Cosa lasceremo in eredità alle future generazioni? Stiamo fornendo loro basi solide per affrontare il complesso rapporto tra l’essere umano e il pianeta? È su queste riflessioni che lo scultore Stefano Bombaridieri ha incentrato la sua produzione artistica. Le sue grandi sculture spesso includono balene, rinoceronti, coccodrilli ed elefanti.
E anche per la nuova mostra “Bombardieri e altri animali” a Forte dei Marmi, la fauna selvatica torna protagonista. L'esposizione, curata da Luca Beatrice, si apre dal 9 aprile al 16 luglio 2022 con un percorso espositivo che inizia negli angoli più rappresentativi della città toscana per terminare poi nella Galleria Oblong Contemporary Art di via Carducci.
«Sebbene abbiano accompagnato centinaia di produzioni pittoriche, scultoree, cinematografiche e pubblicitarie, gli animali non sono quasi mai riusciti a ottenere una posizione autonoma e prominente – ha commentato Beatrice – Ciò suggerisce che le dinamiche di controllo e potere esercitate dall’essere umano sono state evidenti. La complessità dell’atmosfera bio-politica e multi-geografica nello scenario creativo contemporaneo dimostra che il punto nodale della ricerca artistica è sempre più spesso rappresentato dalla volontà di tornare alle origini, alle pulsioni ancestrali dell’uomo e alla capacità di tessere rapporti paritari».
Il percorso artistico di Bombardieri inizia in piazza Garibaldi, al Fortino, con "Marta e l’elefante", opera emblematica dell’artista che si racconta attraverso un Qr-code da cui si attiva il dialogo tra la bambina e l’elefante interpretato da due attori. Un modo che l'utente può sfruttare per partecipare alla dinamica tra Marta e il grande mammifero.
L'itinerario prosegue poi con un altro animale della Savana prestato a Forte dei Marmi: nel parco di via Spinetti il rinoceronte a grandezza naturale di "Il peso del tempo sospeso/rinoceronte" è sospeso nello spazio tramite due fasce che lo sollevano; mentre in via Veneto, nel cuore della passeggiata fortemarmina, si trova una scultura analoga, "Il peso del tempo sospeso/rinoceronte", stesso titolo ma grandezza inferiore.
La passeggiata continua in via Carducci con "Struzzo Rubik Whitehorse", dove uno struzzo è immortalato nell'atto di nascondere la testa; non lo fa nella sabbia ma all'interno del celebre cubo inventato dall’ungherese Erno Rubik nel 1974 che, come affermato dallo stesso creatore, «riguarda molto la comprensione del nostro mondo». Questa scultura, nelle intenzioni dell'autore, «unisce al paradigmatico rompicapo il selvatico struzzo è anch’essa espressiva metafora del mondo contemporaneo».
"Tribute to group side", posizionata in piazza Kurz, vede ancora un rinoceronte protagonista della monumentale scultura. Qui il grande mammifero è racchiuso all'interno di un blocco da cui fuoriesce la testa, mentre il corpo rimane schiacciato nel parallelepipedo. Qui Stefano Bombardieri invita a riflettere su «questi giganti buoni che rappresentano la natura, quella natura così strettamente legata all’uomo che non può essere vista come un “mondo altro”. Non è l’animale in sé ad essere protagonista, ma lo è la vita stessa».
Dagli spazi aperti si passa alla mostra nella Galleria Oblong Contemporary Art dove il percorso sull’artista si apre con l’opera "Balancing on the past", formata da quattro elementi scultorei posti in sequenza che compongono il dialogo tra il bambino e gli elementi stessi: il teschio di un animale preistorico, il mammut, di una scimmia, un umano memento mori e il globo, su ognuno di essi c’è un bambino in equilibrio. Protagonista di questo è il figlio stesso dell’artista cui l’opera è dedicata.
Il messaggio di Stefano Bombardieri riguardante questa scultura è molto preciso: «L’opera parla del presente che abbiamo consegnato ai nostri figli e che daremo alle nuove generazioni. Un presente che è il risultato di un passato fatto di scelte sbagliate. Prima noi, e adesso i nostri figli, ci siamo ritrovati in equilibrio instabile ancora alle prese con problemi che avrebbero dovuto risolvere le generazioni che ci hanno preceduto. La storia si ripete».