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20 Aprile 2023
16:56

Gli animali grossi sono più lenti di quelli piccoli per evitare il surriscaldamento

Un nuovo studio ha dimostrato che la velocità degli animali dipende da quanto sono efficienti nel dissipare il calore prodotto dai muscoli durante la locomozione. I ricercatori hanno quindi scoperto, con stupore, che più un animale è piccolo, più è veloce.

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In natura esistono migliaia di specie, ognuna con le sue particolarissime caratteristiche. Tra queste rientra anche la velocità nei movimenti, abilità che varia a seconda dell'animale: è quasi scontato ribadire che una testuggine è sicuramente meno veloce di un ghepardo. Una nuova ricerca però, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista PLOS Biology, ha dimostrato che la velocità di spostamento di ogni specie è limitata dall'efficacia con cui è in grado di disperde il calore in eccesso generato dai suoi muscoli.

Il movimento è fondamentale per la sopravvivenza degli animali, in quanto permette banalmente di cacciare, nascondersi, esplorare, trovare un partner ecc. Diventa ancora più importante in paesaggi frammentati in quanto consente alle diverse specie di abbandonare ambienti poco ospitali per cercarne altri più adatti alla loro sopravvivenza. Come tutti gli sforzi fisici, anche il movimento comporta però costi considerevoli al livello energetico, soprattutto se si pensa a eventi ecologici come le migrazioni.

Il fenomeno della frammentazione degli habitat sta via via aumentando per colpa dell'uomo. Tutto ciò, associato ai cambiamenti climatici e al consumo dell'uso del suolo, ostacola di parecchio i movimenti naturali degli animali. Per questo motivo, è necessario effettuare previsioni sulle capacità di movimento della moltitudine di specie che abitano gli ecosistemi naturali attraverso anche la realizzazioni di modelli di locomozione.

Un nuovo studio condotto da Alexander Dyer del Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrativa (iDiv) e il Friedrich Schiller University Jena, Germania, ha perciò sviluppato un modello per esaminare la relazione tra le dimensioni degli animali e la velocità di spostamento di quest'ultimi, utilizzando i dati di ben 532 specie.

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Si potrebbe immaginare che gli animali di grandi dimensioni dovrebbero essere capaci di spostarsi molto più velocemente, grazie alle loro ampie ali, zampe possenti o pinne imponenti. Da i risultati della ricerca, però, è emerso l'esatto contrario: sono gli animali di taglia media ad essere i più veloci. Ma come si è arrivati a questa conclusione?

I ricercatori spiegano tale risultato affermando che gli animali più grandi impiegano più tempo per dissipare il calore che i loro muscoli producono mentre si muovono e quindi devono viaggiare più lentamente per evitare il surriscaldamento e l'ipertermia, soprattutto durante periodi di locomozione prolungati. Di conseguenza, le velocità con le quali gli animali viaggiano dipendono da quanto sono efficaci nel dissipare il calore, motivo per il quale le velocità più elevate sono raggiunte da animali di massa corporea intermedia.

Una scoperta di questo calibro è di fondamentale importanza. «Questo approccio può essere applicato per prevedere se un animale potrebbe essere in grado di spostarsi tra habitat frammentati dallo sviluppo umano, anche quando i dettagli della sua biologia sono sconosciuti», afferma Dyer.

Questo aspetto è essenziale anche perché permette di fare un'ulteriore ipotesi: gli animali di grandi dimensioni sono potenzialmente più suscettibili agli effetti della frammentazione dell'habitat di quanto si pensasse in precedenza e quindi più inclini all'estinzione.

Sono necessari ulteriori studi per confermare questa supposizione, ma i dati raccolti sono sufficienti per far scattare un campanello d'allarme. Ancora una volta si dimostra come la frammentazione, e in generale l'antropizzazione, stiano danneggiando gravemente il pianeta e tutti i suoi abitanti.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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