerata sicura, domani può diventare il centro di una crisi. In questo caso, siamo contenti di essere riusciti a far uscire gli animali in tempo. Dovevamo trovare una soluzione rapida in una situazione di emergenza ad alto rischio e, grazie a uno sforzo collaborativo, insieme alle autorità sudanesi e alla nostra rete globale, ci siamo riusciti. Four Paws ha l'esperienza e le risorse necessarie per prendersi cura e proteggere gli animali che salviamo in un ambiente adatto alla specie per il resto della loro vita. Continuiamo a tenere nei nostri pensieri tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Sudan».

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Una delle iene trasferite a Port Suda (credits:@FourPaws)
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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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