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13 Agosto 2022
8:07

Gli animali possono essere mancini?

Oggi, 13 agosto, è la giornata internazionale dei mancini e quale giorno migliore per scoprire se anche i nostri amici a quattro zampe possono essere destri o mancini?

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Oggi, 13 agosto, è la giornata internazionale dei mancini, istituita negli anni 90 per combattere i pregiudizi nei confronti delle persone che utilizzano la mano sinistra nelle attività di tutti i giorni. Ricorrenza che, però, dovrebbe essere estesa anche ai compagni animali con cui condividiamo la nostra vita. Anche loro, infatti, hanno una zampa preferita con la quale giocano, scavano o compiono molti gesti quotidiani e possono essere destrorsi o mancini.

All'origine di questa scoperta una ricerca degli anni 70 di Lesley Rogers, professoressa presso l'Università del New England, in Australia. La ricercatrice condusse numerosi studi sullo sviluppo del cervello e del comportamento del pollo domestico scoprendo che i pulcini hanno cervelli lateralizzati, il fenomeno per cui strutture celebrali e percorsi neurali sono differenti nei due emisferi celebrali e che si traduce, fra le altre cose, con una preferenza nell'utilizzo di un organo che si trova a sinistra o a destra.

Questo fenomeno è influenzato dalla genetica e dall'ambiente circostante e, nonostante sia molto complesso, si manifesta nell'uomo semplicemente con un'individuo che preferisce utilizzare la sinistra o la destra per aprire una porta o una scatoletta di tonno, nella vita di tutti giorni, dunque, ci riferiamo a queste persone come destrorsi o mancini.

Cos'è la lateralizzazione del cervello

Nello specifico un individuo mancino è un soggetto nel quale vi è una dominanza o preferenza a usare il lato sinistro del corpo. Questo significa che dà priorità all’uso del piede, dell’occhio, della mano e dell’orecchio sinistro nell’esecuzione di qualsiasi attività e ciò è determinato dalla lateralizzazione cerebrale. Questo è una concetto complesso che comprende lo sviluppo embrionale, la genetica e lo sviluppo muscolare.

In particolare nello sviluppo embrionale tra i fattori più importanti che guidano la lateralizzazione vi è la via di segnalazione nodale, già nota agli scienziati per il ruolo chiave nel determinare i piani di simmetria nell’embrione in sviluppo.

Questa via, insieme ad almeno altre quattro, fanno partire un segnale biochimico e lo trasmettono all'esterno o all'interno dell'embrione determinando una distribuzione asimmetrica delle funzioni cerebrali già 24 ore dopo la fecondazione, il tutto "programmato" già dal nostro codice genetico.

Lo sviluppo dell’asimmetria tra emisferi non è, però, solo una questione di geni e fondamentale è anche il contributo di fattori ambientali. Negli uccelli vi è un ottimo esempio: all'interno dell'uovo la posizione in cui si troverà l'embrione è determinata geneticamente, ma è la direzione con cui la luce colpisce il guscio dell’uovo che determina quale occhio sarà dominante.

Qual è il vantaggio della lateralizzazione

Avere un organo dominante, però, sembra apparentemente controintuitivo: non sarebbe più comodo essere esperti nell'utilizzo di mani, piedi e occhi su entrambi i lati del corpo? In realtà, l'asimmetria specializza le funzioni di uno dei due emisferi e, di conseguenza, permette di svolgere con maggiore destrezza funzioni percettive o motorie. Utilizzare gli organi di entrambi i lati dunque ci renderebbe più versatili, ma non saremmo ugualmente agili.

Inoltre, quando l’apprendimento di una funzione si concentra in modo selettivo su uno dei due emisferi, i tempi di reazione diminuiscono drasticamente. In sostanza, imparare ad afferrare un palla che ci viene lanciata contro con la nostra mano preferita sarà più efficace rispetto ad imparare ad afferrarla prima con una e poi con l'altra.

Il cervello, poi, ha la capacità di processare in parallelo informazioni che giungono separatamente ai due emisferi, come dimostrato da un esperimento del 2006 in cui è stata valutata la capacità dei pesci Girardinus falcatus di svolgere due funzioni visive contemporaneamente, ovvero tenere d’occhio i predatori e procurarsi il cibo, con un risultato strabiliante: i pesci che mostravano una preferenza fra sinistra o destra erano due volte più rapidi ed efficienti nel compiere entrambe le attività rispetto ai compagni non avevano preferenze.

Animali destrorsi e mancini

Questi sono solo alcuni esempi di come anche gli animali, oltre l'uomo, sono lateralizzati e, di conseguenza, possono essere definiti destrorsi o mancini. Probabilmente ogni giorno abbiamo osservato il nostro compagno a quattro zampe scavare o spostare un oggetto con una zampa preferita e non ce ne siamo mai accorti.

Cane

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Nell'ultimo decennio gli studi sulla lateralizzazione del cervello del cane sono diventati molti, soprattutto perché questo fenomeno influenza enormemente il comportamento del nostro compagno animale. I cani non solo hanno una zampa preferita con cui muoversi e interagire con gli oggetti circostanti, ma la lateralizzazione si manifesta in altri modi ben evidenti.

Ad esempio, alcuni studi hanno verificato che un cane che deve percepire bene delle particelle odorose ha una preferenza nell'utilizzo di una delle due narici. La stessa cosa vale per le orecchie: se viene emesso un suono alle spalle dell'animale, questo si girerà a destra o sinistra per ascoltare meglio e il tutto dipenderà da qual'è il suo "orecchio preferito".

Gatto

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La lateralizzazione nei gatti, invece, è ancora poco studiata, ma evidenze scientifiche testimoniano la presenza di una zampa preferita anche in questi animali. Se messi in condizione di recuperare del cibo da un barattolo, ad esempio, i gatti tenderanno a utilizzare di più una zampa piuttosto che l'altra.

Interessante, inoltre, i risultati di uno studio pubblicato su Animal Behaviour nel 2009 per cui la preferenza di zampa è strettamente legata al sesso. I maschi, infatti, sembrano preferire utilizzare la sinistra mentre le femmine la destra.

Cavallo

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Per quanto riguarda i cavalli, invece, anche loro mostrano schemi di lateralizzazione motoria e sensoriale. In particolar modo, uno studio pubblicato nel 2012 su Animal Cognition mostra come i puledri abbiano un lato preferito quando devono decidere di accostarsi alla madre per l'allattamento.

Il lato con cui affiancarsi alla madre è di vitale importanza per i piccoli poiché uno dei due occhi avrà la vista occlusa dal corpo della madre e solo con l'altro avranno la possibilità di percepire un eventuale pericolo. Scegliere l'occhio con cui si ha maggior confidenza, dunque, potrebbe salvare la vita di qualche giovane puledro.

Pesci

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Un esempio nei pesci, invece, lo abbiamo citato precedentemente con i Girardinus falcatus. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Neuropsychologia, quando si trova ripetutamente di fronte a un predatore un giovane di Girardinus falcatus mostra una preferenza a girare a destra la prima volta che incontra la minaccia e, invece, girerà a sinistra le volte successive.

Gli esemplari adulti di questa specie, invece, mostrano un atteggiamento completamente diverso, preferendo al primo incontro con il predatore una fuga verso sinistra e le volte successive  svoltare a destra. Il motivo di questa differenza non è ancora stato spiegato precisamente ma ricercatori ipotizzano abbia a che fare con un cambiamento di preferenza nell'occhio dominante.

Uccelli

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La lateralizzazione delle funzioni cerebrali negli uccelli, invece, sono ben studiate, soprattuto per quanto riguarda la vista e l'orientamento. Infatti gli uccelli si riescono a orientare piuttosto bene tramite gli occhi, ma un ulteriore caratteristica che rende questi organi ancora più stupefacenti è che riescono anche a percepire il campo magnetico terrestre.

Uno studio pubblicato su Biophysical Journal, infatti, ha scoperto come la sensibilità degli uccelli ai campi magnetici sarebbe dovuto alle reazioni che avvengono fra una particolare molecola e il criptocromo, un pigmento presente nella retina degli uccelli.

Anche in questo caso gli uccelli possiedono un "occhio preferito" con il quale percepiscono più agilmente il campo magnetico terrestre e a confermarlo è uno studio pubblicato su Nature. In questo caso i ricercatori hanno valutato quanto bene alcune specie migratrici riuscivano a spiccare il volo nella direzione corretta e per farlo gli veniva coperto prima un occhio e poi l'altro. In questo modo hanno scoperto che la maggior parte degli uccelli, per orientarsi tramite il campo magnetico, preferisce usare l'occhio destro piuttosto che il sinistro.

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