Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Geobios sta provocando un grande dibattito fra i paleontologi e i biologi neozelandesi. Per anni questi studiosi hanno infatti ritenuto uccelli come i kiwi e il takahe tra le specie più antiche e perciò simbolo indiscusso della Nuova Zelanda, ma questo nuovo studio realizzato da un team internazionale sta riscrivendo la storia biogeografica del paese, descrivendo questi animali come dei semplici "immigrati" provenienti dall'Australia, mentre le specie più antiche vere e proprie erano altre e sono emerse dal sito fossilifero di St. Bathans, nell'Isola del Sud.
Questo sito conserva infatti gli antenati degli attuali pappagalli Kākāpō, anch'essi degli uccelli oggi a rischio d'estinzione, ma anche di pipistrelli e di scriccioli che attualmente abitano le foreste delle due isole maggiori del paese. I loro fossili sono stati trovati all'interno dei sedimenti di un vecchio lago preistorico, risalente a circa 20 milioni di anni fa.
La ricerca ha permesso di raccogliere in 23 anni di scavi oltre 9.000 fossili, tra cui diverse specie esotiche. Una delle più importanti era un pappagallo gigante, che gli scienziati hanno soprannominato "Squawkzilla", che abitava in una foresta in cui era possibile incontrare anche degli strani fenicotteri e un coccodrillo di 3 metri, oltre che un pipistrello gigante notturno in grado di rimanere appeso ai tronchi degli alberi con i suoi grossi artigli.
Tutti gli altri animali che oggi consideriamo quindi endemici della Nuova Zelanda, come appunto il kiwi o l'estinto moa, giunsero invece molto più tardi e arrivarono dall'Australia, alcuni anche solo pochi milioni di anni fa. «Fino ad oggi pensavamo che uccelli come il kiwi e il moa fossero tra i più antichi rappresentanti della fauna neozelandese – hanno dichiarato i ricercatori – Ora però ci stiamo rendendo conto che il kākāpō, i minuscoli scriccioli e i pipistrelli neozelandesi e persino una bizzarra patella d'acqua dolce, che viveva all'interno del lago, sono i veri antichi nativi neozelandesi».
A causare l'estinzione degli antenati dei moderni kākāpō e di tante altre specie originarie della Nuova Zelanda, furono dei repentini cambi di temperatura verificatisi circa 5 milioni di anni, che favorirono tra l'altro l'arrivo dei moa e dei kiwi australiani. Fra gli antichi abitanti spazzati via per sempre ci furono anche delle gigantesche aquile, che non erano imparentate con le altrettanto grandi aquile di Haast che abitarono la regione fino a 2.2 milioni di anni fa e che avevano un'apertura alare di ben 2,6 metri.